“La memoria è tenace. A volte non si può reprimere…”.
Incorporated
La
memoria è una caratteristica del Sistema (tri-unitario) frattale
espanso. Non a caso, infatti, in questo spazio (potenziale) si narra
della memoria frattale espansa e non più della convenzionale “memoria (luogo comune di ricevimento dell’indottrinamento “qua, così”)”.
Progressivamente, l’umanità ci arriverà ma (ma) in quale maniera?
Sai, ti possono dire di tutto, senza –per/con questo – farti “avanzare” di un solo passo, nella direzione originale tua/umana d’assieme.
È una vera e propria “arte”,
quella di “non tenerti più all'oscuro di nulla… auto mantenendoti –
sempre – nella stessa configurazione che, per secoli, è stata
contrassegnata dalla strategia opposta, ossia, dal buio della ragione, nella mancanza di informazione diretta, ufficiale, unica, etc.”…
“Ora”, l’informazione ti viene data.
Le scuole sono aperte a tutt3, anzi, sono obbligatorie sino ad una certa età.
I Media la diffondono ovunque, comunque e quantunque… tanto che “non te ne fai più niente, nello specifico, nel dettaglio della situazione, in quell'ambito a forma di cuore, che è il nocciolo della questione”.
L’informazione è talmente vasta ed abbondante, anche “qua, così”, che hai necessità di smettere di acquisirla... anche senza fare nulla.
Essa è divenuta il simbolo dello scorrere continuo del pensiero, dentro a/di te. Un flusso ininterrotto di “news”, che scorre automaticamente, prendendo spunto da ogni e qualsiasi situazione, ambito, vicissitudine, ricordo, immagine, e ancora pensiero, etc.
Il cervello, la mente, l’elaboratore centrale, etc. funziona sempre al 100%. Ma, in quale maniera?
Per comprenderlo, osserva il riflesso frattale espanso che colpisce e s’emana dal più classico Pc, che acquisti e porti a casa “tua”:
dopo qualche giorno, settimana, mese
inizia a rallentare vistosamente
tanto da spingerti a considerarlo “denaro mal speso”.
Ma, esso, funziona sempre al 100%.
Come è stato possibile, allora, che si sia “ridotto” a/in quello stato?
Non prendi in considerazione che 1) non sei stat3 all’altezza di manutenerlo perfettamente, così come ti era stato consegnato in origine, 2) la connessione alla Rete, lo ha esposto a mille rischi, interferenze, virus, etc. 3) l’immissione continua di dati, immagini, video, documenti sparsi e dispersi in ordine discutibile e 4) la loro continua cancellazione, 5) lo hanno portato ad un livello di saturazione della memoria (frammentazione) tale da 6) ridurlo in un pallido stato di “salute”.
Non credi che il tuo Pc sia ancora quello del primo giorno?
In esso si sovrappongono gli stessi tipi di “intralci”, che interessano anche te, sopravvivendo “qua, così”.
Il Pc non è in grado di fare nulla, senza di te alla sua guida (utilizzo). L’hardware è materia impiegata in maniera tale da formare una parte del complesso artificiale, tecnologico.
Senza software, il Pc è qualcosa come di inutile.
Come quei ritrovamenti risalenti ad epoche antiche, che sono manchevoli di quella completezza che permetteva il funzionamento incorporato originalmente. Ciò che rimane, nel tempo dell’abbandono (come intonaco che viene rinnovato, della parete dell’edificio che rimane, comunque, del tutto intatto) è, infatti, parzialità insondabile per coloro che vengono “dopo” e che collezionano e catalogano, invece di comprendere a pieno.
È come ritrovare la carcassa di un vecchio Pc, da parte di una società che ha dimenticato quella vecchia “forma”; come
potrà ancora comprendere cosa esso fosse ("è"), realmente, senza avere
coscienza che quell'ammasso di ferraglia è senza la sua “anima”.
Ossia che manca all'evidenza, la natura del software e l’interazione wetware:
il valore aggiunto, la quintessenza, il senso, etc. (ancora tu, d'assieme).
Quell'insieme parziale, verrà ripulito a dovere ed esposto in un museo dell’antichità.
Come puoi risalire alla sua piena compresenza?
Come lo puoi “intuire”, se (se) ti mancano degli anelli di interconnessione, che la scienza deviata non coglie, perché non lo può “Fare…”?
