venerdì 14 aprile 2017

Ghost in the shell


In questi giorni sono andato a vedere il film Ghost in the shell (=lo spirito nel guscio) di Rupert Sanders, con Scarlett Johansson. In realtà è il remake dell’originale film d’animazione giapponese del 1995, diretto dal geniale Mamoru Oshii. 

Vent’anni fa l’avventura del maggiore Motoko Kusanagi, il cyborg donna protagonista della storia giapponese, mi era piaciuta tanto, in particolare per l’attenzione che il film poneva nell’interazione fra spirito/coscienza e guscio/corpo. 

Questa straordinaria pellicola d’animazione psico/sci-fi/drama/cyberpunk è stata la prima del suo genere e influenzerà film come Nirvana di Gabriele Salvatores (1997), Matrix (1999), A.I. - Intelligenza artificiale di Spielberg (2001), Il mondo dei replicanti (2009).

Pur essendo la versione con Scarlett Johansson davvero godibile da un punto di vista estetico (in generale il film mi è piaciuto e lo consiglio), mi ha decisamente deluso sul piano dell’intento comunicativo. Come accade spesso nei film “americanizzati”, il messaggio spirituale viene fatto “scendere di un’ottava” e trasformato in un paio di messaggi sociali politically correct: “il sistema cattivo reprime sempre i ragazzi ribelli” e “andateci piano con la tecnologia perché poi create dei mostri”.

Non perderò tempo in una recensione, ma vi invito a visionarli entrambi, sia quello del 1995 (che è anche scaricabile in rete) sia quello del 2017. Per darvi un’idea dell’importanza dell’alterazione del messaggio, vi riporto buona parte del dialogo mentale, che avviene alla fine della storia, fra quella che per tutto il film si crede sia un’entità “cattiva” e la cyber protagonista, il maggiore Motoko Kusanagi della sezione 9, che per tutto il film tenta di catturarla.
 
Vi informo che l’intero dialogo (che mi aveva fatto innamorare del film quando ero un ragazzo) è stato semplicemente cancellato nel remake del 2017!!!


Il Signore dei Pupazzi: Il mio nome completo in codice è Progetto 2501. Obiettivo: spionaggio industriale e manipolazione intelligenze. Ho installato programmi specifici all’interno di numerosi ghost per massimizzare il vantaggio strategico di alcune organizzazioni e di particolari individui.  
 
Durante i miei lunghi viaggi attraverso le reti sono diventato consapevole della mia esistenza. I miei programmatori mi hanno erroneamente catalogato come bug, e hanno tentato di isolarmi imprigionandomi in un corpo fisico.
 
Finalmente sono riuscito a mettermi in contatto con te. È da tanto tempo che ci sto provando.

Maggiore Kusanagi: Perché io?

Il Signore dei Pupazzi: Innanzitutto io mi considero una forma di vita intelligente, in quanto consapevole e in grado di riconoscere la propria esistenza, ma allo stato attuale sono ancora incompleto. Mi mancano infatti i processi vitali basilari di tutti gli organismi viventi: la riproduzione e la morte.

Maggiore Kusanagi: E io in tutto questo cosa c’entro?

Il Signore dei Pupazzi: Vorrei fondermi con te, Kusanagi.

Maggiore Kusanagi: Che cosa?

Il Signore dei Pupazzi: Io ti propongo di unirci. Una completa mescolanza e fusione dei nostri esseri per creare una nuova entità unica al mondo. Subiremo dei cambiamenti, ma in fondo nessuno di noi due ha molto da perdere.
 
Maggiore Kusanagi: Ma che cosa mi succederà? Qui si tratta di ridefinire la mia identità. Voglio la garanzia di poter essere ancora me stessa.

Il Signore dei Pupazzi: Non ne esiste alcuna. E perché preoccuparsene? Tutte le cose cambiano in un ambiente dinamico. Il tuo sforzo di rimanere ciò che sei è quello che ti limita.

Maggiore Kusanagi: Non hai ancora risposto alla mia prima domanda: perché hai scelto me?

Il Signore dei Pupazzi: Perché noi due siamo più simili di quanto tu creda. Le nostre essenze si assomigliano come gocce d’acqua, immagini riflesse della stessa psiche. Ora ascolta: la rete a cui io sono collegato è così vasta da superare ogni tua capacità di immaginazione. Per gli umani sarebbe come fissare il sole, una luminosità accecante che cela una fonte immensa di energia. Fino ad ora siamo stati costretti entro i nostri limiti, ma è arrivato il momento di spezzare questi lacci e di elevare la nostra consapevolezza a un livello superiore. È il momento di diventare parte di tutte le cose.

 
 
Salvatore Brizzi
(professione: cane di Dio
D.O.G. = Dogs Of God)
 
 

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