Gli episodi dei giorni scorsi, con
erezione di barricate, distruzione di proprietà pubblica e violenze dei
gruppi d’opposizione, ricordano le guarimbas (1) del 2014. Dopo
mesi di violenze, con alcuni quartieri in stato di assedio e 43 morti,
le bande dell’opposizione lentamente smobilitarono. Ma alcuni analisti
sostengono che ora sia diverso.
Con la destra al potere in Brasile e in
Argentina e l’ostilità permanente dell’impero, alcuni organismi
internazionali neutralizzati e altri, come l’OAS, che adottano un
programma di netto intervento contro il Venezuela. E come sempre quando
si tratta del Venezuela, impero e oligarchia locale assicurano che la
loro “guerra” sulle strade sia sostenuta dalla “guerra” mediatica.
Capitalizzare ogni morte
L’11 aprile, gruppi armati d’opposizione entravano nel complesso residenziale Ali Primera
(2) di Barquisimeto uccidendo un ragazzo di 13 anni, Brayan Principal.
Mentre la madre del ragazzo e altri residenti denunciarono i terroristi
di destra, l’Agence France Presse e tutti i media alla sua
coda, seguirono esclusivamente il deputato dell’opposizione Alfonso
Marquina nel descriverlo, dicendo che:
“i sostenitori armati del governo erano responsabili della morte del ragazzo”. Quindi i terroristi di destra attaccavano uno dei programmi principali del governo, uccidendo un ragazzo, e i media accusavano il governo! Una loro vittima diveniva martire della causa degli assassini. Mentre tale manipolazione appare rivoltante, è pratica comune. Con la manipolazione e una visione unilaterale, i media mainstream hanno operato instancabilmente per adattare ogni morto e ferito alla storia del “governo autoritario che reprime manifestanti pacifici“.
Le guarimbas del 2014 provocarono
43 morti. Uno sguardo dettagliato sulle vittime e le circostanze in cui
sono morte dimostra che alcune erano membri dell’opposizione, e
altrettante agenti di polizia, ma in maggioranza sostenitori del
governo. Eppure, i media occidentali (e anche i media privati in
Venezuela) parlarono di “43 morti causati dalla repressione del governo” o “43 morti causati dagli scontri con le forze governative“.
Se siamo fortunati, leggiamo “43 vittime da entrambe le parti“.
Ma anche questo è fuorviante.
Appendere un filo su un viale e fermare
un motociclista non è una dichiarazione politica, né è la vittima di
questa o dell’altra parte politica. È un omicidio. Le forze di polizia
venezuelane sono state occasionalmente accusate di attuare tattiche
pesanti, ad esempio, nella recente campagna OLP (Operación de Liberación del Pueblo).
Ma il fatto è che gli agenti delle forze dell’ordine furono arrestati e
accusati di negligenza o crimini che avrebbero potuto provocare lesioni
o la morte di sostenitori o manifestanti, anche se questi erano armati e
violenti. Ciò è accaduto qualche giorno fa, quando un manifestante fu
ucciso da un agente di polizia, proprio come accadde tre anni prima. C’è
una responsabilità assai distante dall’impunità che si trova in posti
come gli Stati Uniti, in cui agenti di polizia possono sparare alla
schiena a un uomo disarmato o soffocarlo impunemente.
Il golpe permanente dell’opposizione
Potrebbe essere una buona idea per la Scuola Kennedy di Harvard e altri luoghi che allevano i figli degli oligarchi venezuelani, includere Machiavelli nel curriculum. Leggendo “Il Principe” sarebbero consapevoli dei pericoli nell’assumere “mercenari” per il loro lavoro sporco. Dopo essere stati pagati, e soprattutto se catturati, l’impegno dei mercenari alla causa, in questo caso il ritorno dell’oligarchia venezuelana alle vecchie glorie, non è affidabile.
Potrebbe essere una buona idea per la Scuola Kennedy di Harvard e altri luoghi che allevano i figli degli oligarchi venezuelani, includere Machiavelli nel curriculum. Leggendo “Il Principe” sarebbero consapevoli dei pericoli nell’assumere “mercenari” per il loro lavoro sporco. Dopo essere stati pagati, e soprattutto se catturati, l’impegno dei mercenari alla causa, in questo caso il ritorno dell’oligarchia venezuelana alle vecchie glorie, non è affidabile.
La settimana scorsa,
una delle persone arrestate per violenze e vandalismo, Guido Rodríguez,
confessò di esser stato pagato dal partito di opposizione Primero Justicia
(PJ) dell’ex-candidato presidenziale Henrique Capriles, per
vandalizzare e bruciare edifici pubblici. Un altro membro
dell’opposizione arrestato accusò i vertici di PJ. Da parte loro, i capi
del PJ si spararono ai piedi reagendo. La reazione dal segretario
generale di Primero Justicia Tomás Guanipa, col tweet del 16 aprile, dice
“Guido Rodriguez giurò in tribunale di essere stato costretto sotto tortura ad accusare il PJ di una bugia“, e quello del 17 aprile dice, “Non abbiamo idea di chi sia Guido Rodriguez“.
