giovedì 13 aprile 2017

Una analisi a più livelli dell’attacco statunitense con missili da crociera alla Siria, e delle sue conseguenze


Il recente attacco missilistico americano contro una base dell’aeronautica siriana è un evento così importante, da così tanti punti di vista, da richiedere il suo esame in dettaglio. Proverò a farlo oggi, con la speranza di riuscire a fare un po’ di luce su un attacco piuttosto strano che, nondimeno, avrà profonde conseguenze. Ma per prima cosa, cominciamo dando un’occhiata a ciò che è effettivamente accaduto.

Il pretesto:

Non credo che qualcuno pensi sul serio che Assad, o chi per lui nel governo siriano, abbia veramente ordinato un attacco con armi chimiche contro chicchessia. Crederci vorrebbe dire ritenere logica questa sequenza: per prima cosa, Assad è sul punto di vincere la guerra [in inglese] contro Daesh, in ritirata su tutta la linea. Quindi, gli USA dichiarano [in inglese] che rovesciare Assad non è più una loro priorità (fin qua, queste sono tutte realtà fattuali). 

A questo punto, Assad decide [in inglese] di usare armi che non ha.  Decide di bombardare una località di nessun valore dal punto di vista militare, ma piena di bambini e di macchine fotografiche.

Successivamente, nel momento in cui i Russi richiedono un’indagine approfondita, gli Americani attaccano il più rapidamente possibile prima che questa proposta ottenga un qualsiasi sostegno. E adesso gli Americani cercano [in inglese] prove di un possibile ruolo dei Russi in questo cosiddetto attacco. 

Francamente, se qualcuno crede ad una cosa del genere, allora smetta immediatamente di leggere e torni a guardare la TV. Per il resto di noi, ci sono tre opzioni:
1.  una classica operazione sotto falsa bandiera [false-flag] eseguita dagli Stati Uniti
2. un attacco siriano ad una località che conteneva del gas tossico, forse cloro, ma di sicuro non Sarin. Quest’opzione richiede che si creda nelle coincidenze. Io non ci credo. A meno che,
3.  gli USA non abbiano passato informazioni false ai siriani in modo che bombardassero un obiettivo in cui sapevano che fosse immagazzinato del gas tossico.
Quello che è evidente è che i Siriani non hanno sganciato bombe chimiche dagli aerei e che non ci siano mai state armi chimiche nei magazzini della base di al-Shayrat. Non ci sono video di munizioni o contenitori che avrebbero potuto contenere gas tossici.

Quanto agli USA e tutte le altre registrazioni radar, tutto quello che possono mostrare è che ci fosse un aviogetto in volo, la sua rotta, la sua quota e la sua velocità. Non c’è modo di riconoscere munizioni chimiche o un attacco chimico per mezzo di un radar.

Qualunque sia l’opzione che si sceglie, il governo siriano è ovviamente ed evidentemente innocente dell’accusa di aver usato armi chimiche. Con grande probabilità questo è un attacco sotto falsa bandiera.

Inoltre, solo per la cronaca, gli USA hanno preso in considerazione esattamente questo tipo di attacco sotto falsa bandiera in passato. Potete leggere tutto quello che riguarda questo piano qui e qui [in inglese].

L’attacco:
Le fonti, sia americane che russe, concordano sui seguenti fatti: 2 navi della Marina Militare Americana hanno lanciato 59 missili di crociera Tomahawk contro la base aerea di Al Shayrat in Siria. Gli Statunitensi non si sono consultati coi Russi a livello politico, ma tramite canali militari hanno dato alla Russia un avviso con 2 ore di anticipo. A questo punto i racconti iniziano a divergere.

Gli Americani dicono che tutti i missili hanno colpito il proprio obiettivo. I Russi dicono che solo 23 missili di crociera hanno colpito l’aeroporto, gli altri risultano “dispersi”. E qui, io penso che non ci sia da discutere sul fatto che gli Americani stiano mentendo, e che i Russi dicano la verità: la pista di decollo principale è intatta (i giornalisti russi hanno fornito i video che lo provano) e solo una pista di rullaggio è stata colpita. Inoltre, l’Aviazione Siriana ha ripreso le sue operazioni in 24 ore. 36 missili di crociera non hanno raggiunto il proprio obiettivo. Questo è un fatto.

Ed è fuori discussione anche il fatto che non ci fosse nessuna arma chimica in questa base, visto che nessuno, né i Siriani, né i giornalisti russi, ha dovuto indossare abbigliamento protettivo.

I missili utilizzati nell’attacco, i Tomahawk, possono usare una combinazione di tre sistemi di guida: GPS, navigazione inerziale e mappatura del terreno. Non ci sono prove e resoconti sul fatto che i Russi abbiano sparato un solo missile antiaereo. In effetti, i Russi avevano firmato un memorandum con gli USA che impegnava specificamente la Russia a NON interferire con nessun sorvolo statunitense, equipaggiato o meno, sulla Siria (e viceversa).  

Anche se il missile da crociera Tomahawk è stato sviluppato negli anni ’80, non c’è nessuna ragione per credere che i missili utilizzati avessero superato il loro tempo massimo di immagazzinamento e anzi, ci sono prove [in inglese] che siano stati costruiti nel 2014. 

Il Tomahawk è noto per essere preciso e affidabile. Non c’è assolutamente nessun fondamento per sospettare che più della metà dei missile lanciati semplicemente abbiano avuto dei malfunzionamenti spontanei. Per questo motivo, vedo solo due possibili spiegazioni di ciò che è successo ai 36 missili da crociera:
Spiegazione A:
Trump non ha mai davvero volute colpire duramente i Siriani, tutto il suo attacco è stato “uno show” e la Marina USA ha deliberatamente distrutto tutti quei missili sul Mediterraneo. Questo renderebbe possibile a Trump di mostrarsi un duro e, contemporaneamente, non infliggere un danno irreparabile ai suoi piani di cooperazione con la Russia. Non credo in questa spiegazione, e lo illustrerò nell’analisi politica che segue.
Spiegazione B:
i Russi non potevano abbattere legalmente i missili USA. Per di più, è sbagliato presumere che questi missili da crociera abbiano seguito la traiettorie diretta dal Mediterraneo fino al loro obiettivo (in questo modo quasi sorvolando le posizioni radar russe). I Tomahawk sono infatti missili progettati per seguire una traiettoria che aggira alcuni tipi di radar, con una RCS (cioè visibilità radar) molto bassa soprattutto nel settore frontale.
Probabilmente alcuni di questi missili volavano abbastanza bassi per non essere visti dai radar russi, salvo che i Russi non avessero un AWACS in volo (non ne sono a conoscenza).

