"Nel libro tu affermi che è importante avere un ideale ma che bisogna anche essere disposti a lasciarlo andare, perché potrebbe non realizzarsi mai. Questo è in contrasto con le mie conoscenze e anche con quelle fornitemi da quelli con cui mi sono formato [tralascio i nomi volutamente..] che insistono sul risultato, sull'ottenere, sul manifestare abbondanza e perfezione a tutti i livelli. Eppure la tua posizione ha mosso qualcosa dentro di me perché in effetti mi rendo conto che manifestare non è così semplice e diretto e che moltissimi di quelli che fanno corsi per manifestare poi non è che manifestino molto di che. Allora mi domando se c'è una verità o meno. Di chi debbo fidarmi? Inoltre tu eri uno che difendeva a spada tratta la manifestazione un tempo sui tuoi vecchi blog e siti.. che ne e stato ora di quella posizione, forse non ci credi più?"
La mia risposta:
Quando ho iniziato a
lavorare con queste idee (non era ancora uscito The Secret) attraverso
un bel libro di Florence Scovel Shinn (il gioco della vita) avevo
bisogno come molti di cambiare una realtà non proprio piacevole
soprattutto a livello lavorativo e iniziai a praticare tutta quella
gamma di strumenti proposti nei vari libri e corsi sull'argomento.
La
mia esperienza era che queste cose funzionavano fintanto che uno
continuava a fare esercizi su esercizi, visualizzazioni, energizzazioni
varie e fintanto che, per così dire, dava la carica a queste forme
pensiero.
E' funzionale ma è una gran fatica, inoltre non sempre vuoi
davvero ciò che credi di volere... e quando ti arriva spesso ti rendi
conto che non ne avevi bisogno affatto.
In più non tutto tendeva a
materializzarsi anzi, molto di quello che chiedevo, arrivava distorto o
non arrivava proprio, mentre altre cose arrivavano direttamente.
Ora, se
smettevo di fare pratiche, la realtà lentamente scivolava in uno stato
nuovamente caotico e tendeva a ripresentarmi gli stessi problemi da cui
ero partito.
Cos'era che portava la realtà a dirigersi verso una specie
di casino incontrollato anche senza che io ne fossi cosciente?
Perché è
questa la domanda più importante che devi farti ed è lì secondo me che
giace un grosso segreto della nostra esistenza.
Se continui a chiederti
solo come puoi attrarre questo o quell'altro, preparati a una lunga
serie di frustrazioni perché la cosiddetta legge di 'attrazione' non è
che un uno per cento di un sistema di gran lunga più vasto.
Pian piano
mi sono reso conto che quella massa di forme pensiero che chiamiamo oggi
inconscio o subconscio o come vuoi, aveva un potere trascinante della
realtà nettamente superiore alla mia capacità di produrre forme
pensiero, e che se non scioglievo prima quella massa tutti i miei
esercizi di materializzazione sarebbero rimasti punti isolati.
Incidentalmente in quel periodo incontrai un libro di un altro grande
sconosciuto della letteratura cosiddetta new age che era John Randolph
Price, che diceva la stessa identica cosa, e cioè che materializzare a
comando era possibile ma abbastanza stupido e che c'era un modo migliore
di procedere e soprattutto un modo più olistico, muovendosi secondo una
fede profonda e un affidare, che è quello che ho cercato di spiegare
sul libro.
Quando ho capito questo la mia vita ha subito una
trasformazione molto profonda.
Talmente profonda che se guardo a 10 anni
fa ora non posso riconoscere più chi fosse quello li.
In fondo è
scritto nella Bibbia, nel Corso in Miracoli e un po' dovunque, tieni il
tuo occhio fisso su dio e tutto il resto ti sarà dato in aggiunta, TUTTO
il resto significa tutto quello che veramente può renderti pieno e
felice, ma questo può essere fatto solo sciogliendo quella massa
inconscia di cui sei un portatore come tutti noi che siamo incarnati.
Non è un compito semplice perché la prima cosa che accadrà se accetti
questa sfida sarà che il tuo EGO si opporrà a tutto spiano... il tuo
EGO, che è quello che pensa di avere bisogno di tutti questi giocattoli
nella realtà, cercherà di convincerti a prendere strade senz'altro più
seduttive, strade che ti insegneranno i benefici del manipolare la
realtà.
Ero anche io così e ho potuto provare a me stesso più volte il
funzionamento di questa modalità operativa.
Ma vedi, ogni volta che
produci un effetto nella realtà tu smuovi forze infinitamente potenti
delle quali sappiamo a tutt'oggi veramente poco, forze che possono
portarti a un grosso squilibrio se non impari a valutarle e gestirle
coscientemente.
Ci sono persone che criticano questo mio cambio di rotta
rispetto al passato in cui gridavo a tutti che la 'coscienza crea la
realtà', cercando nel far questo di convincere me stesso che era tutto
qui, che potevamo davvero creare TUTTO QUELLO CHE VOGLIAMO.
Purtroppo
non è così e questo slogan consolatorio ha fatto presto a sciogliersi
come neve al sole quando ho compreso che la nostra esistenza ha un senso
evolutivo e non soltanto per l'appagamento dei sensi e la soddisfazione
personale.
Ci sono delle leggi, dei principi e non siamo illimitati per
lo meno a questo livello di realtà.
A chi vuole convincerti del
contrario chiedi prove tangibili della sua illimitatezza, giudicali dai
loro frutti e vedrai di chi fidarti o meno.
Io credo di aver capito che
la realtà non è un supermercato dove prendere quello che ci piace e
scartare ciò che non vogliamo, e noto che chi procede in questa maniera
finisce prima o poi in qualche disastro.
Vedo più la realtà come una
scuola dove imparare a trascendere la densità e le illusioni della
realtà stessa ed aiutare gli altri a fare lo stesso.
Non è che non credo
più a ciò che dicevo anni fa, ma credo ci sia una strada più sensata
per me adesso perché mi sono reso conto che qualsiasi ottenimento
materiale a qualsiasi livello non potrà rendermi felice, non potrà
sedare la mia duhkha, la mia divina insoddisfazione, perciò ho perso
largamente interesse alla cosiddetta creazione della realtà pur
rimanendo per me un principio cardine del mio modo di vivere.
Ma questa è
la mia posizione sulla questione, in questo momento della mia vita,
magari fra dieci anni negherò tutto e abbraccerò un'altra posizione.
Andrea Panatta
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