Faras Qaram, giornalista della rete Orient TV affiliato al gruppo terroristico Jabhat al-Nusra, aveva annunciato un “attacco chimico” su Qan Shayqun 15 ore prima che accadesse.
“Faras Qaram ha scritto nel suo messaggio, pubblicato alle 03:06 di lunedì mattina, prima dell’attacco chimico, che "una campagna mediatica prenderà il via domani per coprire l’attacco aereo con gas di cloro sui civili nella campagna di Hama’”.
Come faceva Faras a sapere non
solo dell’attacco diverse ore prima, ma anche a conoscere il tipo di
arma chimica che sarebbe stata utilizzata nell’attacco?
Se la propaganda islamista accusava il governo siriano dell’attacco chimico a Qan Shayqun che avrebbe causato 58 morti, l’unica organizzazione a disporre di armi chimiche in Siria è Jabhat al-Nusra (noto anche come Jabhat Fatah al-Sham).
“L’Esercito arabo siriano non ha utilizzato alcun gas chimico contro i cittadini di Idlib e non è logico che l’Esercito uccida gli abitanti di una città che cerca di liberare“.
Il Comando Generale dell’Esercito arabo siriano e delle Forze Armate smentiva le accuse dei terroristi e dei loro sodali,
“I gruppi terroristici armati sono soliti accusare l’Esercito arabo siriano di usare gas tossici contro di loro o contro i civili quando non riescono ad attuare gli obiettivi dei loro mandati e operatori, o quando non possono trarre alcun vantaggio sul campo, nel tentativo disperato di giustificare il fallimento e far continuare il sostegno dai loro padroni”.
Il parlamentare siriano Sharif Shahada, indicava
che il deposito di armi chimiche dei terroristi, creato nella zona,
sarebbe esploso per un incidente, ed accusava la Turchia di aver fornito
ai terroristi le armi chimiche. Il Ministero della Difesa della Russia
aveva già rinvenuto cloro velenoso e fosforo bianco in nove campioni
provenienti da Aleppo sud, nel novembre 2016.
Il portavoce del Ministero
della Difesa russo Igor Konashenkov e il Ministro degli Esteri russo
Sergej Lavrov avevano dichiarato che l’Organizzazione per la proibizione
delle armi chimiche (OPCW) delle Nazioni Unite, non vollee inviare i
propri esperti ad Aleppo a controllare le sostanze chimiche utilizzate
dai terroristi, e tale rifiuto era
“apparentemente dovuto alla pressione imposta dai nostri colleghi occidentali. Gli specialisti russi hanno scoperto che i terroristi ad Aleppo est utilizzavano munizioni con sostanze velenose per bombardare Aleppo ovest. I campioni raccolti non lasciano dubbi sul fatto che si tratti di un agente tossico”.
Nel maggio 2013, Carla del Ponte, membro della Commissione indipendente
internazionale d’inchiesta sulla Siria delle Nazioni Unite, dichiarò che
v’erano “forti sospetti concreti” che i terroristi che cercavano di
spodestare il governo siriano avessero usato gas nervino.
“I nostri ricercatori sono stati in Paesi vicini intervistando vittime, medici ed ospedali da campo. Secondo il loro rapporto, che ho visto, ci sono forti sospetti, ma non ancora la prova incontrovertibile, dell’uso di gas Sarin, dal modo in cui sono state curate le vittime”.
Faras Qaram, giornalista della rete Orient TV affiliato al gruppo terroristico Jabhat al-Nusra, aveva annunciato un “attacco chimico” su Qan Shayqun 15 ore prima che accadesse.
Nell’estate
2012, l’Arabia Saudita creava in Giordania una base comprendente una
pista di atterraggio e depositi per armi. Zahran al-Lush, all’ora capo
del gruppo terroristico Liwa al-Islam, aveva stretti rapporti
con i servizi segreti sauditi guidati dal principe Bandar bin Sultan.