Comunque, da quando sono stati avvertiti dell’attacco, i Russi hanno avuto molto tempo per preparare le postazioni elettroniche strategiche per  “friggere” o, diversamente, disattivare almeno in parte i missili da crociera.

Io sono convinto che questa sia la spiegazione corretta. Non so se i Russi siano stati tecnicamente incapaci di distruggere e dirottare 23 missili che hanno raggiunto la base, o se una decisione politica è stata presa per lasciar passare meno della metà dei missili da crociera, al fine di mascherare il ruolo russo nella distruzione di 36 missili. Di una cosa però sono certo: 36 moderni missili da crociera non possono semplicemente “sparire”.

Ci sono due ragioni per cui i Russi possono aver deciso di usare i loro sistemi di “guerra elettronica” e non i loro missili: la possibilità di ricorrere a una “negazione plausibile” (almeno per il pubblico in generale, non c’è dubbio che le unità americane di intercettazione abbiano rilevato le interferenze elettroniche dei Russi, salvo non sia successo da una potenza molto bassa, a una frequenza molto alta e molto nell’entroterra) e –  usando i sistemi di “guerra elettronica”- la possibilità di tenere i loro missili di difesa aerea per proteggere le loro forze militari. Possono i Russi fare proprio così?


Guardate l’immagine qui sopra, presa da un sito russo, che sembra sia stata fatta dalla compagnia Kret, produttrice di alcuni dei principali sistemi di guerra elettronica russi. Notate che sul lato sinistro, proprio sotto l’AWAC, si vede benissimo un missile tipo Tomahawk che gira e poi esplode sul mare.

Come questo accada, è solo una congettura. Tutto ciò che ci hanno detto è che al missile è stato dato un “falso bersaglio”: ma ciò non conta ai nostri fini. Ciò che invece conta è che i Russi in pratica hanno fatto trapelare l’informazione che loro possono deviare i missili.

Ci sono altre possibilità: fasci energetici controllati in grado di distruggere o, almeno, confondere  i sistemi di guida e/o di navigazione; qualcuno invece suggerisce una sorta di interruttore di emergenza che abbatte l’intero missile.  Forse. Ma ancora: ciò non conta ai nostri fini. Ciò che invece conta è che i Russi hanno i mezzi per far sparire, dirottare o distruggere i missili da crociera americani. E’ evidente che per la prima volta questi sistemi sono stati usati con rabbia.
[Nota a latere: per coloro interessati a capire tale sistema, qui sotto c’è un breve video fatto dai Russi in cui si vede come si applica e funziona. In termini tecnici, o comunque come ci hanno detto, questo sistema può disturbare ogni oggetto volante ad una distanza di 200 Km.]

Vorrei far notare che coloro che dicono che i sistemi di difesa aerea russi non funzionano, non sanno ciò di cui stanno parlando: non solo la Russia ha firmato un accordo con gli USA di non interferenza con le operazioni aeree statunitensi, ma i sistemi di difesa aerea russi in Siria NON sono programmati per proteggere lo spazio aereo siriano. Questo è un compito del sistema di difesa aereo della Siria. I sistemi di difesa aerea russi in Siria sono stati dispiegati per proteggere il personale e gli equipaggiamenti russi.

Questa è la ragione per cui i Russi non hanno mai considerato come un bersaglio gli aerei militari israeliani. Non stupisce quindi che le “task force” russe in Siria non abbiano mai avuto la missione di colpire nello spazio aereo siriano o, tanto meno, di dare il via ad una guerra con gli USA o con Israele.

Ma questo potrebbe cambiare. Ora i Russi si sono ritirati dall’accordo con gli USA e, cosa ancora più importante, hanno dichiarato che i Siriani hanno urgente bisogno di un più sofisticato sistema di difesa aerea.  Attualmente i Siriani operano con sistemi di difesa aerea russi poco avanzati, e molte attrezzature sono obsolete.

Aspetti giuridici dell’attacco:

L’attacco degli Stati Uniti è avvenuto in diretta violazione della legge degli Stati Uniti, del diritto internazionale e dello Statuto delle Nazioni Unite. In primo luogo, vorrei dire che c’è una forte prova legale che l’attacco degli Stati Uniti abbia violato la Costituzione degli Stati Uniti, la War Powers Resolution e l’Authorization for Use of Military Force Against Terrorists del 2001 (AUMF). 

Ma, dal momento che non mi interessa questo aspetto del comportamento criminale di Trump, mi limiterò a fare riferimento a due analisi abbastanza buone su questo argomento (vedere qui e qui [in inglese]) e riassumerò in modo semplice la tesi di chi asserisce la legalità della azione di Trump. Si riduce a questo: “sì, è illegale, ma tutti i presidenti degli Stati Uniti lo hanno fatto per così tanto tempo che hanno in tal modo creato un precedente giuridico che, ehm, dopo tutto lo rende legale”. 

Non credo che questo tipo di “difesa” sia degno di una risposta o di confutazione e quindi ora passiamo al diritto internazionale.

