Raqqa, capitale dello Stato islamico, è isolata da nord, ovest e in
parte est entro un raggio di 20-35 km, dalle forze democratiche siriane
create e dirette dall’esercito degli Stati Uniti. L’unico collegamento
dei difensori di Raqqa con gli altri territori in loro possesso è da
sud. A 45 km a sud-ovest di Raqqa c’è Tabaqa, importante avamposto per
la difesa della capitale dello stato islamico, sulle rive dell’Eufrate.
Dopo la liberazione della città di Dayr Hafar, l’Esercito arabo siriano
avanza verso Tabqa lungo la riva meridionale del lago Assad, a 40 km
dalla città. La diga di Tabaqa, ad ovest della città, è un obiettivo
strategico. Costruita negli anni ’60-’70 con l’appoggio dell’URSS, è
lunga 4,5 km e produce il 35% dell’energia elettrica della Siria. Tra
Tabaqa e Raqqa, a 20 km dalla diga, c’è una piccola diga sull’Eufrate
chiamata Baath.
Nella notte del 21-22 marzo 2017, l’esercito statunitense scatenava in
Siria un’operazione aerea combinata, inizialmente con circa 80 soldati
delle forze speciali del 75° Reggimento Ranger, e 400
combattenti curdi delle YPG delle SDF (Forze democratiche siriane). Lo
scopo dell’operazione è occupare un’area d’importanza strategica sulla
sponda meridionale del lago Assad e dell’Eufrate.
La zona è delimitata
ad ovest da una porzione della strada tra Aleppo e Tabaqa, al centro da
diga e base aerea di Tabaqa, ed ad est da una porzione della strada tra
Raqqa e Tabaqa. Tale operazione fu avanzata almeno di una settimana
dalle manovre dell’Esercito arabo siriano, occupato nell’assalto alla
base militare di Jarah difesa dai terroristi dello Stato islamico,
creando così le condizioni che impediscono di partecipare alla
liberazione di Raqqa dallo Stato islamico. L’operazione iniziava 48 ore
prima dell’arrivo delle truppe con quasi 50 attacchi aerei su obiettivi
dello Stato islamico da parte degli aerei della coalizione guidata dagli
Stati Uniti. Gli obiettivi erano punti di resistenza, depositi di
munizioni e 50 veicoli da combattimento dello Stato islamico, situati
nella città di Tabaqa, presso la base aerea e nei pressi della diga.
Dopo il tramonto, circa 75 marines del 11.ma Unità di Spedizione degli
USA attraversavano il lago Assad a bordo di gommoni. La missione era
creare una zona sicura di sorvolo per gli aerei degli Stati Uniti sulla
riva meridionale del lago, purificata dai combattenti dello Stato
islamico. Intorno alle 4:00 del 22 marzo, dalla zona d’imbarco aereo a
nord della città di Jabar, sulla sponda settentrionale del Lago di
Assad, decollavano circa 30 elicotteri MH-47E e convertiplani OV-22 Osprey
del 160.mo Reggimento d’assalto aereo per le operazioni speciali
statunitense.
Il velivolo a decollo/atterraggio verticale OV-22 Osprey
combina le caratteristiche di volo dell’aereo e dell’elicottero, perché
le sue ali supportano due motori che possono variare la posizione di 90
gradi attorno all’asse trasversale del velivolo. L’OV-22 può
trasportare 24 soldati o un veicolo 4×4 Phantom Badger e presenta, oltre
a un’arma su un portello, una mitragliatrice rotante a sei canne (da
7,62mm e rateo di 6000 proiettili al minuto) telecomandata e posta sotto
il ventre del velivolo. L’OV-22 può difendere la zona di atterraggio
nell’emisfero posteriore e ai lati.
Nella rotta presso la penisola Abu Hurayrah, dove era decisa la zona di
atterraggio, la protezione degli aeromobili era demandata agli
elicotteri d’attacco AH-64 Apache. 124 altri marines degli
Stati Uniti dell’11.ma Unità di Spedizione furono schierati nei pressi
del villaggio di Jabar, con una batteria di M777 Howitzer da 155mm ed elicotteri AH-64 Apache che neutralizzavano ogni tentativo dei combattenti dello Stato islamico di accerchiare le zone di atterraggio.
L’M777 Excalibur
lancia missili ad ad alta precisione con gittata di 40 km e una
precisione di 4-10 m con il GPS. Il Colonnello-Generale Sergej Rudskoj,
Capo di Stato Maggiore delle operazioni dell’esercito russo, dichiarava
che proiettili da 155mm e bombe sganciate dagli aerei della coalizione
anti-Stato islamico sotto il comando degli Stati Uniti potevano
danneggiare la diga di Tabaqa, con il rischio di inondazioni. La
distanza tra le zone d’imbarco di Jabar e di sbarco di Abu Hurayrah è di
25 km. Ciò significa che fino alle 08.00 del 22 marzo gli aerei
statunitensi compirono almeno 60 viaggi trasportando 480 soldati, armi,
munizioni, cibo, attrezzature, ecc.
Si noti che l’elicottero MH-47E può
trasportare i blindati leggeri Humvee del 75° Reggimento Ranger.
Il primo aereo trasportò esclusivamente soldati e blindati
statunitensi. L’elicottero MH-47E può trasportare 22-35 soldati o armi e
munizioni per 10886 kg, e può difendersi con una mitragliatrice da 7,62
mm disposta nel portello aperto di coda. La missione degli 80 soldati
del 75° Reggimento Ranger era tracciare le due aree di
atterraggio sulla penisola di Abu Hurayrah.
La sera del 22 marzo una
testa di ponte fu stabilita sulla riva meridionale del lago di Assad, e
circa 3000 combattenti delle SDF e 300 marines delle forze speciali USA
vi furono trasportati per via aerea. Inoltre, i marines fornirono le
imbarcazioni per schierare i mezzi pesanti delle SDF (Humvee, veicoli
corazzati, mortai, artiglieria, bulldozer) sulla riva sud dell’Eufrate.
Poi, la base aerea di Tabaqa fu presa e la maggior parte delle truppe
dispiegate a 10 km a est verso la diga Baath, per evitare che lo Stato
islamico inviasse truppe da Raqqa.
A causa del rischio di distruzione
della diga di Tabaqa, il piano operativo iniziale fu modificato, quando
le truppe delle SDF alla sua estremità settentrionale rinunciarono a
prenderla, perdendo così l’opportunità di aprire una via per inviare
truppe delle SDF sulla riva meridionale del lago Assad. I soldati
sbarcati dai velivoli statunitensi perseguivano due obiettivi:
accerchiare i combattenti dello Stato Islamico a Tabaqa e occupare la
diga Baath. Attraversando la diga Baath, le SDF
giungevano dietro le difese dello Stato islamico, sulla riva nord
dell’Eufrate. Così, le SDF univano le truppe su entrambe le sponde.
La città di Raqqa si trova sulla riva nord del fiume Eufrate. Occupando la diga Baath, le SDF avvolgerebbero le difese avanzate dello Stato Islamico ad ovest e sulla riva sud dell’Eufrate, di fronte a Raqqa, circondando completamente la capitale dello Stato islamico. Questa nuova operazione terminerà quando i combattenti dello Stato Islamico di Tabqa si arrenderanno o saranno distrutti, e non ci sarà alcuna lacuna nell’accerchiamento della città. Lo scopo dell’operazione è impedire che lo Stato islamico riceva rinforzi da Dayr al-Zur e Iraq.
Valentin Vasilescu, Reseau International, 4 aprile 2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/04/04/gli-stati-uniti-aprono-un-nuovo-fronte-in-siria/
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