In questo capitolo parleremo di cervello,
mente e coscienza, cercheremo di capire se si tratta di concetti
diversi o dello stesso concetto, semplicemente espresso con parole
differenti, se sono riferibili solo all’uomo o anche ai minerali, ai
vegetali e agli animali, se sono localizzati in qualche parte del corpo
oppure in tutto il corpo o fuori dal corpo.
Non vi nascondo, cari amici lettori, che
questo capitolo è stato di gran lunga il più difficile da scrivere.
Dopo aver letto decine di libri e consultato centinaia di siti web su
questi argomenti il risultato è stato abbastanza deludente e frustrante,
infatti, sembra proprio di essere ancora molto lontani da risposte
definitive e le teorie sono tante quanti gli scienziati e i filosofi che
se ne sono occupati.
Ogni tentativo di spiegazione risulta per lo più specialistico e non si perviene mai ad una visione chiara e unitaria.
Quanto descritto di seguito rappresenta
una mia visione, che può essere più o meno esatta, più o meno
definitiva, più o meno condivisibile, spetta ad ognuno di voi sentirla
in armonia con voi stessi oppure cercare altre spiegazioni.
Iniziamo descrivendo la struttura più
densa delle tre, il cervello, per passare successivamente alla mente e
infine alla coscienza.
Il cervello
Il cervello umano pesa all’incirca 1300
grammi ed è uno degli oggetti più complessi dell’universo conosciuto. E’
costituito da circa 100.000.000 di cellule nervose chiamate neuroni
ognuna delle quali ha da 1000 a 10.000 sinapsi, ovvero punti in cui si
può connettere con altri neuroni formando vere e proprie reti neurali
tra loro interconnesse.
Rete neurale
E’ stato stimato che il numero delle
possibili connessioni tra i neuroni del cervello umano supera di gran
lunga il numero di particelle elementari dell’universo conosciuto.
Il cervello ha il compito di controllare e
dirigere il funzionamento del corpo umano elaborando tutte le
informazioni provenienti dalle cellule e dall’ambiente esterno. E’
diviso in due emisferi controlaterali, ovvero l’emisfero destro
controlla la parte sinistra del corpo, mentre il sinistro quella destra.
Questa inversione dipende dal fatto che i nervi si incrociano quando
entrano nel cervello. Ogni emisfero comprende delle aree che sono
specializzate nello svolgere specifiche funzioni come la comprensione
del linguaggio, la lettura, la scrittura, ecc.
- ricevere gli impulsi che arrivano dagli organi di senso e tradurli in sensazioni uditive, visive, olfattive, ecc.
- riconoscere e interpretare le sensazioni collegandole alle esperienze precedenti
- inviare impulsi motori ai muscoli per coordinare le attività motorie
Dal punto di vista energetico la
superficie dell’encefalo è sede di potenziali bioelettrici spontanei che
si modificano a seconda dello stato di riposo o di attività del
soggetto.
Nel 1929 Hans Berger inventò
l’elettroencefalografia, una tecnica in grado di registrare l’attività
elettrica del cervello. Nel normale tracciato elettroencefalografico di
un individuo si rilevano alcuni tipi di onde, mescolate fra loro in
proporzioni diverse a seconda dell’attività mentale prevalente e al
particolare stato di coscienza.
Elettroencefalogramma (EEG)
Attraverso l’EEG è possibile distinguere i seguenti quattro tipo di onde cerebrali:
Onde Delta
sono presenti durante il sonno profondo
senza sogni ed hanno una frequenza compresa tra 0.5 e 4 Hz.
Rappresentano l’attività prevalente di un bambino nei primi due anni di
vita e sono tipiche della mente inconscia. Vengono prodotte durante i
processi inconsci di autogenerazione e di autoguarigione.
Onde Teta
si registrano durante la fase REM del
sonno, cioè quando si sogna, e nella meditazione profonda. Hanno una
frequenza compresa tra 4 e 8 Hz e rappresentano l’attività prevalente di
un bambino di età tra i due e i sei anni. Sono tipiche della mente
impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione e ispirazione
creativa e vengono associate anche alle sensazioni extrasensoriali.
Onde Alfa
sono dominanti durante lo stato di
rilassamento attivo ad occhi chiusi quando la mente non è impegnata in
compiti particolari. Hanno una frequenza compresa tra 8 e 14 Hz e
rappresentano l’attività prevalente di un bambino tra i sei e i dodici
anni. Vengono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata.