La maggior parte della gente pensa che i crimini contro l’umanità o il genocidio siano il crimine supremo in base al diritto internazionale: si sbagliano, il crimine supremo è l’aggressione. Questa è la conclusione [in inglese] a cui è arrivato il Processo di Norimberga su questo argomento:
Iniziare una guerra di aggressione, quindi, non è solo un crimine internazionale; è il crimine internazionale supremo che differisce dagli altri crimini di guerra per il fatto che contiene in sé il male assoluto.
Così, accodandosi alla lunga e prestigiosa lista di altri presidenti degli Stati Uniti prima di lui, Donald Trump è ora un criminale di guerra. In realtà, egli è un “criminale di guerra supremo”. Gli ci sono voluti solo 77 giorni per raggiungere questo stato, probabilmente è una specie di record.

Per quanto riguarda la Carta delle Nazioni Unite, almeno quattro articoli [in inglese] (1, 2, 33, 39) vietano il tipo di aggressione che gli Stati Uniti hanno intrapreso contro la Siria.

Credo che non ci sia bisogno di soffermarsi sull’illegalità totale di questo tipo di attacco. Vorrei solo sottolineare l’ironia suprema di un paese fondamentalmente costruito e gestito da avvocati (basta vedere quanti ce ne sono nel Congresso), la cui popolazione generale sembra essere del tutto indifferente al fatto che i loro rappresentanti eletti agiscono in modo completamente illegale. 

Tutto quello che interessa alla maggior parte del popolo americano è se l’azione illegale porterà o meno alla vittoria. Ma se lo farà, non interesserà assolutamente a nessuno. Non siete d’accordo? 

Ditemi, quante manifestazioni per la pace ci sono state negli Stati Uniti riguardanti l’aggressione totalmente illegale degli Stati Uniti contro la Yugoslavia? Esattamente. Come volevasi dimostrare.

Conseguenze politiche (interne)

Mio figlio ha riassunto perfettamente dove hanno portato le azioni di Trump: “coloro che lo odiavano lo odiano ancora, mentre adesso lo odiano anche coloro che lo hanno sostenuto”. Wow! Come hanno fatto Trump e i suoi consiglieri a non riuscire a prevederlo? Invece di mantenere le sue numerose promesse elettorali (e le sue stesse dichiarazioni su Twitter) Trump ha deciso di fare improvvisamente una inversione ad U e tradire totalmente tutto ciò che rappresentava. Non riesco a pensare ad un’azione più stupida, proprio non posso. Devo dire che Trump sta facendo sembrare George W. Bush intelligente. 

Ma è ancora molto, molto peggio di così.

L’aspetto peggiore di questo casino è quanto faccia apparire Trump assolutamente immorale. Pensateci, prima Trump ha miseramente tradito Flynn, poi ha tradito Bannon.
[Nota a latere: per lo più Flynn mi piaceva. Di Bannon non mi importava niente. Ma il fatto è che non erano i miei migliori amici, erano i migliori amici di Trump. E invece di difenderli, li ha sacrificati nella speranza di placare i Neoconservatori, sempre assetati di sangue. Questo è ciò che ho scritto su questo tradimento stupido e profondamente immorale il giorno che è accaduto:
Ricordate come Obama ha mostrato il suo vero volto quando ha ipocritamente denunciato [in inglese] il suo amico e pastore, il Rev. Jeremiah Wright Jr.? Oggi Trump ci ha mostrato il suo vero volto: invece di rifiutare le dimissioni di Flynn e invece di silurare coloro che hanno osato architettare queste accuse ridicole contro Flynn, Trump ha accettato le sue dimissioni. Questo non è solo un atto di abietta viltà, è anche un tradimento incredibilmente stupido e autolesionista, perché ora Trump sarà solo, completamente solo, di fronte a gente del calibro di Mattis e Pence, dei tipi da Guerra Fredda, duri e puri, ideologici fino al midollo, gente che vuole la guerra e semplicemente non si preoccupa della realtà.
L’aspetto peggiore di questo fatto è che, tradendo gente a destra e a sinistra Trump ha dimostrato che non ci si può fidare di lui, che vi pugnalerà alla schiena senza esitazione. Vi prendereste mai un rischio per uno come lui? Fate un paragone con Putin che è “noto” per difendere i suoi amici e alleati anche quando fanno qualcosa di veramente sbagliato! C’è una ragione per cui gli Anglo-Sionisti non sono riusciti a piegare Putin, ma gli ci è voluto solo un mese per castrare Trump: Putin è fatto di titanio, Trump è solo una pappamolla [“noodle stracotto” in inglese].
E ora Trump si è tradito DA SOLO rivolgendosi contro tutto ciò che lui stesso rappresentava. Questo è quasi shakespeariano nei suoi aspetti patetici e tragici!

Durante la sua campagna Trump ha fatto un sacco di ottime promesse e ha ispirato milioni di americani a sostenerlo. Personalmente credo che fosse sincero nelle sue intenzioni, e non credo alla teoria del “era tutto una farsa”. Basta guardare il panico totale dei Neoconservatori alla prospettiva di una vittoria di Trump, e ditemi se era tutto falso. No, penso che Trump fosse sincero. Ma quando si è dovuto confrontare con l’opposizione spietata dei Neoconservatori e dello Stato Profondo, Trump è andato subito in pezzi, perché è chiaramente del tutto senza spina dorsale e ha l’etica e la morale di una prostituta.

Così ciò che abbiamo veramente è una versione triste e patetica di Obama. Una sorta di Obama 2.0, se volete. Ha ispirato milioni di persone, ha promesso un cambiamento nel quale credere, e non ci dato assolutamente nulla a parte un asservimento abietto ai veri padroni e proprietari degli Stati Uniti: i Neoconservatori e lo Stato Profondo.

A quanto pare Trump ha ottenuto quello che voleva: gli stessi media corporativi, che affermava di disprezzare, ora lo lodano. E nessuno lo chiama più “agente di Putin”. E nessuno impedirà ai Neoconservatori di metterlo in stato d’accusa. Ha scelto una soluzione rapida il cui effetto cesserà in pochi giorni. Quanto stupidi si può essere. 