Ancora di più… pensa se il ritrovamento dell’ammasso di ferraglia
(meglio, di ciò che rimane del più potente elaboratore mainframe, del
tempo, in grado di comandare infinite parti del mondo trascorso, tra le
quali anche la sicurezza planetaria, relativa al controllo dei codici
per il lancio e la deflagrazione degli ordigni nucleari tattici) fosse indiretto, ossia, a livello “fossile (di immagine, replicata nella/dalla materia circostante)”.
Che cosa se sarebbe, persino, della sua autentica massa, peso, volume, compattezza, genialità, funzionalità, fisica, ingombro, ragione, dimensione, spazio, orientamento, etc.?
Non sapresti più, semplicemente, nulla (con una interferenza ambientale che spira, ovunque, proprio per impedire una simile ricompattazione della memoria).
Immagina:
avresti solo il fossile (la forma, vagamente complessa, clonata su una superficie più o meno piana)
ignorando
sia l’hardware nella sua forma completa e funzionale
sia il software
sia la loro interazione con la parte utilizzatrice (wetware)…
Ossia, ignoreresti tutto, collezionando parti rispolverate per abbellire teche in musei della memoria, senza memoria espansa (come succede ordinariamente "qua, così").
Oggi, la grande piramide è “vuota”, poiché “svuotata temporalmente e causalmente”.
Di solito, la direzione compiuta dal processo mentale, convenzionale, è quest3:
era un santuario, una tomba, un osservatorio, etc.
Ma, non la si prende in considerazione a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso:
per il significato sottile, ma fisico
indiretto, ma diretto
che essa, nonostante tutto, continua a rappresentare, incarnare ed… emanare
a livello di “forma d’onda”
derivante dalla relativa compresenza (manifesta solo per quanto riguarda la parte estetica) immanifesta, dominante.
Se (se) è fuori luogo mettere in dubbio, ormai, che il “qua, così” descrive e caratterizza una realtà manifesta “giusta, parzialmente e causalmente”, allora… perché non prendi in considerazione che la simbologia sostanziale, rappresentata ed incarnata da un ammasso di milioni di blocchi di pietre, ordinate,
sia in grado di “dirti molto di più, rispetto alla sua valenza da
ritrovamento storico, da catalogare ed esporre, in un museo all'aperto
ed in piena luce”?
La forma piramidale indica, precisamente, lo status compresente della/nella realtà manifesta “qua, così”:
l’ordinamento in livelli dell’umanità
alias
la condizione globale di schiavitù, sostanziale, dell’umanità.
Fra
mille anni, anche il più potente mainframe esistente oggi, se ritrovato
“in/per quello che sarà rimasto”, non dirà molto di sé, né di quello
che contraddistingueva il suo funzionamento, il significato e la forma
sociale del tempo… se (se) non lo riassumerai, decodificandolo
attraverso la configurazione, atteggiamento by la “formula”, a livello
di simbolismo sostanziale frattale espanso:
qualcosa che è sempre (sempre) possibile “Fare…”.
La piramide è una “forma d’onda” materializzata (che, dunque, emana, ancora, continuamente).
Un condizionamento e, allo stesso tempo, la raffigurazione del condizionamento ambientale, in toto (di piramidi ce ne sono ovunque ed emergono da un passato che non è mai cambiato sostanzialmente, ma che si è solamente “trasformato, in nuove versioni sempre di sé).
Oggi, esistono antenne che ricevono ed antenne che trasmettono:
ma, questo, è vero solo “oggi”?
Si sente dire di Haarp. A prescindere se esista davvero e se funzioni realmente secondo quella maniera preoccupante, in stile “complottismo”, decodifica – invece – quale significato abbia e diffonda a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso:
questo è il modo per bypassare l’interferenza, ambientale dominante, che ormai ti dice tutto ma sempre secondo l’etichetta “basat3 su una storia vera”, in maniera tale che non riesci mai a districarti tra ciò che è vero e ciò che è falso (finzione letteraria).
Dalla
centralità portante dell’atteggiamento by la “formula”, qualsiasi
“cosa” emerga nella realtà manifesta – anche se “qua, così” – è sempre
“vera”, ossia, in grado di condurre informazione (memoria frattale
espansa) potenzialmente da te decodificabile e sempre riguardante “La Situazione” nella quale sei “qua, così”.
È come avere puntato La Sveglia e, quindi, poterti sempre fidare rimanendo sempre sul pezzo, potendo contare sulla certezza del richiamo originale, auto proveniente da te, anche se in una condizione temporale diversa rispetto a quella “sempre attuale ‘qua così’”…
La piramide è, prima di tutto, una “forma d’onda” che s’emana planetariamente.