Normalmente le onde alfa costituiscono il 15-20% del totale delle onde
cerebrali. Se chiudiamo gli occhi questa percentuale passa al 25-35% e
tramite tecniche di rilassamento può arrivare fino al 50%.
Onde Beta
si riscontrano in presenza di attività
mentale causata da stimolazione sensoriale o da una semplice
elaborazione mentale (calcoli, pensieri ecc). Hanno una frequenza
compresa tra i 14 e i 30 Hz e rappresentano l’attività prevalente di un
individuo dopo i dodici anni. Vengono associate alle normali attività di
veglia e sono alla base delle nostre attività fondamentali, di
selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo esterno e
di sopravvivenza.
Onde cerebrali
|
frequenza |
Attività mentale |
Stato di coscienza |
Età dell’uomo |
Delta |
0,5-4 Hz |
Inconscio |
Sonno profondo |
< 2 anni |
Teta |
4-7 Hz |
Subconscio |
Sonno |
2-6 anni |
Alfa |
7-14 Hz |
Transizione |
Rilassamento |
6-12 anni |
Beta |
>14 Hz |
Conscio |
Veglia |
> 12 anni |
Tabella di riepilogo
Ologramma cosmico
Come ci ha insegnato Walter Kunnen il
corpo è un’antenna. Ogni singola cellula e ogni organo sono antenne in
grado di ricevere e trasmettere continuamente informazioni sia verso
l’interno sia verso l’ambiente circostante. In particolare, i due
emisferi del cervello costituiscono una sorta di interferometro
cerebrale, in grado di elaborare tutte le informazioni provenienti dal
cosmo e creare un modello dinamico tridimensionale, seppur semplificato,
dell’universo.
Secondo il neuroscienziato Karl Pribram, ogni singola parte del cervello, come un ologramma, contiene tutte le informazioni.
Nonostante il nostro cervello riesca ad
elaborare circa 20.000.000 di informazioni e/o stimoli ambientali al
secondo noi siamo coscienti soltanto di un limitatissimo numero di
informazioni pari a circa 40 stimoli al secondo. Per i neuro scienziati,
l’emisfero destro, dove arrivano e vengono elaborati i 20.000.000 di
stimoli al secondo, è la sede della mente inconscia, mentre l’emisfero
sinistro, dove vengono processati 40 stimoli al secondo, è la sede della
mente conscia. In definitiva possiamo dire che quasi tutta la mente
risiede nel subconscio, e noi siamo in grado di utilizzarne
coscientemente soltanto una parte infinitesima.
Si è osservato che i due emisferi hanno
qualità differenti: l’emisfero sinistro è orientato alle attività
razionali, pratiche, sequenziali, logiche, lineari, analitiche,
matematiche ecc. mentre l’emisfero destro alle attività emotive,
creative, immaginative, intuitive, olistiche, ecc. Solo recentemente,
con l’avvento della scrittura, l’emisfero sinistro ha preso il
sopravvento su quello destro diventando dominante nell’uomo moderno.
In ogni individuo le qualità di entrambi
gli emisferi sono presenti in misura variabile e ciò determina i diversi
tipi di personalità.
Il Dott. Nitamo Montecucco, utilizzando un elettroencefalografo computerizzato chiamato “Brain Olotester”,
ha condotto una serie di esperimenti volti a rilevare la coerenza delle
onde cerebrali dei due emisferi e a metterla in relazione allo stato di
benessere psicofisico delle persone. Il Brain Olotester scompone le
onde cerebrali in 64 bande di frequenza e le visualizza su un monitor a
colori. Attraverso il Brain Olotester si è visto che:
- l Più alta è la coerenza delle onde, migliore è lo stato di salute. Ciò conferma quanto asserito dalla nuova medicina e cioè “Quando la mente non è in armonia, il corpo sta male”.
- l Nello stato di meditazione profonda le onde cerebrali, oltre ad avere un’altissima coerenza, assumono una forma armonica sinusoidale tipica delle onde emesse dagli strumenti musicali. In tale stato è stata anche riscontrata, in gruppi di persone, una sorta di sincronizzazione collettiva come se i loro cervelli entrassero in risonanza alla medesima frequenza. Questi esperimenti dimostrano l’esistenza di un campo di coscienza collettiva che ci permette di spiegare fenomeni come la telepatia.