A quanto pare ha scelto anche l’opzione di un “attacco per lo show” tanto per cominciare, che si è trasformato in uno degli attacchi più patetici della storia, probabilmente per gentile concessione degli apparati di guerra elettronica russi, e ora che gli Stati Uniti hanno buttato qualcosa come 100 milioni di dollari, che cos’ha Trump da mostrare? Alcuni articoli lusinghieri da parte dei media, che ha sempre odiato e che torneranno ad odiarlo non appena verrà ordinato di farlo dai loro padroni Neoconservatori. Patetico, se me lo chiedete.

Da quando è arrivato alla Casa Bianca, Trump ha agito come il prototipo dell’accondiscendente (non mi stupirei se suo padre fosse stato un alcolizzato). In che modo un tipo come lui si sia realizzato nel mondo degli affari è un mistero per me, ma ciò che ormai è chiaro è che i Neoconservatori lo hanno totalmente sottomesso, e che ora lo massacreranno politicamente.

Temo che i prossimi quattro anni (o meno!) si trasformeranno in una celebrazione di Purim senza fine…

Conseguenze politiche (esterne)
Trump ha distrutto in un colpo solo ogni speranza di collaborazione di qualunque tipo degli Stati Uniti con la Russia. Peggio ancora, ha distrutto anche ogni speranza di sconfiggere Daesh. Perché? 

Perché se credete davvero che Daesh possa essere sconfitto senza il sostegno russo e iraniano, siete dei creduloni di livello mondiale. Non sta accadendo. E quel che è molto, molto peggio è che ora siamo di nuovo in una situazione di pre-guerra, proprio come eravamo con Obama e saremmo stati con la Clinton

Lasciatemi spiegare.

Queste sono le misure che la Russia ha preso dopo l’attacco degli Stati Uniti contro la Siria:
1. La denuncia all’ONU (era attesa, non è un gran problema)
2. La decisione di rafforzare le difese aeree siriane (grossa questione, che darà ai Siriani i mezzi per bloccare il loro spazio aereo)
3. La decisione di annullare il Memorandum con gli Stati Uniti (ora i Russi in Siria avranno il diritto di decidere se sparare o meno)
4. La decisione di chiudere la linea telefonica diretta con l’esercito americano (ora gli Stati Uniti non saranno in grado di chiamare i Russi per chiedere loro di fare o non fare qualcosa)
La combinazione delle decisioni 2, 3 e 4 non significa che i Russi spareranno la prossima volta, non di per sé. I Russi subordineranno le proprie regole di ingaggio alle decisioni politiche. Ma questo influenzerà notevolmente il processo decisionale degli Stati Uniti, perché d’ora in poi non ci sarà alcuna garanzia che i Russi non spareranno. I Russi già controllano in pratica lo spazio aereo siriano. 

Quello che vogliono fare adesso è dare una funzionalità simile ai Siriani. Ciò non solo permetterà ai Siriani di difendersi contro eventuali futuri attacchi degli Stati Uniti o di Israele, ma consentirà ai Russi di negare plausibilmente il giorno che decidessero di abbattere un aereo o un drone degli Stati Uniti. 

Infine, i Russi stanno riportando indietro alcune delle loro navi più avanzate verso la costa siriana. Così, dopo aver dato a Trump il beneficio del dubbio, i Russi stanno ora tornando ad una posizione sulla Siria come ai tempi di Obama. Bravo Trump, ben fatto!

Sì, lo so, Tillerson deve incontrare Lavrov questa settimana. Quest’argomento è stato discusso ad nauseam sulla TV russa, e c’è consenso sul fatto che l’unica ragione per cui i Russi non hanno cancellato questo meeting è perché non vogliono, in linea di principio, essere quelli che si rifiutano di parlare con l’altra parte. Bene. Considerato che stiamo parlando di una potenziale guerra termonucleare internazionale, capisco il perché. Eppure, avrei preferito vedere Lavrov dire a Tillerson di andarsene a quel paese. Perché?  

Perché sono arrivato alla conclusione che qualunque tipo di dialogo con gli Stati Uniti è semplicemente un’inutile e insensata perdita di tempo. Per un solo motivo: non esiste una politica USA su nulla. Più o meno nell’ultima settimana abbiamo visto Nikki Haley e Rex Tillerson contraddirsi completamente più volte: “No, non vogliamo rovesciare Assad. Sì vogliamo rovesciare Assad. Sì, lo vogliamo. No, non vogliamo”. 

Tutto ciò rasenta il penoso, ed è imbarazzante da guardare. Questo va a dimostrare che, proprio come l’Amministrazione Obama, le persone di Trump sono “недоговороспособны” cioè “incapaci di accordi”.  Questa parola l’ho già spiegata in questa analisi [in italiano] (scritta per Obama!  Non per Trump):
I Russi hanno espresso il loro disgusto totale e la loro indignazione per questo attacco ed hanno apertamente iniziato a dire che gli Americani sono “недоговороспособны”. La parola letteralmente significa “non in grado di tener fede ad un accordo”, o incapaci di raggiungere e poi di rispettare un accordo. Anche se educata, questa espressione è però anche molto forte, ed implica non tanto una deliberata volontà di ingannare, quanto piuttosto l’assenza della capacità stessa di raggiungere un accordo e poi di rispettarlo. Per esempio, i Russi hanno spesso affermato che il regime nazista di Kiev è “incapace di stare ai patti” e questo ha un senso, considerato che l’Ucraina sotto occupazione nazista è essenzialmente uno stato fallito. Ma, dire che una superpotenza nucleare a livello mondiale è “incapace di stare ai patti” è una cosa terribile ed estremamente indicativa. In pratica significa che gli Americani sono usciti di senno ed hanno perso la capacità stessa di raggiungere un qualunque tipo di accordo. Inoltre, un governo che infrange le sue promesse o cerca di ingannare ma che, almeno in teoria, è comunque in grado di tener fede ad un accordo, non sarebbe descritto come “incapace di stare ai patti”. Questa espressione è usata esclusivamente per descrivere un’entità che nel suo armamentario politico non dispone nemmeno delle doti necessarie per negoziare e rispettare un accordo. Questa è una diagnosi assolutamente devastante.
Questo è male. Ma male davvero. Significa che i russi hanno sostanzialmente abbandonato l’idea di avere una controparte adulta, sobria e mentalmente sana con cui avere un dialogo. Questo significa anche che, pur mantenendo le buone maniere e la faccia da giocatore da poker, i Russi sono arrivati alla conclusione che devono semplicemente dare per scontato di dover agire da soli o con altri partner, e fondamentalmente lasciar perdere gli Stati Uniti.