Al-Lush era un esperto di razzi e comprò 500 chili Sarin e gas
cianidrico, assieme a un ufficiale del servizio segreto turco, da un
Paese dell’Europa orientale.
Trasferì le sostanze chimiche attraverso in
Siria. I funzionari sauditi finanziarono l’operazione attraverso le
ambasciate dell’Arabia Saudita. I gas giunsero in Turchia e Libano e
furono trasferiti in Siria come “prodotti petrolchimici” inviati come
aiuti dall’Arabia Saudita. Nel dicembre 2012, la CNN riferì che
l’esercito statunitense addestrava i terroristi nella gestione delle
armi chimiche. E il battaglione chimico “Vento distruttivo” dei
terroristi minacciò l’uso di gas nervino diffondendo un video sui test
sui conigli.
Il 19 marzo 2013 si ebbero attacchi chimici su Qan al-Asal, ad ovest di Aleppo, e il sobborgo di Damasco di al-Atabah, uccidendo 31 civili, dopo che a Qan al-Asal le forze siriane avevano respinto l’assalto dei terroristi. Il 20 marzo, il governo siriano chiese alle Nazioni Unite di condurre un’indagine sull’attacco a Qan al-Asal, e il 21 il Presidente Bashar al-Assad presentò una lettera alle Nazioni Unite chiedendo un’indagine indipendente sull’attacco chimico, e nel maggio 2013, Carla del Ponte, commissaria delle Nazioni Unite per la Siria, concluse che furono i terroristi ad esserne i responsabili. Il 30 maggio 2013, il governo turco dichiarò di aver trovato gas Sarin a casa di un terrorista di Jabhat al-Nusra. Il 22 luglio i terroristi attaccarono Qan al-Asal uccidendo i testimoni del precedente attacco chimico.
Il 4 agosto 2013: i terroristi
entravano nel villaggio di Baluta, nei pressi di Lataqia, uccidendo 220
civili e rapendo 100 bambini, trattenendoli in un seminterrato a Salma
per nove mesi, finché 44 furono rilasciati il 7 maggio 2014. Degli altri
non si seppe più nulla. Il 18 agosto 2013, a Damasco arrivavano gli
esperti di armi chimiche delle Nazioni Unite per iniziare le indagini a
Qan al-Asal e il 17 e 19 agosto, secondo il quotidiano francese Le Figaro,
2 brigate di terroristi addestrati da sauditi e giordani s’infiltrarono
in Siria dalla Giordania. Il 21 agosto, video e articoli denunciarono
il presunto attacco chimico presso Damasco. I quattro video furono
postati su YouTube dall’utente Hammoriaforever.
Immediatamente, i genitori e i parenti di alcuni dei 100 bambini rapiti a
Baluta riconobbero i figli in questi video sul presunto attacco nel
Ghuta orientale. I terroristi affermarono che vi erano stato un attacco
di armi chimiche nella regione. Il 26 agosto, il convoglio della squadra
investigativa delle Nazioni Unite fu attaccato, e il 29 agosto, il
reporter Yahya Ababnah raccolse le testimonianze secondo cui i
terroristi avevano ricevuto armi chimiche dall’intelligence saudita per
eseguire l’attacco.
Il giornalista Dale Gavlak riferì che una
combattente ribelle gli disse che.
“Quando il principe saudita Bandar dà tali armi, li da a coloro che sanno come gestirle e usarle”.
Abdal Munaym disse che suo figlio e altri 12 terroristi furono
eliminati in un tunnel usato per immagazzinare armi fornite dal saudita
Abu Ayasha, che guidava un battaglione di terroristi. Abdal Munaym disse
che alcune armi avevano una struttura tubolare, mentre altre
assomigliavano a bombole di gas enormi.
