Ennesimo caso
di censura.
La proiezione del documentario Vaxxed prevista per mercoledì 5 aprile 2017 a
Padova è stata impedita dal Comune.
Si sono mobilitati l'assessore Luca Coletto, il direttore della Ulss Euganea di Padova Domenico Scibetta e addirittura il Magnifico Rettore dell'Università patavina Rosario Rizzuto.
Se non bastasse perfino una sedicente associazione di studenti di sinistra vicini al Pd ha denunciato che ostacolerà con ogni mezzo la proiezione. Poveri noi: siamo arrivati al punto che dei giovani di sinistra lavorano inconsapevolmente per quel Sistema che a parole combattono.
Se al posto di Vaxxed avessero proiettato il documentario di Totò Riina dal
titolo "Stato è Mafia" non si sarebbe scomodato nessuno, ma in questo caso era
d’obbligo calare la scure dell’inquisizione.
L’affares vaccini è così importante e scomodo che sul Gazzettino gli è stata dedicata la prima pagina.
Tutti gli
intervistati sono concordi nell'impedire la proiezione in quanto trattasi di
disinformazione pura, come ha sottolineato il dottor Scibetta, mentre per il
Rettore si sta facendo “un passo indietro”. Certo, mentre censurare la cultura
significa fare tanti passi avanti, vero Rettore?
Mentre per l'assessore alla sanità Luca Coletto "la sua proiezione non è
un'iniziativa di libertà, ma uno sfregio al buon senso". Anche in questo
caso sarebbe interessante sapere cosa intende per libertà l'assessore.
Stiamo parlando di persone che non l'hanno neppure visto il documentario in oggetto, come dichiara candidamente il Magnifico Rizzuto! Ma si permettono lo stesso di criticare e giudicare.
Ma se si tratta di aria fritta, di mera fantasia qual è il motivo per impedirne
la proiezione? Se sono tutte fandonie perché mobilitarsi così celermente a poche
ore dalla proiezione?
La caccia alle streghe continua e qui in Italia la situazione è a dir poco vergognosa. Per non parlare dei media sempre proni al regime, tutti schierati per il mono-pensiero dettato dall’alto, dettato da chi ha il potere.
È sempre più il momento di far sentire la nostra voce, manifestare al Sistema che non siamo sudditi, non siamo cerebralmente piatti, ma siamo persone in grado di pensare in maniera autonoma e soprattutto con senso critico.
Non è in base
ad un documentario che un genitore evita di vaccinare il proprio figlio. E’ una
presa di coscienza - spesso anche molto sofferta nella stessa famiglia - che si
sviluppa su più livelli, proprio per l’enorme responsabilità che ci si prende:
di mezzo c’è la salute di una piccola creatura. Quindi non è una decisione
banale ma si matura dopo essersi informati in maniera adeguata e soprattutto
completa.
Se di informazione dobbiamo parlare: qual è il livello di conoscenza e di informazione media dei genitori che a scatola chiusa - perché qualcuno ha deciso il giorno e l’ora dell’appuntamento – e senza porsi delle domande, portano il loro bambino a inoculare sostanze che non conoscono per malattie che conoscono ancora meno?
Un documentario
non può certo creare problemi sociali o sanitari, a meno che le cose raccontate
non diano per caso fastidio a qualcuno o a qualcosa…
Per cui diamo un segnale chiaro e forte perché il momento è maturo prima che si manifesti e si realizzi nella sua totalità il Grande Fratello orwelliano.
Se oggi non è possibile vedere un documentario in un cinema a pagamento cosa accadrà nei prossimi anni? Dove stanno andando tutte le nostre libertà?
Vaxxed da così fastidio da essere censurato e boicottato ma le amenità, i turpiloqui e le offese all’intelligenza possono venire costantemente veicolate dai mezzi di comunicazione di massa, in primis la tv.
VERGOGNA!!!!
Marcello
Pamio
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