Questo vale solo per la posizione ufficiale del Cremlino. Analisti russi indipendenti non sono timidi nell’esprimere il proprio disprezzo ed il proprio disgusto per Trump. Alcuni di essi suggeriscono che Trump abbia deciso di far vedere quanto sia “duro”  in preparazione del viaggio di Tillerson per Mosca. Se è così, allora ha sbagliato di brutto i suoi calcoli. Per un motivo: in tanti dicono che quella fatta da Trump è “показуха” – una dimostrazione di forza totalmente fasulla che non dimostra nulla. Di sicuro, le dimostrazioni di forza sono disapprovate nella cultura russa, la quale crede fortemente che un tipo veramente duro non deve sembrare di esserlo.
[Nota a latere: se John Wayne è il prototipo dell’eroe americano, Danilo Bagrov, l’attore del film “Brother[in italiano] e il suo sequel “Brother 2”, è il prototipo dell’eroe russo: piuttosto timido,  di condizione modesta, dalla voce gentile, a volte deliziosamente impacciato e ingenuo, ma in realtà “il più duro tra tutti noi”, come viene chiamato da un altro personaggio nel sequel (se non avete visto questi due film, ve li consiglio caldamente anche se non so se esistono le versioni sottotitolate (doppiarli sarebbe un delitto)).
Di sicuro, i tipi alla John Wayne non sopravvivrebbero nelle strade russe, sarebbero immediatamente percepiti come falsi, deboli esibizionisti che cercano di dissimulare la loro mancanza di forza, e verrebbero schiacciati e umiliati.  Al giorno d’oggi, mentre gli Americani adottano quello che io chiamo il “Delta Force/Blackwater style” (barba a punta, capelli lunghi, occhiali scuri, una tonnellata di muscoli, ecc.) questi sembrano comici secondo gli standard russi, i membri delle forze speciali russe (e ne ho conosciuti tanti) *mai* sembrano quello che sono, anche solo perché cercano in tutti i modi di non farlo vedere].
 Eroe americano ed eroe russo

Personalmente non credo Trump avesse in mente di impressionare i Russi. Né credo, come alcuni, che lanciando l’attacco durante la visita al Premier Cinese Xi volesse fare un affronto o dare un qualche tipo di “messaggio”. Infatti, non credo ci fosse altra intenzione oltre a quella di mostrare che Trump è un “duro” e non è amico di Putin.

Tutto qui. Ritengo che la cosiddetta “élite” in carica negli Stati Uniti sia composta da persone infinitamente arroganti, stupide, ignoranti, incompetenti e irresponsabili. Non sottoscrivo la teoria del “caos gestito”, né accetto la nozione che se prima gli Anglo-Sionisti imponevano il loro ordine agli altri adesso impongono il loro dis-ordine. Sì, è la conseguenza delle loro azioni, ma non è parte di un piano diabolico, è un segno della degenerazione terminale di un Impero inetto, spaventato, arrabbiato e arrogante.

Ho già spiegato nella mia precedente analisi [in italiano] perché il piano di Trump per sconfiggere l’ISIS è bloccato in partenza, e non mi preoccuperò di ripetere tutto qui. Quello che posso dire è che l’approvazione da parte di Erdogan dell’attacco di Trump è altrettanto stupida e controproducente. Mi domando quali siano gli scopi di Erdogan.  Non solo gli Americani l’hanno quasi accoppato in un tentativo di colpo di Stato, ma adesso stanno lavorando alla creazione di uno stato semi-indipendente del Kurdistan, proprio al confine con la Turchia.

Sì lo so, Erdogan vuole sbarazzarsi di Assad, fatti suoi, ma si può credere oggettivamente che Trump sarà in grado di rimuovere Assad dal potere? E se Assad fosse rimosso, sarebbe meglio per la Turchia una volta che il Califfato del Takfiristan si sia insediato in Siria? Spero vivamente che dopo il referendum Erdogan possa recuperare un po’ di senso della realtà.

E che dire degli Israeliani, credono veramente che avere a che fare con Assad sia peggio che avere a che fare con il Califfato del Takfiristan?! D’altra parte, ci si può aspettare di tutto, da gente con una lunga storia di decisioni veramente sbagliate.

Comunque sia, sembra proprio che siano diventati tutti matti!

Poi c’è l’imbarazzante ed entusiasta applauso dell’Europa e dell’Ucraina. Sono imbarazzato per loro. 

Sono contenti del tentativo di rimozione di uno degli ultimi regimi mentalmente sani e laici tra regimi del Medio Oriente. Non si rendono conto, questi “dirigenti,” che se la Siria sarà sostituita da un Califfato del Takfiristan l’Europa diventerà un inferno? Sono stupito della loro cecità.

    Il “sottile avvertimento” degli USA a Cina e Corea del Nord
              
Vediamo un po’ ora cosa è successo dal punto di vista della Cina e della Corea del Nord. Prima di tutto, come ho già detto, non credo che Xi abbia percepito l’attacco lanciato durante la sua visita negli Stati Uniti come uno schiaffo o un affronto. Da un altro paese civile, forse. Ma non dagli USA. I Cinesi non nutrono assolutamente alcuna illusione sulla totale mancanza di raffinatezza e anche elementare cortesia da parte dei Presidenti degli Stati Uniti, il che non vuol dire che non siano stati indignati e preoccupati.