“Eravamo incuriositi da queste armi. E purtroppo, alcuni dei combattenti le gestirono in modo improprio facendole esplodere”,
disse un capo dei terroristi nel Ghuta orientale. Il 16 settembre 2013,
il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon presentò una
relazione sulle indagini delle Nazioni Unite sull’uso di armi chimiche
in Siria, concludendo che furono utilizzate il 21 agosto, ma senza
indicare chi le avesse usate.
L’11 aprile 2014, fu segnalato un attacco con bombe al cloro su Qafr Zita, nel nord-ovest della Siria.
Il 17 giugno 2014, l’Organizzazione
per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) concluse che fu utilizzato
gas in Siria, ma senza indicarne gli autori.
Il 25 agosto 2016, l’Arabia Saudita impiegava armi chimiche contro i civili a Sana, nello Yemen, uccidendo numerose persone. Il Maggiore-Generale Abdalsatar al-Sadah dichiarò:
“diversi yemeniti sono stati uccisi a seguito d’inalazione di gas velenosi in un attacco chimico”.
L’11 novembre, il portavoce del Ministero della Difesa russo Igor
Konashenkov dichiarò che gli esperti avevano trovato ordigni inesplosi e
frammenti di munizioni contenenti cloro e fosforo bianco nella
periferia sud-ovest di Aleppo, dimostrando che terroristi usavano armi
chimiche, e il 6 dicembre 2016, il giornalista della CNN Fred Pleitgen,
presso Aleppo est, osservò e filmò sostanze chimiche in mano ai
terroristi. Un impianto per produrre armi chimiche fu creato
nell’ex-scuola elementare Sana Mahaydali, a Masaqan Hananu, zona
controllata dai terroristi.
L’11 gennaio 2017, l’Esercito arabo siriana
scopriva agenti per armi chimiche di produzione saudita, abbandonati dai
terroristi che avevano lasciato Aleppo est. Zolfo, cloro e materie
prime utilizzate per i granuli plastici erano tra le sostanze saudite
scoperte ad Aleppo vecchia, ed utilizzate per bombardare i quartieri di
Aleppo ovest, tra cui scuole, ospedali e case. I sacchi delle sostanze
chimiche recavano l’etichetta della società saudita “Sachlo” di Riyadh.
La notizia dell’attacco chimico su Qan
Shayqun, nella provincia di Idlib, in un’area sotto il completo
controllo dei gruppi terroristici, fu diffusa per prima dai caschi
bianchi e dal cosiddetto Osservatorio siriano per i diritti umani, ONG
di facciata dei gruppi terroristici. Nel frattempo, il governo turco
chiudeva il valico di frontiera di Bab al-Hama, rifiutando l’accesso
alle ambulanze provenienti da Qan Shayqun. Tali voci apparivano mentre
l’Esercito arabo siriano spazzava via l’assalto dei terroristi di Jabhat al-Nusra
a nord di Hama.
Infatti, i gruppi terroristici erano stati sconfitti
nei pressi di Qan Shayqun, a nord di Hama, dove il 22 marzo avevano
lanciato un grande attacco; ma furono respinti dall’Esercito arabo
siriano che liberava i villaggi occupati eliminando 2500 terroristi e
distruggendo 230 blindati e 300 autoveicoli di Jabhat al-Nusra (al-Qaida in Siria, ora ridenominatosi Hayat Tahrir al-Sham).
E il 4 aprile 2017, tra le 11.30 e le 12.30, un aereo dell’Aeronautica
siriana distruggeva, alla periferia orientale di Qan Shayqun, un centro
per la produzione e lo stoccaggio di proiettili a carica chimica dei
terroristi. L’arsenale di armi chimiche era stato inviato dai terroristi
dello SIIL in Iraq.