Un altro punto che i media mantengono, con l’aiuto delle ONG finanziate
dagli Stati Uniti, sono le persone arrestate. Si può solo immaginare
che cosa accadrebbe se alcune dozzine di hooligans creassero una
barricata nella 5.th Avenue di Manhattan o saccheggiassero negozi a
Londra o incendiassero edifici pubblici a Parigi. Oppure, se cecchini
sparassero ad agenti di polizia.
Inoltre, immaginate che ci siano le
prove che i capi di un partito estremista, come il francese FN o l’UKIP,
pagassero queste violenze. I media ne incoraggerebbero l’arresto per
settimane. Ma proprio come tutti i decessi causati dall’opposizione
vanno attribuiti al governo, tutti gli arresti sono di “manifestanti
pacifici” per motivi politici. Uno degli arrestati nel 2014 fu Lorent
Saleh.
Dopo che i servizi d’intelligence venezuelani intercettarono le
comunicazioni in cui progettava attentati e assassini, fu deportato
dalla Colombia e arrestato. Ma nei video intercettati, alcuni dei quali
resi pubblici, Saleh accusò l’ex-sindaco di Caracas e capo
dell’opposizione Antonio Ledezma quale responsabile principale di tali
piani violenti. Eppure quando Ledezma fu arrestato alcuni mesi dopo, per
il suo coinvolgimento in un altro tentativo di colpo di Stato, si sentì
la nota propaganda sul governo autoritario che si sbarazza
dell’opposizione democratica. Sembra che in Venezuela si sia democratici
solo se si prendono soldi dal National Endowment for Democracy
(NED).
La verità si trova sempre se si è disposti a guardare oltre
bugie e propaganda. Dipartimento di Stato, OAS e media possono chiedere
all’unisono il rilascio di “prigionieri politici”, gettando il loro peso
nell’amnistia dell’opposizione. Tutto ciò che va fatto è guardare il
contenuto di tale amnistia per trovarvi la dettagliata confessione di
tutti i crimini che l’opposizione vuol farsi amnistiare. Dagli attentati
al finanziamento del terrorismo alla frode fiscale, e tutto il resto.
Indicando i colpevoli di questi crimini come “prigionieri politici”, i
media mainstream eseguono il loro compito su un altro fronte della
guerra contro il Venezuela.
Caos e resistenza
La sceneggiatura dell’opposizione è abbastanza chiara. Con le élite nazionali e internazionali che partecipano alla guerra economica e al blocco finanziario, è giusto che gli agenti politici facciano la loro parte, implicando l’afflusso di gente sulle piazze, non sempre possibile, generando più caos possibile. Dato che i media, privati venezuelani e internazionali, assicurano che violenze e morti vadano sempre a favore dell’opposizione, la loro speranza è volta ad innescare delle reazioni che comportino il colpo di Stato come nel 2002 o l’intervento militare straniero. (3) Oppure, nel peggiore dei casi, abbattere il chavismo per assicurarsi una vittoria nelle prossime elezioni presidenziali.
La sceneggiatura dell’opposizione è abbastanza chiara. Con le élite nazionali e internazionali che partecipano alla guerra economica e al blocco finanziario, è giusto che gli agenti politici facciano la loro parte, implicando l’afflusso di gente sulle piazze, non sempre possibile, generando più caos possibile. Dato che i media, privati venezuelani e internazionali, assicurano che violenze e morti vadano sempre a favore dell’opposizione, la loro speranza è volta ad innescare delle reazioni che comportino il colpo di Stato come nel 2002 o l’intervento militare straniero. (3) Oppure, nel peggiore dei casi, abbattere il chavismo per assicurarsi una vittoria nelle prossime elezioni presidenziali.
Ma ciò è tutt’altro che garantito. Il fatto che
ci siano tali continue trame per l’immediato cambio di regime dimostra
che l’opposizione e i suoi sostenitori stranieri hanno molto investito
su tale scenario.
C’è anche un motivo per cui le violente barricate si
hanno nella ricca Caracas est e non nei barrios di Caracas ovest. Anche
se sono i più colpiti dalla crisi economica, i poveri e la classe
operaia venezuelani hanno dimostrato più volte adesione a questo
progetto che, per la prima volta nella storia, gli ha dato voce e ruolo
di guida, e certamente non sono disposti a cedere il potere alle élite.
Note
1. Guarimba è il nome dato alle violente proteste antigovernative che di solito coinvolgono barricate stradali.
2. Fa parte della missione alloggi del Venezuela GMVV (Gran Misión Vivienda Venezuela ), che ha fornito 1,5 milioni di case a poco prezzo a poveri e lavoratori venezuelani. Questi progetti immobiliari sono obiettivo dell’odio dell’oligarchia di destra, che vi vede un attacco al proprio diritto divino di fare soldi con la speculazione immobiliare.
3. Uno dei buffoni dell’opposizione, David Smolansky, ha scritto un twitter secondo cui il governo Maduro utilizza armi chimiche (ma erano solo lacrimogeni), esortando gli Stati Uniti a bombardare il proprio Paese!
Ricardo Vaz, Journal of Our America, 24 aprile 2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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