È una diffusione di convenzione, atteggiamento, configurazione interiore:
il modo di "lavare (riconfigurare)" la coscienza, il cervello, l’orientamento…
Triangola e riunisci i puntini:
utilizza tutt3 l’emersione di realtà manifesta “qua, così”
decodificando by la “formula”.
A
quel “punto (momento)” ti accorgerai che “i conti ritornano sempre
(anche da una centralità comportante “giustizia ad angolo giro”):
qualcosa che “qua, così” manca completamente
essendo di parte, la parte dominante.
Molto di più della semplice condizione di “prospettiva”,
un termine che – comunque – la dice lunga sull'entità della
manifestazione (forma d’onda) che auto regolamenta la convenzione, della
quale si ciba (ed alimenta) la Massa.
Perché l’umanità, dal 1900 - circa - in poi, ha iniziato ad aumentare esponenzialmente di numero?
Per via dell’avvento della tecnologia?
Per via di tutto quello che sei portat3 a pensare?
No.
Di più, perché “il numero ormai non conta più niente”.
Perché il rischio, per la dominante, è rappresentato da due condizioni esatte, che possono verificarsi anche nel “qua, così”:
il cambiamento (sostanziale, vero, autentico)
può avvenire
o per la grande concentrazione di massa, massiva
o per la grande concentrazione di massa, singolare.
Ebbene,
pur rimanendo sempre potenziale, la prima "via" è stata a pieno già
auto disinnescata, proprio “grazie” all'avvento della tecnologia:
una forma d’onda molto simile alla possessione, all'incanto, all'oblio, alla “resa”, etc.
semplicemente, “l’umanità non pensa più di ‘Fare…”, ma, al limite… pensa sempre ad altro”.
La fase della “ribellione sociale”, inizia sempre prima e dura sempre meno:
Osserva la riprogrammazione del genere umano, che passa necessariamente dalle “nuove leve”, forgiare quell'adattamento di specie (proiettat3 sul futuro) allorquando nascono sempre più singolarità affette da Dsa, ossia da:
persone sempre più adatte ad accettare, lavorare e consumare/auto consumarsi
la nuova frontiera della tecnologia
ossia
l’avvento della robotizzazione (dell’umanità)…
Non
basta, allora, un tatuaggio, un jeans strappato, l’anello al naso, etc.
per “Fare…”, perché tutto ciò è sempre e solo una moda (apparenza).
Poi, inesorabilmente, “passa” e lascia dietro di sé… solamente ancora un/il vuoto, che in qualche maniera si tenderà a riempire attraverso gli infiniti palliativi che “qua, così” tanto impazzano, lasciandoti di fatto senza alternativa sostanziale percorribile.
Intanto, sei riprogrammat3, in funzione dell’esigenza sottodominante (ad “immagine e somiglianza” della dominante, compresente ma immanifest3), che – se vuoi/preferisci- è di natura di interesse commerciale, ma (ma) purtroppo per te, non solo:
lo stato dell’umanità è in una condizione sempre attuale di deviazione, rispetto al concetto di “giustizia ad angolo giro”
e ciò che più sfugge è proprio la ragione fondamentale (il perché) di tutto questo.
Semplicemente, non credi a “storie” come quella descritta da/in questo spazio (potenziale), perché tutto ciò ricade e decade sempre in un ambito di fantascienza.
E lo pensi, poiché sei portat3 a ripensarlo, dalla ragione fondamentale stessa, che ricava la massima potenza, proprio nel lasciarti “liber3 di pensare a quello che vuoi (nel momento in cui non lo sei affatto)”…
“È già successo (tutto è compiuto)” e continuerà a succedere perché “è già successo”:
del resto, che cosa ti racconta la scienza deviata, a proposito della formazione dell’universo tutt3?
Che “è già successo” il… Big Bang.
Fantascienza, poiché indimostrabile (teoria). Eppure:
a questa versione delle cose, credi.
Perché te lo hanno insegnato sin da piccol3, a scuola. E lo puoi vedere in Tv. Ad esempio, sono decadi e decadi che Piero Angela racconta la versione ufficiale della scienza deviata.
Ok?
Ogni altra “storia” è paragonabile ad erbacce nell'orto di casa.
Qualcosa che va subito estirpat3, disinfestat3, sempre più preventivamente, chimicamente, retro ingegnerizzando l’evento che la ciclicità rende sempre meglio controllabile “a monte”.