Va da sé che anche loro hanno notato la “coincidenza” che la Marina USA ha annullato la prevista visita  in Australia per la USS Carl Vinson, Mandando invece  la portaerei e il suo gruppo navale verso la penisola coreana. Hanno anche notato che la macchina della propaganda USA ha dato alla mossa la massima visibilità. A una “prova di forza” in Siria ora fa seguito un’altra “prova di forza” nell’Asia Orientale.

Tipico, non vi pare?

Se non altro, la mossa servirà solo a rafforzare la collaborazione, informale ma molto forte e profonda, tra Cina e Russia. Proprio come i Russi, i Cinesi continueranno a sorridere e a fare belle dichiarazioni sulla pace e sulla sicurezza internazionale, sui negoziati, eccetera. Ma chiunque conti in Cina, capisce che il vero messaggio da Washington DC è semplice: “Adesso è Assad – ma tu puoi essere il prossimo”.

Il che ci porta alla Corea del Nord. Non leggo il pensiero e non sono uno psicologo, ma mi pongo la seguente domanda: che cosa è peggio, che gli Americani riescano o non riescano davvero a spaventare Kim Jong-un? Non lo so, ma considerando il comportamento passato del leader della Corea del Nord ritengo che spaventarlo o non riuscire a spaventarlo, sono entrambe opzioni molto pericolose. 

L’idea di “spaventare” dovrebbe essere esclusa da tutte le linee politiche riguardanti la Corea del Nord. Invece, i manichini di Washington hanno fatto circolare una storia (vera o no), secondo la quale le agenzie di spionaggio statunitensi hanno finalizzato i piani, non sto scherzando,  per “eliminare Kim Jong-un[in inglese]. E proprio per assicurarsi che il messaggio venga comunicato, l’ultima arpia statunitense al Consiglio di Sicurezza dell’Onu minaccia [in inglese] la Corea del Nord con la guerra.

Ma sono proprio diventati tutti matti a Washington?

Devo proprio spiegare perché la guerra con la Corea del Nord è una pessima idea, anche se non condotta con armi nucleari?

Conclusione: cosa succederà?

La risposta è semplice: non lo so. Ma fatemi spiegare perché non lo so. In tutti questi anni di formazione e di lavoro come analista militare, ho sempre dovuto dare per assodato che ogni attore coinvolto fosse ciò che si definisce un “attore razionale”. I Sovietici lo erano sicuramente, così come lo erano gli Americani.   

Successivamente, a partire da Obama, sempre più spesso ho dovuto mettere in discussione questo presupposto, perché gli USA hanno preso parte a quelle che apparivano come azioni folli e auto-distruttive. Mi potete dire: come possono avere effetto i mezzi di deterrenza su una persona senza istinto di auto-conservazione, a causa di una infinita arroganza imperialista, comune meschina superbia,  ignoranza crassa o semplice stupidità? Non lo so. Per rispondere a questa domanda non serve un analista militare, ma uno strizzacervelli specializzato in casi di delirio e di suicidio.

Molti lettori potrebbero pensare che questa sia una iperbole. Vi assicuro che non lo è, sono tremendamente serio. Non solo trovo l’amministrazione Trump incapace di trovare un accordo, ma addirittura completamente scollegata dalla realtà. In altre parole, delirante. Voi credete che Kim Jong-un con le bombe atomiche sia pericoloso? Cosa sono allora Obama o Trump con le bombe atomiche? Non sono molto ma molto più preoccupanti?

Cosa può quindi fare il mondo?

Prima la risposta facile: gli Europei. Loro non possono fare nulla: sono irrilevanti, non esistono, almeno dal punto di vista politico.

Alcuni paesi comunque stanno manifestando un grado di coraggio assolutamente sorprendente. 

Guardate, per esempio, cosa ha avuto il coraggio di fare il rappresentante boliviano al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite:

Bolivia: un profilo di coraggio     
                                                                    
Che vergogna per l’Europa: un piccolo e povero paese come la Bolivia ha mostrato più dignità dell’intero continente europeo. Non meraviglia quindi che i Russi non abbiano alcun rispetto per l’Unione Europea.

Ciò che ha fatto la Bolivia è bello e nobile, ma i paesi che devono prendere in mano la situazione sono la Russia e la Cina. Finora è stata la Russia che ha fatto tutto il lavoro e, paradossalmente, è stata la Russia ad essere oggetto della più ottusa ingratitudine (soprattutto degli attivisti da salotto). 

Tutto questo deve cambiare. La Cina – piuttosto che la Russia – ha molti più strumenti di pressione per far tornare gli Stati Uniti ad uno stato di semi-sanità mentale. Tutto ciò che ha la Russia sono le sue eccezionali capacità militari; la Cina invece è in grado di colpire gli USA nel loro punto debole: i soldi. 

La Russia ha un problema: non può abbandonare la Siria alla follia integralista, ma non può neanche entrare in un conflitto nucleare con gli USA per la Siria. Il problema non è Assad, il problema è che lui è l’unica persona capace – almeno in questo periodo – di proteggere la Siria contro il Daesh. Se Assad fosse deposto, la Siria cadrebbe e dopo cadrebbe l’Iran. La Russia non può assolutamente permettersi di vedere l’Iran distrutto dagli Anglo-Sionisti: dopo l’Iran, sarebbe lei la prossima. 

Tutti in Russia lo capiscono ma, come ho detto, il problema di una risposta militare è che può portare ad una escalation, la quale poi porta quindi alla guerra, ed infine porta alla guerra nucleare in tempi molto brevi. Questa è perciò la mia tesi centrale:

La Russia non deve fermare gli Stati Uniti solo con strumenti militari poiché questo metterebbe a rischio la sopravvivenza del genere umano.

Mi rendo conto che per qualcuno ciò potrebbe essere contro-intuitivo ma ricordatevi: i mezzi di deterrenza funzionano solo con attori razionali. La Russia ha già fatto molto, molto più di altri, a parte l’Iran. Se la Russia non è il poliziotto del mondo, non è neanche il salvatore del mondo. Anche il resto del genere umano deve smettere di essere uno spettatore silenzioso e fare davvero qualcosa.

