La gente parla del sistema e dice che è sbagliato a tutti i livelli:
politico, economico, sociale, fiscale, religioso e chi più ne ha, più ne
metta. Molti sperano in un cambiamento dall'alto e, nel frattempo, si
lamentano dal basso. Così, però, non funzionerà mai e nulla potrà
cambiare.
Il primo errore che molti commettono è quello di parlare di sistema,
collettività, nazione, regione, città, come se fossero delle entità
separate dalla gente, quasi dei mostri che vivono di Vita propria senza
possibilità di essere modificati nell'interesse della collettività. Così
non è.
Il sistema siamo noi, non è un'entità astratta che nasce e si alimenta
autonomamente. Se proprio vogliamo parlare di energie, allora possiamo
sicuramente dire che il sistema lo alimentiamo noi con le energie che
inviamo attraverso i nostri giudizi, le nostre lamentele, le nostre
frustrazioni. Si, cari amici, il sistema è come un grande albero le cui
radici le alimentiamo noi e, fin quando non faremo che lamentarci di
esso, produrrà frutti marci.
Le energie del sistema sono le energie della maggior parte della gente.
E' normale che se c'è una situazione a livello planetario dominata dal
caos totale, dalla violenza, dalla criminalità dilangante e dalla guerra
non si potrà mai avere un sistema bilanciato ed equo. Semmai si potrà
avere solo uno specchio che riflette il disagio di un popolo
addormentato.
Se, per fare un esempio, cominciassimo dalle nostre città, potremmo
vedere come la gente si lamenti che i servizi non vanno, la politica è
composta da un manipolo di burattini ma, in concreto non si rende conto
che, così facendo, non fa altro che alimentare il permanere di questo
stato di caos e disservizio. E' come se si vivesse in una città piena di
rifiuti e ci si lamentasse della sporcizia pur continuando a gettare
cartacce e cicche di sigaretta per terra.
La collettività, il sistema o qualunque altro nome vogliate dargli,
siamo noi. Non è un'entità astratta. E' lo sforzo di ogni persona che
crea la realtà che si andrà a vivere come conseguenza di quell'impiego
di energia. Se davvero si vogliono cambiare le cose bisognerebbe AGIRE,
smettendo di lamentarsi come, invece, la maggior parte ha fatto fino ad
oggi.
Se proprio non si è decisi ad agire, occorre smettere di lamentarsi
perchè la lamentela non farà altro che alimentare lo stato di cose senza
mai farne venire nessuno a capo. I sistemi economici, sociali e
governativi di tutto il mondo sono, come tutti ormai sanno, "pilotati"
da circa 300 famiglie fra le più potenti in assoluto. Queste persone
sanno bene che le energie che alimentano e rafforzano il loro potere
derivano proprio dalle lamentele della gente.
Come ho già avuto modo di dire altre volte, IL CAMBIAMENTO DISTA SOLO UN
PENSIERO. Con ciò voglio dire che basterebbe cambiare modo di pensare
di punto in bianco, per poter vedere accadere dei veri e propri miracoli
nella propria Vita, nella propria fisiologia e, di conseguenza, a
livello macrocosmico, si potrebbero vedere dei cambiamenti nel sistema.
Certo cambiare pensiero non basta, occorre anche AGIRE ma sicuramente è
un primo passo fondamentale nella via verso il raggiungimento della
libertà dalla schiavitù di un sistema economico-governativo non più
adatto a servire e soddisfare i bisogni della collettività. Notate bene
che, quando ho parlato del sistema non ho detto fallimentare ma l'ho
definito come "non più adatto".
Così facendo ho evitato di continuare ad alimentarlo attraverso energie
negative insite nel pensiero giudicante. Smettendo di giudicare male il
sistema smetteremo, al contempo, di alimentarlo e farlo continuare a
prosperare alle nostre spalle, proprio come una sorta di parassita che
ci assorbe energia. Anche tu che mi stai leggendo proprio adesso prova,
da oggi, a non parlare più male del sistema, astieniti da ogni giudizio,
cambia, piuttosto, IL TUO MODO DI AGIRE E DI VEDERE LE COSE perchè,
ricorda sempre, il sistema sei tu.
Vincenzo Bilotta
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