Neuroteologia
La neuroteologia studia l’interazione tra il divino e l’interfaccia neuronale dell’essere umano. Negli esperimenti condotti dal Dott. Andrew Newberg
con la SPECT (tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli),
si è visto che durante esperienze estatiche, quali la preghiera o la
meditazione profonda, l’attività del lobo frontale del cervello è
particolarmente attiva mentre quella del lobo parietale destro, legata
alle nostre sensazioni spazio temporali, risulta fortemente diminuita in
quanto risultano bloccati gli input sensoriali verso questa regione. In
questi stati di coscienza la nostra percezione del corpo risulta
ridotta e l’Io inizia a percepire tutto il resto, a sentirsi eternamente
intrecciato con il Tutto, il cervello trascende lo spazio ed il tempo e
si sintonizza con lo Spirito assoluto (Dio).
Il fatto di associare le esperienze
spirituali a un’attività neurale non significa che siano mere illusioni
neurologiche, precisa Newberg, sarebbe come attribuire a un’illusione il
piacere che proviamo mangiando una torta.
Quando sincronizziamo i due emisferi possiamo accedere ad un numero illimitato di informazioni.
Abbiamo visto che lo stato di coscienza è
strettamente legato all’attività del cervello, se quindi riuscissimo a
cambiare a nostro piacimento la frequenza del cervello potremmo accedere
all’immenso contenitore dell’inconscio ed ampliare enormemente la
nostra visione della realtà, sintonizzandoci con realtà sconosciute.
Vediamo adesso in breve alcune tecniche per variare la frequenza (tuning) delle onde cerebrali.
Frequenze Binaurali
Nonostante le onde cerebrali abbiano
frequenze al di sotto della soglia uditiva, è possibile con una
particolare tecnica elettronica stimolare il cervello e farlo entrare in
risonanza con una frequenza piccola a piacere.
É stato osservato che quando ascoltiamo,
tramite una cuffia stereo, suoni aventi frequenze costanti ma
differenti, il cervello percepisce la differenza delle frequenze. Così
se ad esempio ascoltiamo da un orecchio un suono a 500 Hz e dall’altro
un suono a 510 Hz il nostro cervello percepirà la frequenza di 10 Hz
tipica delle onde alfa.
L’effetto di risonanza indotto dalle
frequenze binaurali sull’attività elettrica corticale è stato dimostrato
sperimentalmente nel 1973 dal Dr. Gerald Oster del Mount Sinai School of Medicine New York.
Poiché tali frequenze alterano lo stato
di coscienza, si raccomanda di non utilizzare questa tecnica durante le
attività che richiedono molta attenzione come ad esempio la guida di
autoveicoli.
Tra tutti i metodi naturali per il tuning delle frequenze cerebrali, un’attenzione particolare merita quello proposto da Josè Silva che permette di passare in pochi istanti al livello alfa.
Come ogni cosa veramente importante,
l’esercizio proposto da Silva è di estrema semplicità basta contare a
ritroso da 100 a 1, tenendo gli occhi chiusi e puntando lo sguardo verso
le palpebre e ripetere l’esercizio per 10 giorni. Poi, ogni 10
giorni, ridurre gradualmente i numeri da contare passando a 50, 25, 10
ed infine a 5.
I maestri spirituali di ogni tradizione
iniziatica ci insegnano che tramite la meditazione possiamo mettere a
tacere la mente, ampliare lo stato di coscienza ed accedere ai
cosiddetti mondi sottili. Dalla coscienza del corpo e del mondo
materiale che ci viene fornita dalla mente passiamo alla coscienza dello
Spirito Uno e Infinito, in uno stato di assoluta assenza di sensazioni e
quindi di mente.
Per entrare nello stato meditativo
possiamo utilizzare il Mind Control oppure le seguenti tecniche
orientali basate sulla recitazione dei mantra So Ham (Io sono Lui) e OM:
- Stando seduti con la schiena diritta e non appoggiata osservare il proprio respiro e sintonizzarsi con i suoni naturali “So” durante l’inspirazione e “Ham” durante l’espirazione. “So Ham” è l’unico mantra naturale, è il suono stesso della respirazione che ci accompagna per tutta la vita.
- Inspirare profondamente dalle narici, senza sforzo, ed espirare emettendo la sacra sillaba “OM”, mantenendo il tono basso. L’espirazione può essere divisa in due fasi : nella prima fase emettere la vocale “O” facendo vibrare il petto, nella fase successiva emettere la consonante “M” facendo vibrare le ossa del cranio, nel passaggio tra le due fasi fare vibrare la gola. Questo esercizio oltre ad acquietare la mente stimola in modo benefico le ghiandole endocrine superiori timo, tiroide, ipofisi e pineale.
Quelli che abbiamo appena descritto sono
semplici esercizi preparatori, la meditazione vera e propria inizia
quando la mente diventa calma. Allora, nel silenzio assoluto e
mantenendo gli occhi chiusi, restiamo immobili fissando un unico punto
davanti a noi.