Allora, possono dirti “di tutto e di più”, tanto è tutt3 auto disinnescato alla fonte.
Ti dicono “apri la mente”, ma… anche solo alimentandoti usualmente “qua, così”, è sufficiente per chiudere tutti i “canali”.
Ti dicono “apri la tua mente”, ma… in una realtà manifesta, dominata, anche, dal concetto di “proprietà privata”, la mente “qua, così” non è più tua, ma solamente “tua”.
Non ti appartiene più, dal momento in cui ti manifesti “qua, così”, ossia, in una vera e propria “proprietà privata” altra.
Non a caso, hai un codice fiscale in luogo di un tatuaggio al braccio (qualcosa di troppo eccessivo, vista la relativa vicinanza all'esperienza dei lager, ad esempio)…
L’umanità, ti dicono, in una certa parte del pianeta, era in attesa del Salvatore, quando è poi, finalmente, arrivato.
L’umanità, ti dicono, in una certa parte del pianeta, era in attesa del Salvatore, quando è poi, finalmente, arrivato.
Dopo, però, che cosa è successo?
Che è stata la Massa stessa ad eliminarlo, decadendo dalla padella nella brace. Infatti, da quel momento in poi, si è rinnovato il “virus” della colpa, “nei secoli del secoli”.
Sì,
perché, “dopo”… l’umanità si è accorta di quello che aveva fatto. Ma,
era troppo tardi, perché era “già successo”. E questo “peso” si è
tramandato di generazione in generazione…
A parte l’esattezza, o meno, di questa vicenda (più che mai strumentalizzata)… è portante e centrale assumerne la valenza simbolica sostanziale frattale espansa, da una configurazione, atteggiamento by la “formula”:
ritrovala in questo spazio (potenziale).
Incarnando un simile “programma”... funzioni originalmente.
Lo sai (vero?) che sei uno Human Bit, pertanto, sei sempre (sempre) riprogrammabile (Pnl docet).
Ergo?
In questa maniera “naturale”, la speranza c’è e ci sarà sempre, poiché, potenzialmente… “puoi riprogrammarti o essere riprogrammat3, sempre”.
La memoria frattale espansa “è come”… la tua riconnessione originale:
il tuo backup completo ed affidabile
al di là di ogni e qualsiasi intenzione interferente.
E la “formula” è l’ago della bussola, che ti indica la “via” per… riuscire (dal) “qua, così”, al “qua, cosà”.
Senza ascendere, senza andare via, senza scappare, senza niente di niente se non “ricordando il ‘è già successo’”. Qualcosa che l’abitudine può portare in superficie, quando l’abitudine “è” l’atteggiamento by la “formula”.
Valore, epicità, sostanza, essenza, etica, morale, giustizia:
questo spazio (potenziale) omette di citare, termini super inflazionati, come ad esempio quello dell’amore
dato che un simile sentimento è già ricompreso nella “formula”
a livello di quintessenza della quintessenza (della “formula”).
Usare “oggi” un simile termine (amore) risuona di vuoto, vacuo, ambiguo, meschinità, etc.
Meglio “è” evocarlo ed espanderlo attraverso il “Fare…”.
“Fai…”.
L’incanto “qua, così” è totale, globale, unico ed univoco (per questo è “semplice”, ormai, accorgerti).
“La dottrina spiritica è il risultato dell'insegnamento collettivo e concordante degli Spiriti. La scienza è chiamata a sostituire la Genesi secondo le leggi della natura. Dio prova la sua grandezza e la sua potenza mediante l’immutabilità delle sue leggi, non mediante la loro sospensione.
Per Dio, il passato e l'avvenire sono il presente…”.
Allan Kardec – Le rivelazioni degli spiriti
“Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi…”.
Leo Longanesi
Tutta una linea degli studi clinici del tardo Ottocento – come ha mostrato efficacemente Foucault – si orientava verso il concetto di degenerazione, che i medici avevano utilizzato “per designare quell'indebolimento” della natura umana “che la vita in società, la civiltà, le leggi ed il linguaggio condannano poco a poco ad un’esistenza fatta d’artifici e di malattie”…
Federica Adriano
Allorquando un vecchio sapiente dei Dogon chiamò alla soglia della sua casa Marcel Griaule; allorquando Alce Nero ammise nella sua capanna il Neihardt e poi Joseph Epes Brown, qualcosa di irreparabile, anche se inapparente, accadde alla cultura occidentale…
Cristina Campo
“Sono in una stanza molto piccola.
