Non credete minimamente a ciò che dico. Non prendete nessun dogma o libro come infallibile. (Buddha)
martedì 14 giugno 2016
Primi elementi sospetti sulla strage di Orlando
Strage ad Orlando
Mentre tutti i media forniscono una versione univoca sulla strage di Orlando:
“Estremismo cresciuto all’interno degli USA”, hanno scritto, “atto di
terrorismo di un fanatico isolato”, “lupo solitario fanatizzato
dall’ISIS”, qualche sospetto sulla versione ufficiale inizia ad
emergere.
Secondo Obama, non c’è alcuna prova chiara che il killer di
Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un
complotto più ampio.
Il presidente americano – che ha parlato dallo Studio Ovale al termine
di un briefing con Fbi e antiterrorismo – ha spiegato che il killer
sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in
internet.
In un suo discorso di qualche giorno prima, Obama aveva detto: “Ho
appena partecipato ad una riunione in cui mi hanno detto che abbiamo
cittadini USA che visitano i siti web dello Stato Islamico, pur vivendo
loro qui negli Stati Uniti e pur essendo cittadini nord americani. E
se se questo ci consente di metterli nella lista di esclusione aerea,
per quello che riguarda le linee aeree. tuttavia, è colpa
dell’Association National del Rifle, se non possiamo proibire loro di
acquistare armi da fuoco”.
“Se qualcuno è un riconosciuto simpatizzante dello Stato Islamico e
vuole entrare in un negozio di armi o visitare una fiera di armi e
comprare la quantità di armi e munizioni che vuole, nessuno gli può
proibire questo. E tutto questo avviene nonostante il fatto che l’FBI
sappia chi è questa persona”.
Curiosamente, 4 giorni dopo questo discorso, è avvenuto un attentato
portato a termine da un simpatizzante dello Stato Islamico, interrogato
tre volte dall’FBI e che si era recato ad un negozio di armi per
acquistare un fucile d’assalto per realizzare una strage.
Molti degli elementi, come quelli che paventava Obama, nel suo discorso dell’8 di Giugno nel Teatro Lerner di Elkhart, nell’Indiana, si sono esattamente avverati. Una coincidenza?
Tutto questo risulta estremamente conveniente per facilitare il
programma di disarmo della popolazione nordamericana spinto fortemente
dall’Amministrazione Obama…
Orlando Shooting
Un testimone della strage afferma che ci sarebbe stato un secondo cecchino nella discoteca
Un tale Janiel González, presente sul luogo della
strage, ha riferito ad un giornale che si era accorto del fragore di due
armi da fuoco nel corso della strage. “Sono abbastanza sicuro che c’era
più di un cecchino. Ho udito due armi che sparavano allo stesso tempo”.
Il testimone afferma di aver ascoltato i colpi di un’altra pistola da
una direzione diversa, per cui ci si domanda se vi erano due uomini
armati.
Gonzales ha riferito che “tutti noi si siamo buttati a terra cercando
di trovare un posto da cui fuggire. Ho guardato alla mia destra ed ho
visto gente che passava da sotto alcune tende e abbiamo trovato una
porta”.
Tuttavia la porta era stata bloccata da un uomo, Non era sicuro che
fosse un elemento delle sicurezza del club o di un complice degli uomini
armati.
Vi erano 50 persone che stavano cercando di saltare uno sopra l’altro
tentando di uscire dal locale.
C’era un individuo che manteneva la porta
e non ci lasciava uscire e ci diceva: “Rimanete dentro, rimanete
all’interno”. Nel frattempo il cecchino si avvinava alla porta e tutti
erano presi dal panico e la gente si spingeva e gridava: lasciateci
uscire!”
Gonzales, nel suo primo pensiero, dice che si trattava di un crimine di
odio. “Questo tipo stava cercando di impedire che la gente fuggisse,
Forse lui ed il killer stavano lavorando insieme”, ha detto.
Testimone della strage di Orlando
Come inizia ad essere abituale in tutti gli attentati (qualche cosa di simile era accaduto nella l Sala del Bataclan di Parigi), sembra che ci sia sempre l’intervento di più terroristi o tiratori scelti, rispetto a quanto descritto dalla versione ufficiale che ci viene raccontata…
Sospetti sul ruolo del G4S per il nord americano
Se questo non bastasse, il portale Zerohedge, citando una ricerca
suscitata dal Judicial Watch, risulta che il Dipartimento della
Sicurezza degli USA aveva fatto trasportare in forma discreta gli
immigranti illegali dalla frontiera messicana per portarli a Phoenix,
Arizona e li avrebbe lasciati liberi classificandoli come OTM (altri
rispetto ai messicani).
Risulta uno strano collegamento tra l’impresa di sicurezza G4S
in cui lavorava: precisamente l’impresa di sicurezza che ha contrattato
il Governo USA per realizzare il trasbordo di immigranti illegali.
Di fatto le pattuglie che operano sulla frontiera con il Messico
denunciano che si stanno liberando immigranti illegali per mancanza di
strutture dove detenerli e che si sta facilitando l’entrata di possibili
islamisti radicali fra gli immigrati illegali, considerando che lo
stesso Mateen, l’autore della strage, aveva lavorato per la G4S, una
società per la Sicurezza che dispone di collegamenti con i Dipartimento
di Stato.
Situazione che risulta analoga a quanto si era verificato con i
terorristi autori degli attentati di Parigi e di Bruxelles, dove gli
autori erano stati elementi che la polizia teneva sotto controllo, la
stessa cosa era accaduta con i fratelli Tsarnaev, autori dell’attentato
della maratona di Boston.
Nel caso del terrorista di Orlando, anche il padre di questi aveva dei
contatti con le autorità di Washington, per quanto in forma aneddotica.
Tutti elementi questi che destano più di qualche sospetto sulla vicenda e si
pone la domanda a chi possa giovare il clima di paura e di psicosi che
si viene diffondendo nella società statunitense e verso quali sbocchi
possa portare.
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