Alle volte un mago
errante ha uno sbalzo nel livello di energia. Quando il livello cresce
costantemente verso l'alto, in virtù di un lavoro di pulizia, la
crescita quasi non si nota.
Si sta un po' meglio, si vive un po' più
intensamente, si ha un po' più di energia.
Ma a volte avviene un vero e
proprio passaggio al di là di un velo di resistenza invisibile, si viene
come sparati in avanti a velocità luce e si inizia un'altra vita, ad un
nuovo livello nel quale tutto sembra aumentare di potenza.
Si è
lasciato andare molto il 'vecchio' dentro e fuori di sé stessi, ci si è
preparati alla pace, all'equanimità, ci si è resi disponibili a fare
qualsiasi cosa l'essere ci chieda.
Si può
preparare la mente e il terreno esistenziale affinché avvenga, ma quando
e come possa avvenire non ci è davvero dato di sapere.
Resta il fatto
che ad un tratto, se il mago errante persiste nella pazienza, nella
centratura e nella fede, arriva un momento in cui tutto quello che fa
diviene efficace e potente.
Soprattutto diviene amplificato.
Laddove i
suoi pensieri potenti avevano effetto nel raggio di pochi metri, dopo il
'passaggio' il potere raggiungerà luoghi, persone e situazioni a
centinaia di chilometri di distanza.
Laddove il suo flusso lo portava a
lavorare con qualche decina di persone dopo il passaggio avrà a che fare
con molte centinaia di persone e con un ricambio continuo di volti e di
vite.
Questo è il risultato di un passaggio di livello e di stato.
Questo è un aumento di intensità.
Ora, c'è un piccolo problema per chi
arriva a questo punto... l'ego comincerà a scalpitare.
L'energia del
cosiddetto 'successo' o dell'agganciamento profondo del proprio talento
porta con sé ricompense ma anche pericoli maggiori.
Il solletico che
l'ego ti fa quando sei pienamente nel flusso e quando sei a un livello
di energia maggiore è ancora più insistente, e il tentativo di farti
identificare con ciò che 'fai' è enorme.
Un mago errante in questo
stadio è una persona che deve fare affidamento sulla centratura più che
chiunque altro.
E' un mago errante che rischia di precipitare nel gioco
dell'importanza e dell'identificazione, è qualcuno che può iniziare
davvero a credere di essere stato lui a fare ciò che ha fatto.
Ma non è
così.
Ogni realizzazione appartiene all'essere, mentre ogni tentativo di
appropriazione è sempre l'ego a volerla, e l'atteggiamento più utile,
quello che non rischia di sbattervi fuori dal flusso, è quello che
Lester Levenson consigliava: "BE NOT THE DOER" (non siate colui che
fa..).
A questo livello però il mago non dovrebbe nemmeno cadere nel
deprezzare ciò che compie.
Una mia amica mi ha giustamente detto che un
conto è dare importanza al proprio operato, e un conto è dargli valore.
Se il primo atteggiamento infatti è tipico dell'ego e della sfocatura
inconscia in azione, il secondo è il modo in cui il mago diviene un puro
e semplice canale dell'energia dell'essere.
Andrea Panatta
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