Il Ministero degli Esteri della Siria dichiarava che le accuse contro Damasco erano state “fabbricate” e che il Viceministro degli Esteri Faysal Miqdad dichiarava che il governo siriano aveva messo in guardia sulla possibilità di un attacco chimico già diverse settimane prima. La dichiarazione del Comando Generale dell’Esercito e delle Forze Armate siriane, a sua volta affermava che,
“i gruppi terroristici armati hanno sempre accusato l’Esercito arabo siriano di usare gas velenoso contro i membri di tali gruppi o contro i civili. Ogni volta che non riescono a realizzare gli obiettivi dei loro mandanti ed operatori o non riescono a ottenere tutti i vantaggi sul campo, tentano disperatamente di giustificare il loro fallimento e far continuare il sostegno dai loro finanziatori. Il Comando Generale dell’Esercito e delle Forze Armate smentisce categoricamente l’uso di sostanze chimiche o tossiche nella città di Qan Shayqun, villaggio di Idlib, oggi, né il loro uso in qualsiasi luogo o tempo, in passato e neanche in futuro. Il Comando Generale dell’Esercito e delle Forze Armate conferma che l’Esercito Arabo Siriano non si abbassa a compiere i crimini efferati che i gruppi terroristici effettuano, e li accusa di essere responsabili dell’uso di sostanze tossiche e chimiche in disprezzo della vita dei cittadini inermi, per raggiungere i loro obiettivi e scopi spregevoli”.
Va notato che la nuova amministrazione degli Stati Uniti aveva appena
dichiarato di non essere interessata al rovesciamento del governo
siriano, riflettendo un cambiamento importante nella politica degli
Stati Uniti, danneggiando i nemici del governo siriano; inoltre la
stessa tesi del coinvolgimento delle forze siriane nell’attacco ne svela
invece l’attribuzione ai gruppi terroristici, di concerto con i mandati
regionali e internazionali, come fu nel caso del Ghuta orientale nel
2013.
Foto
scattata più di un mese prima, quando i caschi bianchi terroristi
furono addestrati su come affrontare attacchi chimici nella stessa
località!
Notare
l’assenza di qualsiasi equipaggiamento per la guerra NBC. Neanche i
guanti gli servono per affrontare agenti chimici vescicanti.
Alessandro Lattanzio, 5/4/2017
§§§§§§§§§§§§
Secondo la Mogherini “non c’è futuro per Bashar al-Assad in Siria”
“Non penso che ci sia un futuro per il presidente della Siria, Bashar al-Assad in Siria, tuttavia questo spetta al popolo siriano deciderlo”,
ha
dichiarato il Lunedì la Federica Mogherini al suo arrivo per la riunione
del ministri degli Esteri dell’Unione Europea in Lussemburgo.
La Mogherini ha considerato che, dopo sei anni e mezzo di conflitto, è completamente irrealistico pensare che il futuro della Siria sarà esattamente lo stesso che era nel passato con la presenza dell’attuale mandatario nel paese arabo.
A sua volta, il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, ha qualificato Assad come “dittatore” per poi aggiungere che il presidente siriano non potrà continuare nel suo posto impunemente in nome della lotta contro i terroristi”.
Per quanto la politica del Governo degli Stati Uniti ha fatto una giravolta di fronte alla crisi in Siria, il blocco europeo (“più realista del re”) mantiene la sua posizione consistente nell’auspicare l’uscita di Bashar al-Assad dal potere.
Lo scorso Giovedì la rappresentante degli USA alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha confermato che la priorità di Washington già non è più quella di rovesciare il governo di Assad ma di trovare altre vie per mettere fine ai conflitti nel paese.
Dal 2011 le forze siriane combattono per preservare l’integrità nazionale. Fino a questo momento, nonostante i complotti orditi da certi paesi regionali e da quelli occidentali, i gruppi armati non sono riusciti nel loro intento, neppure di un pollice, nel materializzare il loro obiettivo di rovesciare il Governo e smembrare la Siria.
