(Immagine presa dal web) |
Già nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, ho dedicato un capitolo al perdono. Lo riprendo adesso per diversi motivi: uno di essi è legato al fatto che perdonare è difficile, ciò in quanto ci hanno educato in una società dove vige la legge del più forte ed il perdono, in questo quadro generale, viene spesso visto come atto di sottomissione o, addirittura, come una debolezza.
Il secondo motivo principale (in realtà, ce ne sarebbero migliaia, di
motivi per cui parlare di perdono, ma ne cito un paio, giusto per
ricordare i più importanti) per cui parlerò oggi di perdono, è legato al
fatto che molte persone tendono a perdonare con la mente e non col
cuore. Così facendo, essi rendono il perdono una specie di atto dovuto,
formale, talvolta meccanico che molti effetti ha tranne quello per il
quale conviene perdonare, ossia l'effetto di liberare e guarire chi lo
pratica.
Se poi, come potete leggere dal titolo di questo articolo, associamo la
parola DIMENTICARE, ecco che si fa tutto più complicato se non
impossibile per molte persone che stanno leggendo in questo momento e
che, magari, avevano voglia di capire come fare a perdonare. Ma....
Dimenticare? Roba da pazzi o idioti, insomma.... Se pensate questo,
potete fermarvi qui e smettere di leggere, diversamente potete arrivare
fino in fondo a questo articolo per cercare di capirci di più.
Cos'è il perdono? Il perdono è forse uno degli atti più potenti che un
essere umano possa compiere, avente effetti liberatori e di guarigione
nei confronti di chi lo compie. Sì, perché spesso l'altro, la persona
che ci ha offesi, aggrediti, derubati, non soffre come chi, invece, è
stato ferito dal suo comportamento in quanto magari è abituato a
comportarsi così con tutti ed è altamente inconsapevole dei danni che
arreca attraverso le sue azioni od omissioni.
Chi perdona, però, deve farlo col cuore, non con la mente. Solo
perdonando col cuore, infatti, ci si libera dal dolore causato dal
conflitto vissuto attraverso l'interazione distruttiva con chi ci ha
feriti. Il perdono col cuore, oltre a liberarci, ha potenti effetti di
guarigione psichica, fisica e spirituale definitivi. Perdonare col cuore
significa farlo in modo COSCIENTE E VOLONTARIO.
Viceversa, se si perdona con la mente, sarà un perdono automatico, fatto
perché magari amici, parenti o persone a noi vicine ci hanno
consigliato di farlo per evitare di "portare avanti la cosa". In questo
caso non ci sarà alcun effetto profondo, si saranno salvate solo le
apparenze e, soprattutto, non si riuscirà a sciogliere il legame di
dolore che si è costituito con la persona da perdonare nel momento in
cui ci ha feriti in maniera più o meno cosciente.
Ma, oltre a perdonare bisogna, SOLO se davvero si vogliono potenziare e
rendere definitivi gli effetti del perdono, DIMENTICARE. Se già
perdonare risulterà a molti di voi difficile, dimenticare potrà
sembrare, ma solo all'apparenza, impossibile. In realtà le cose non
stanno così. Per riuscire a perdonare e dimenticare, bisogna capire che,
se si vuole davvero voltare pagina per potere riscrivere la storia
della propria Vita partendo da zero, occorrerà anche dimenticare.
Solo dimenticando, infatti, si potrà superare e risolvere il conflitto
interiore innescato nel momento in cui si è stati feriti. Solo
dimenticando si guarisce dal proprio passato. Diversamente si rischia di
rimanervi dentro per anni, forse per il resto della Vita... A che
scopo, se la posta in gioco è la propria felicità incondizionata e la
salute dei sistemi fisico, mentale ed animico
Certo, molti di voi staranno pensando che certe cose non si possono
dimenticare, ciò anche per la propria sicurezza. Se si viene, ad
esempio, derubati dal proprio socio in affari, è normale che, la
prossima volta si starà più attenti e si ricorderà la lezione.
Quando parlo di dimenticare, mi riferisco allo svuotare la mente dalla
carica negativa e dal ricordo legato all'evento che ci ha causato
dolore. In altre parole, bisogna perdonare smettendo, al contempo, di
pensare alla persona che ci ha causato sofferenza e all'evento specifico
che ha creato in noi il conseguente conflitto. Ciò ci renderà davvero
liberi in maniera DEFINITIVA.
Per dimenticare bisogna imparare ad OSSERVARE il proprio dolore
derivante dal conflitto causato dalla persona che ci ha feriti,
ACCETTARE quanto accaduto, percependolo non più come un evento negativo
ma, piuttosto, come un'esperienza di crescita evolutiva voluta dalla
nostra Anima. Infine, dopo essersi osservati interiormente ed aver preso
coscienza del proprio conflitto, dopo avere accettato l'esperienza di
sofferenza in quanto necessaria alla nostra crescita spirituale, bisogna
LASCIARE ANDARE.
Quello del lasciare andare costituirà la liberazione definitiva dalle
zavorre derivanti dai conflitti vissuti attraverso l'interazione con
eventi o persone in un passato più o meno recente della nostra Vita
attuale. Dopo aver lasciato andare tutte le zavorre che ci trascinavamo
dal passato ed aver svuotato gli eventi e le persone che ci hanno fatto
soffrire dalla carica emotiva che causava in noi sofferenza ecco che
potremo finalmente dimenticare e vivere liberi, ritrovando la padronanza
della nostra Vita e, con Essa, le nostre potenzialità creative.
Vincenzo Bilotta
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