La Mente
La Mente è uno dei concetti più
affascinante e difficile da afferrare. Vi sono due correnti di pensiero:
la prima, coerente con la visione riduzionista della scienza ufficiale,
sostiene che la mente sia un fenomeno puramente cerebrale e che ogni
attività mentale abbia luogo in una precisa area del cervello; la
seconda suggerisce che essa sia qualcosa di più sottile della semplice
materia cerebrale e si estenda ben oltre il corpo fisico.
I neuro scienziati e i fisici credono che
mettendo in atto un’infinità di esperimenti tendenti a scomporre la
materia e il cervello, si possa arrivare alla fine a comporre il puzzle
di tutti i risultati parziali e spiegare sia la realtà fisica sia
fenomeni complessi e poco tangibili come la mente e la coscienza.
Secondo Karl Pribram ed altri la mente è un ologramma che registra la sinfonia complessiva degli eventi vibratori del cosmo.
Il fisico Alain Aspect ha
dimostrato sperimentalmente che le informazioni scambiate tra le
particelle elementari sono di tipo non locale e avvengono ad una
velocità superiore a quella della luce, perché allora non supporre che
la stessa cosa possa avvenire anche per lo scambio di informazioni tra
gli esseri viventi essendo anch’essi costituiti da particelle
elementari?
Per la D.ssa Candace Pert
la mente non è localizzata nel cervello bensì in tutto il corpo in
quanto ogni singola cellula è dotata degli stessi recettori neurali
delle cellule cerebrali.
Rupert Sheldrake 1942
Il biologo Sheldrake asserisce che
esistono campi d’informazione, chiamati anche campi morfogenetici, che
si estendono nello spazio. Tutti gli esseri viventi possono accedere a
questi campi attraverso il loro cervello. Poiché secondo questa teoria
la Mente e la Coscienza sono campi non localizzati nel corpo, ai quali
tuttavia è possibile accedere tramite organi materiali come il cervello,
possiamo dedurne la loro indipendenza dal corpo e conseguentemente la
sopravvivenza alla morte fisica.
Secondo Sheldrake ogni stato mentale di
un individuo può entrare in risonanza con quello di tutti gli altri
esseri viventi e scambiare informazioni. Se tutti siamo collegati
tramite i campi morfogenetici allora fenomeni extrasensoriali come la
telepatia e la sensazione di essere osservati possono essere facilmente
spiegati.
E’ possibile dire cosa sia la Mente ? Per Gregory Bateson : “La mente dopo aver spiegato tutto, è divenuta ciò che deve essere spiegato”.
Secondo me, la soluzione di questo eterno
enigma è più semplice e a portata di mano di quanto possa sembrare. Se
come abbiamo visto nei capitoli precedenti nell’universo tutto vibra,
allora la Mente non è altro che la somma di tutte le vibrazioni fisiche,
la Mente non è altro che lo stesso universo. E’ questo il significato
del principio del mentalismo che ci viene dato nel Kybalion, trattato
sulla filosofia ermetica dell’antico Egitto e della Grecia:
Tutto è Mente. L’Universo è mentale
Ogni vibrazione dell’universo ovvero la
Mente viene percepita dal cervello che la trasforma nei modelli della
realtà fisica e dei mondi sottili.
La Mente è il campo informato
dell’intera esistenza, è costituita da tutte le informazioni scambiate
in ogni luogo e tempo da tutti gli esseri viventi, da ogni cosa
conosciuta.
L’uomo può accedere a questa immensa rete
di informazioni coscientemente o inconsciamente a seconda del livello
vibratorio dell’organo ricevente che, come abbiamo visto, può essere la
singola cellula o un organo complesso come il cervello.
Le informazioni in entrata e in uscita da
un individuo costituiscono la mente o stato mentale di quell’individuo,
mentre la somma di tutte le informazioni, condivise da tutti gli esseri
viventi, costituiscono la mente universale. Tutti gli esseri viventi
hanno il potere innato di ricevere informazioni e percepire sensazioni.
Nel 1966 Cleve Backster, dopo
aver applicato gli elettrodi della macchina della verità ad una pianta,
osservò che il segnale si impennava violentemente tutte le volte che lo
scienziato pensava di compiere azioni distruttive, anche verso singole
parti della pianta, come bruciare una foglia. Backster notò anche che
tra le piante e le persone, che se ne prendono cura, si instaura un
rapporto che prescinde dalla distanza a cui si trovano. Ad esempio ogni
volta che una signora prendeva l’aereo la sensazione di paura, che
provava durante l’atterraggio, veniva percepita dalle sue piante, anche
se venivano schermate con lastre di piombo e si trovavano a diverse
migliaia di chilometri di distanza.