Nota: La Mogherini e gli altri ministri europei esprimono giudizi su Assad ma evitano di parlare delle complicità dei paesi europei con i gruppi terroristi mercenari che hanno insanguinato la Siria, circa chi li ha armati e chi li ha arruolati. Loro definiscono Assad un “dittatore” ma non esprimono giudizi sui paesi come l’Arabia Saudita ed il Qatar che non vengono considerati “dittature” perchè la UE, di queste monarchie feudali ereditarie ed oscurantiste, è strettamte alleata ed in saldi rapporti di business. Vedi: Cosa ride la Mogherini nel paese dove decapitano le donne
Per fortuna il popolo siriano non considera neppure queste mezze figure da comparsa, reggicoda delle politiche imperiali degli USA, come non considera le loro chiacchiere, mentre sul terreno di battaglia, uomini e donne, soldati e volontarie della difesa civile siriana, impugnano il loro Kalashnikov ed inchiodano i terroristi armati dall’Occidente e dall’Arabia Saudita.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione e nota: L.Lago
http://www.controinformazione.info/secondo-la-mogherini-non-ce-futuro-per-bashar-al-assad-in-siria/
La Mogherini ha considerato che, dopo sei anni e mezzo di conflitto, è completamente irrealistico pensare che il futuro della Siria sarà esattamente lo stesso che era nel passato con la presenza dell’attuale mandatario nel paese arabo.
A sua volta, il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, ha qualificato Assad come “dittatore” per poi aggiungere che il presidente siriano non potrà continuare nel suo posto impunemente in nome della lotta contro i terroristi”.
Per quanto la politica del Governo degli Stati Uniti ha fatto una giravolta di fronte alla crisi in Siria, il blocco europeo (“più realista del re”) mantiene la sua posizione consistente nell’auspicare l’uscita di Bashar al-Assad dal potere.
Lo scorso Giovedì la rappresentante degli USA alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha confermato che la priorità di Washington già non è più quella di rovesciare il governo di Assad ma di trovare altre vie per mettere fine ai conflitti nel paese.
Dal 2011 le forze siriane combattono per preservare l’integrità nazionale. Fino a questo momento, nonostante i complotti orditi da certi paesi regionali e da quelli occidentali, i gruppi armati non sono riusciti nel loro intento, neppure di un pollice, nel materializzare il loro obiettivo di rovesciare il Governo e smembrare la Siria.
Nota: La Mogherini e gli altri ministri europei esprimono giudizi su Assad ma evitano di parlare delle complicità dei paesi europei con i gruppi terroristi mercenari che hanno insanguinato la Siria, circa chi li ha armati e chi li ha arruolati. Loro definiscono Assad un “dittatore” ma non esprimono giudizi sui paesi come l’Arabia Saudita ed il Qatar che non vengono considerati “dittature” perchè la UE, di queste monarchie feudali ereditarie ed oscurantiste, è strettamte alleata ed in saldi rapporti di business. Vedi: Cosa ride la Mogherini nel paese dove decapitano le donne
Mogherini se la ride con i sauditi
Per questo la Mogherini ha imparato “la lezioncina” a memoria e
continua a parlare del “dittatore Assad” mentre onora e si inchina ad
omaggiare la monarchia dei Saud che ha le mani sporche di sangue.
Per fortuna il popolo siriano non considera neppure queste mezze figure da comparsa, reggicoda delle politiche imperiali degli USA, come non considera le loro chiacchiere, mentre sul terreno di battaglia, uomini e donne, soldati e volontarie della difesa civile siriana, impugnano il loro Kalashnikov ed inchiodano i terroristi armati dall’Occidente e dall’Arabia Saudita.
Giovani donne siriane difendono il loro paese
I siriani non hanno combattuto e versato il loro sangue
inutilmente per sei anni, allo scopo di inchinarsi ai desideri dei
ministri europei e compiacere personaggi inconsistenti come la Mogherini
e compagnia cantando. Il futuro se lo sceglie (e merita di
sceglierselo) chi ha versato il suo sangue per difendere il proprio
paese.
Fonte: Hispan Tv
Traduzione e nota: L.Lago
http://www.controinformazione.info/secondo-la-mogherini-non-ce-futuro-per-bashar-al-assad-in-siria/
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