E se la scuola non insegnasse soltanto a padroneggiare lettura, scrittura e matematica ma anche a costruire una comunità sostenibile,
aiutando i suoi studenti ad impiegare le proprie conoscenze per
migliorare la qualità della vita di tutti? Questo è il concetto che è
alla base della scuola Sisaengtham, un istituto thailandese noto anche come "scuola solare".
La scuola Sisaengtham ha aperto i
battenti nel 2010 nella provincia nord-orientale di Ubon Ratchathani, al
confine con il Laos. Le sue parole d’ordine sono autosufficienza, ambiente e filosofia buddista: ed è proprio seguendo queste linee guida che, in pochissimo tempo, l'istituto è diventato un modello di autonomia energetica, alimentare e finanziaria.
Il suo fondatore è Prakruwimolpanyakhun
(vale a dire l’insegnante-monaco Wimolpanyakhun), un monaco che, non
avendo avuto, a suo tempo, l'opportunità di ricevere un’istruzione
adeguata, ha dedicato la sua vita alla missione di rendere la scuola accessibile al maggior numero possibile di bambini e ragazzi,
in modo da fare qualcosa di positivo per il suo Paese. Per raccogliere i
fondi necessari alla costruzione dell’istituto, Prakruwimolpanyakhun ha
venduto la sua stessa casa.
Il primo obiettivo dell'istituto, a cui si accede gratuitamente, è l’alfabetizzazione,
in un’area geografica in cui essere in grado di leggere e scrivere non è
un dato scontato. Una volta assicurate le competenze di base, la scuola
Sisaengtham aiuta i suoi allievi ad acquisire una serie di altre
abilità, che spesso vengono completamente trascurate dall’educazione
“tradizionale”.
Gran parte delle attività scolastiche ruota infatti intorno ai concetti di autosufficienza e sostenibilità, che si concretizzano, ad esempio, nella coltivazione di un orto da parte degli studenti:
gli ortaggi e le verdure vengono in parte utilizzati per la
preparazione dei pasti serviti a mensa e in parte venduti per sostenere
finanziariamente la scuola.
L'istituto utilizza esclusivamente energia solare ed è alimentato da pannelli fotovoltaici:
i ragazzi imparano ben presto a conoscerne il funzionamento e le
modalità di installazione e di riparazione. Il ricorso esclusivo al
solare ha permesso di ridurre la bolletta elettrica mensile dell’istituto a 1 dollaro, che corrisponde alla tariffa minima che si applica a chiunque voglia essere connesso alla rete elettrica thailandese.
Un'importante forma di autofinanziamento è rappresentata dai progetti realizzati dagli stessi studenti,
che sono spronati a impiegare le conoscenze che via via acquisiscono
per risolvere i problemi quotidiani dei propri concittadini. La maggior
parte di questi progetti si basa proprio sull'uso di tecnologia solare:
è il caso delle batterie ricaricabili mobili progettate per alimentare le pompe utilizzate dai contadini nell’irrigazione dei campi o dei kit solari per rendere le famiglie della regione il più possibile autosufficienti dal punto di vista energetico.
Teoria e pratica, conoscenze tecniche e
capacità di risolvere i problemi, lavoro manuale e creatività sembrano
andare di pari passo in questa scuola così particolare e alternativa,
nata come strumento per migliorare la vita della comunità locale e
diventata, a poco a poco, un'autentica "maestra di vita".
Lisa Vagnozzi
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