La Russia e la Cina possono fermare gli Stati Uniti ma lo devono fare insieme. Per fare questo, Xi deve smettere di comportarsi come una sorridente e distaccata statua del piccolo Budda, e parlare forte e chiaro. Soprattutto da quando gli Americani mostrano di avere meno paura della Cina che della Russia.
[Nota a latere: Le forze armate cinesi sono ancora piuttosto indietro rispetto alle capacità della Russia, ma i Cinesi stanno recuperando molto ma molto velocemente.
Solo 30 anni fa l’esercito cinese era obsoleto e primitivo. Oggi non è più così. I Cinesi hanno fatto giganteschi passi in avanti a tempo da record, e le loro forze armate sono ormai una “bestia” totalmente differente dal passato. Non ho alcun dubbio che gli USA non possano vincere un guerra contro la Cina, in particolare ovunque vicino alla terraferma cinese. Inoltre, mi aspetto che Cinesi procedano velocemente con un risoluto programma di modernizzazione militare, che gli permetterà di colmare il divario con gli Stati Uniti e la Russia in tempi record. Quindi ogni ipotesi di uso della forza da parte degli USA contro la Cina, sia essa contro Taiwan o la Corea del Nord, è assolutamente un’idea terribile e una totale follia. Ma, forse perché credono nella loro stessa propaganda, gli Americani mi sembrano come quelle persone che a Washington pensano di essere negli anni 50’ o 60’ e pensano di poter quindi spaventare con le loro portaerei i “contadini comunisti cinesi”. Ciò che non capiscono è che per ogni miglio nautico percorso dalle portaerei americani verso la Cina, esse diventano un più grande e più facile obiettivo per un esercito che si è specializzato in operazioni di distruzione di portaerei americane. Gli Americani dovrebbero farsi una semplice domanda: cosa faranno se i Cinesi affondano o danneggiano gravemente una (o più) portaerei USA? Andare a un conflitto nucleare contro una Cina col nucleare, ben capace di trasformare molte città americane in lande desolate? Davvero? Scambiereste New York o San Francisco per il gruppo navale della portaerei Carl Vinson? Pensateci.]
Finora la Cina ha sostenuto la Russia, ma solo dietro le sue spalle. Questo è molto bello e molto prudente, ma la Russia sta esaurendo rapidamente le sue risorse. Se ci fosse stato un uomo sano alla Casa Bianca, uno che non avrebbe mai fatto qualcosa che avesse potuto portare alla guerra con la Russia, questo non sarebbe stato un problema. Ahimè, proprio come Obama prima di lui, Trump sembra credere di poter vincere al gioco del pollo nucleare con la Russia. Ma si sbaglia. Lasciatemi esser chiaro qui: se stretti in un angolo, i Russi combatteranno, perfino se ciò volesse dire una guerra nucleare. L’ho detto e ripetuto molte volte, ci sono due differenze fra i Russi e gli Americani:
1. I Russi hanno paura della guerra. Gli Americani no.
2. I Russi sono pronti per la guerra. Gli Americani no.
Il problema è che ogni segno di cautela da parte della Russia ed ogni tentativo russo di smorzare la situazione (sia esso in Ucraina, con la Turchia o in Siria) è stato sempre interpretato dall’Occidente come un segno di debolezza. Questo è ciò che accade quando c’è uno scontro fra una cultura che premia la vanteria e le minacce, ed un’altra che crede nella diplomazia e nei negoziati.
[Nota a latere: Le profonde differenze culturali fra gli Stati Uniti e la Russia sono illustrate perfettamente dall’atteggiamento agli antipodi che le due nazioni hanno verso i loro più avanzati sistemi d’arma. Non appena gli Americani svelano uno dei loro sistemi d’arma, essi si impegnano in una grande campagna promozionale descrivendolo come il “migliore fra i migliori nel mondo” (“nel mondo” c’è sempre, come se qualcuno si prendesse la briga di fare ricerche o perfino confronti). Essi spiegano a lungo come sia stupefacente la loro tecnologia e come essa li renda invincibili. Ciò è perfettamente rappresentato dall’intera (e, in retrospettiva, piuttosto ridicola) propaganda riguardo l’invisibilità e gli aerei invisibili. I Russi fanno proprio l’opposto. Innanzitutto, loro cercano di secretare il tutto. Ma poi, quando eventualmente rivelano un sistema d’arma, loro sotto-stimano strenuamente le sue capacità, anche quando la verità risulta alquanto chiara all’intero pianeta! Ci sono state delle occasioni in cui i negoziatori sovietici sul disarmo sapevano meno delle loro controparti americane riguardo le reali capacità delle armi sovietiche! Infine, quando i Russi esportano i loro sistemi d’arma, essi li degradano di molto. Almeno questo è quello che hanno fatto finché vendettero il SU-30MKI all’India, il quale aveva la spinta vettoriale, cosa che i SU-30 russi acquisirono solo successivamente con il modello SU-30SM. Chiedetevi: avevate mai sentito parlare del missile da crociera russo Kalibr prima del loro debutto in Siria? Oppure sapete che la Russia ha missili nucleari sottomarini [in italiano] fin dalla fine degli anni ’70, capaci di “volare sott’acqua” a velocità maggiori di 370 chilometri all’ora?]
La Russia è in una situazione molto difficile e molto brutta. Ed è praticamente da sola. Gli Europei sono codardi. I Latino Americani sono più coraggiosi, ma non hanno i mezzi per esercitare pressioni sugli Stati Uniti. L’India spera di giocare con entrambe le parti. Il Giappone e la Corea del Sud sono colonie americane. L’Australia e la Nuova Zelanda appartengono alla banda dei Cinque Occhi / Echelon [in italiano]

La Russia ha un sacco di amici in Africa, ma essi vivono tutti, chi più chi meno, sotto i talloni francese o americano. L’Iran si è già sacrificato più di qualsiasi altro paese e si è fatto carico dei maggiori rischi, sarebbe totalmente ingiusto chiedergli di fare di più. Il solo attore che può far qualcosa è la Cina. La sola speranza di evitare altri quattro anni di “incubo Obamiano” è quella in cui la Cina entra in gioco e dice agli Stati Uniti di calmarsi.