In quale posizione?
Di faccia al muro.
Non hai cambiato posizione. Sei sicura?
No. Sto come quando ero nella casa, con te.
Sei sempre in questa casa… Mi raccomando, non ti devi muovere. Non devi cambiare posizione. Non devi diventare parte di quella camera.
Ci siamo entrati direttamente. Io, ci sono entrata.
Devi pensare che sei ancora in questa casa, con noi… Ora descrivimi quella camera.
Un vecchio villino. Forse una scuderia di una vecchia villa.
Giorno o notte?
Giorno.
Impossibile. È notte. Continua a pensare che è notte. E che sei qui con noi… Pensa a quella camera come ad un quadro. Nient’altro. Stai solo guardando un quadro.
Era un quadro…
Vuole fare di me, una parte di questo ambiente. Farmi rivivere quella storia già vissuta…
Se cerchi di prendere il quadro, finirai in questa stanza con me…
Distruggiamo il quadro.
No. Non distruggeresti quello che c’è dentro…”…
Zaffiro e Acciaio
Il “è già successo (momento)” corrisponde al credere di vivere in una sorta di “quadro (della situazione)”;
al “diventare parte del luogo, ritratto”.
È per abitudine, convenzione, ciclicità, paura, sopravvivenza, conseguenza, ricatto ambientale, natura, caratteristica respirata d’assieme con l’aria, etc. che non riesci a mettere in dubbio… chi/che cosa?
Tutt3 “qua, così”.
Coloro che lo fecero, sono stati tutt3 disinnescati, da tempo. La retroingegneria è riprogrammazione in base al paradigma “qua, così”:
qualcosa che segue dopo alla terra riformazione (“tutto è compiuto”)…
Cosa c’è di reale potenziale, in tutto questo reale manifesto (di parte, dominante)?
C’è “solo” tutto ciò che serve alla ragione fondamentale, mondato di tutto quello che, all'inverso, serve a te “lato tuo/umanità, centrale”.
Anche se, il potenziale è e rimane sempre tale.
Ergo:
in qualsiasi forma d’incanto, ritroverai sempre (sempre) quello che occorre come “leva”, per ritornare grande concentrazione di massa, giurisdizionale.
Sai:
ti basta anche poco, molto “poco”… in termini di raggio d’azione centrale…
Ti basta riconfigurare (ritrovare, ricordare, riassemblare) quel nucleo autentico, sovrano, che può stare anche in soli pochi “attimi”;
la tua forma originale si racchiude nel campo potenziale, che non ha dimensione fisica, ma più sostanzialmente… “è”.
La relazione con ciò, è quello che viene interferit3 attraverso il “qua, così”. Il collegamento manca, perché non riesci più nemmeno ad immaginare in una simile “direzione (senso)”.
Altrimenti, l’evocazione sarebbe automatica, poiché… originalmente prevista, a livello di sistema operativo frattale espanso.
“Sono contenta della poesia che hai scelto. Un’altra poteva essere più pericolosa…”.
Zaffiro e Acciaio
La “formula” traccia la via.
È il tuo programma, che ti riconnette alla tua “anima (senso originale, memoria, esperienza, destino, fato orbita, direzione, etc.)”.
È la correzione di rotta, che compensa l’interferenza dominante “qua, così” e che riporta tutto pre momento di “è già successo”:
qualsiasi fosse quel momento.
Ricordarlo è tutt3, in maniera tale che il tempo trascorso non sia “già” trascorso invanamente, lasciandoti “punto a capo”.
E se (se) anche prima del “è già successo”, era un’altra pagina del libro di storia deviat3, allora:
vai ancora più al di là.
Oltre Ogni Orizzonte...
Sino a sfogliare per intero il “libro della deviazione”.
Sino a raggiungere il “punto di non ritorno nel ‘qua, così’”.
Oltre (prima) di ogni interferenza, anticipando la ragione fondamentale e la sua creazione (necessità ambientale) stessa.
Quando tu eri (in) te e, così, allo stesso modo/tempo ogni singolarità lo era (poiché “è” potenzialmente).
La portante centrale è il fulcro della tua equazione:
la “formula” forma il “pilota” che “è” in te
e
da quel “momento”
tutto… cambia, sostanzialmente
lasciando indietro (doppiando) la trasformazione e concetti inflazionati come l’evoluzione, il progresso, etc.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2018
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