La Coscienza
All’inizio del capitolo abbiamo detto che
la coscienza è il concetto più sottile da esaminare. Nelle filosofie
orientali la Coscienza viene spesso confusa con Dio, ritenendo che Egli
sia pura Coscienza Cosmica. La Coscienza, secondo tale visione, sarebbe
una cosa o un’entità tanto potente da essere assimilabile al concetto di
Dio.
Per poter decifrare il significato della coscienza occorre riconsiderare che cosa sia lo Spirito.
Lo Spirito è un campo di possibilità illimitato
Quando lo Spirito pervade un corpo si
individualizza e diventa un’anima. L’anima è lo Spirito cosciente dentro
di noi, il testimone immutabile dei cambiamenti del corpo, della mente e
del mondo che ci circonda. Essa mantiene l’identità dell’uomo
nonostante tutti i cambiamenti interni ed esterni e attraverso la lunga
successione di nascite e morti.
L’anima è tutto quello che l’entità è, è stata o può essere
Edgar Cayce
L’anima, che sovrintende l’evoluzione
materiale dal regno minerale a quello animale, conserva il ricordo di
tutte le esperienze vissute e a questo archivio di informazioni diamo il
nome di coscienza individuale.
La Coscienza per me non è un’entità,
separata e a sé stante, bensì un attributo dello Spirito, è quel
parametro attraverso cui si misura il livello cumulativo di esperienza
dello Spirito. Dove per cumulativo si intende dal momento in cui si è
individualizzato, divenendo anima, fino al momento presente.
Quando due o più anime tendono ad unirsi e
fondersi tra loro il risultato è un’anima arricchita dalle esperienze
delle singole anime.
Poiché la coscienza cosmica è la somma di
tutte le coscienze individuali, l’esperienza terrena non fa altro che
accrescere la coscienza dello Spirito.
Sebbene lo Spirito sia infinitamente
intelligente e diriga coscientemente l’evoluzione dell’esistenza ad ogni
livello della sua manifestazione, dall’atomo alla cellula, dalle
galassie ai regni vegetale ed animale, non è tuttavia consapevole di Sé.
Se per consapevolezza intendiamo quel livello di coscienza che si
manifesta allorquando l’esistenza si pone la domanda “CHI SONO IO?”,
allora l’essere umano è quel prototipo della creazione attraverso cui lo
Spirito può diventare per la prima volta consapevole di Sé.
Tutte le anime provengono da un unico
essere e scopo della vita è diventarne consapevoli e attraverso
l’esperienza terrena permettere alle altre anime incarnate di divenirne a
loro volta consapevoli in modo da ritrovarsi alla fine tutte insieme.
Quando lo Spirito è in azione le sue
vibrazioni danno origine alle forme materiali e quindi alla mente.
La
coscienza, essendo un attributo dello Spirito viene perciò prima della
mente. Mentre la mente è una manifestazione energetica e quindi
materiale, la coscienza è una manifestazione spirituale, appartiene allo
Spirito, è la storia dell’evoluzione dello Spirito. Lo Spirito crea la
realtà per divenire consapevole della sua esistenza. L’esistenza e
l’uomo in particolare sono lo specchio dello Spirito.
L’uomo è il tempio
dello Spirito e quando l’uomo diventa consapevole di ciò, lo Spirito
diventa consapevole di sé.
Poiché la mente, essendo energia, ha il
potere di interagire con le forme materiali e modificarle, l’uomo
utilizzando questo potere innato ha di fatto la capacità di co-creare,
insieme allo Spirito, l’universo. Ogni volta che la mente modifica la
materia, agisce direttamente e ad un livello più profondo sull’anima
modificandone la coscienza. Esiste quindi una relazione biunivoca tra
Coscienza e Mente. La Coscienza dello Spirito primordiale è alla base
della creazione della Mente e la Mente Conscia, con le esperienze che fa
compiere al corpo e allo Spirito che lo sottende, contribuisce
all’evoluzione della coscienza.
Lo Spirito intelligente grazie alla
coscienza crea forme sempre più complesse ed evolute ed è per questo
motivo che non può mai reincarnarsi in forme di vita inferiori.
Scopo dell’incarnazione dello Spirito è
quello di evolvere la consapevolezza di Sé passando dalla coscienza del
corpo e dell’universo materiale alla coscienza dello Spirito e della
realtà spirituale.
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