Nel frattempo, la Russia procederà, lungo una linea sottile, fra varie cattive opzioni. La sua migliore speranza, e la migliore speranza per il resto dell’umanità, è quella in cui le élite statunitensi diventino così coinvolte nelle loro guerre intestine da lasciar loro poco tempo per occuparsi di qualsiasi politica estera. Ahimè, pare proprio che Trump abbia “realizzato” che un modo per essere astuti (o così lui pensa) in politica interna è quello di fare qualcosa di idiota in politica estera (come attaccare la Siria). 

Ciò non funzionerà.

Forse un impeachment di Trump potrebbe dimostrarsi una benedizione sotto altre forme. Se Mike Pence diventasse Presidente, egli e i suoi Neoconservatori avrebbero di nuovo il potere assoluto, potrebbe allora non essere per loro necessario dimostrare di essere tosti facendo cose stupide e pericolose? Potrebbe essere un Presidente Pence migliore del Presidente Trump? Ho paura che lo potrebbe. Specie se ciò innescasse una crisi profonda dentro gli Stati Uniti.

È lei l’ultima speranza per gli USA?

Mi spiace dirlo, ma i prossimi quattro anni saranno terribili. La nostra prossima, pur sottile, speranza per qualcuno sano nella Casa Bianca potrebbe essere per il 2020. Forse Tulsi Gabbard parteciperà con promesse di pace e di vero drenaggio della palude? Forse “Prima di tutto, l’America” avrà un qualche significato se è Gabbard a dirlo? Proprio ora, lei pare fra i pochi a rifiutare il non senso del “è stato Assad”, perciò forse potrà realizzare quella miscela di pace e politiche sociali progressiste che così tanti Americani realmente vogliono? 

Forse lei potrebbe diventare la prima Presidente donna con le ragioni giuste, piuttosto che con quelle sbagliate. Non lo so. Il 2020 è ancora molto, molto lontano, speriamo di arrivarci prima che qualche imbecille a Washington decida che una guerra con la Russia sia una buona idea.

Quel che è certo è che le dicotomie Democratici-Repubblicani e Conservatori-Liberali servono solo a perpetuare un sistema che finisce per tradire i valori sia della Destra che della Sinistra. E questo è paradossale perché è dannatamente chiaro che la maggior parte degli Americani vogliono la loro nazione in pace, smettere di essere costantemente in guerra e vivere con civilizzati standard sociali e lavorativi. 

Certo, lo zoccolo duro dei libertari crede ancora che il laisser-faire sia una grande soluzione, perfino se dà tutto il potere alle multinazionali e perfino se lascia il singolo cittadino senza difese contro l’oligarchia. Ma, potereste scommetterci, perfino lo zoccolo duro dei libertari preferirebbero lo “statalismo” (come essi lo chiamano) in pace piuttosto che lo “statalismo” in guerra.

Allo stesso modo, tanti sfegatati progressisti vogliono limitare le libertà di molti Americani (piccoli imprenditori, portatori di armi), ma perfino loro preferirebbero vivere senza lacci e laccioli in pace piuttosto che vivere senza lacci e laccioli in guerra. Perciò penso che la piattaforma unificante potrebbe essere quella espressa dalla nozione di “pace e diritti civili”, questo sarebbe un qualcosa su cui la gran parte degli Americani si potrebbe trovare d’accordo. Perfino la gente di Black Live Matter concorderebbe su questo tipo di “piattaforma di pace e di diritti civili”. 

Questa stessa piattaforma che, penso, dovrebbe essere la priorità del governo Federale, lo smantellamento della macchina da guerra e quello della macchina repressiva statale: un completo ritiro delle forze statunitensi dispiegate in giro per il mondo, combinato con la completa restaurazione dei diritti umani e civili goduti prima dell’operazione sotto falsa bandiera dell’11 Settembre. E lasciando sbrigare ai singoli Stati tutto il resto delle questioni.

Ahimè, ho paura che i plutocrati al potere non lo permetteranno mai. Il modo in cui hanno schiacciato Trump in un mese mi dice che essi faranno lo stesso a chiunque non sia uno dei loro. Perciò, mentre la speranza è sempre una cosa buona e mentre mi piace sognare un futuro migliore, io non trattengo il fiato. Ritengo che un improvviso e brutale collasso dell’Impero Anglo-Sionista, seguito da una frammentazione degli Stati Uniti (come descritto qui [in inglese]) sia di gran lunga più probabile.

Meglio prepararsi a dei tempi molto duri davanti a noi.

La nostra sola consolazione è che tutti gli eventi drammatici che hanno luogo proprio adesso negli USA sono segno di debolezza. Le élite statunitensi si stanno rivoltando una contro l’altra e, pur se i Neoconservatori hanno spezzato Trump, ciò non fermerà la lotta fratricida interna alla plutocrazia statunitense. Guardate il quadro a grande scala, a come l’impero si stia  screpolando in ogni cucitura, e ricordate che questo avviene perché noi stiamo vincendo.

L’imperialismo morirà, screditato e odiato da tutti quelli che dovranno vivere durante l’incombente collasso dell’Impero Anglo-Sionista centrato sugli USA. È sperabile che, stavolta, esso sia l’ultimo impero della storia e che l’umanità abbia imparato la lezione (e sarebbe anche l’ora!).


The Saker

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Articolo apparso su The Saker l’ 11 Aprile 2017
Traduzione in italiano di Fabio_San, Elvia Politi, Voltaire1964, Luciano M., Mario B., Raffaele Ucci per SakerItalia
[le note in questo formato sono dei traduttori]

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