2. “L’Alzheimer è una malattia del sistema nervoso. C’è una forte evidenza che l’esposizione ai campi elettromagnetici per lungo tempo è un fattore di rischio per l’Alzheimer”. Gruppo di lavoro BioInitiative
3. “La carenza di vitamina K può contribuire alla patogenesi dell’Alzheimer”. Allison
4. “L’autopsia di individui con diagnosi di danni da Alzheimer a causa di infarti cerebrali o mini ictus, indica che questi infarti o interruzioni del flusso sanguigno al cervello possono avere un ruolo nell’Alzheimer”. Dott. David Snowden University of Kentucky. Nota: la “vaccinazione” produce certamente una interruzione del flusso di sangue al cervello.
5. “La vitamina K2 può portare a una significativa riduzione del colesterolo, può prevenire e potenzialmente migliorare l’Alzheimer e può essere efficace per risolvere alcune forme di cancro. E studi recenti indicano che la vitamina K2 (e soprattutto la MK-7) è più biodisponibile ed efficace della vitamina K1”. Howard & Payne
6. “Molte malattie umane sono di natura infiammatoria, compresa asma, malattia di Crohn, artrite reumatoide, polimialgia reumatica, tendiniti, borsiti, laringite, gengivite, gastrite, otite, malattia celiaca (intolleranza al glutine), diverticolite (infezione dei diverticoli nel colon) , e la malattia infiammatoria intestinale. Inoltre, un certo numero di malattie croniche hanno componenti infiammatorie, come aterosclerosi, obesità, diabete, cancro, e forse anche Alzheimer”. Victoria J. Drake, PhD
7. “L’associazione fluoruro/alluminio è di particolare importanza perché si collega all’Alzheimer. L’alluminio in sé stesso non è facilmente assorbito dal corpo. Tuttavia, quando sono entrambi presenti, gli ioni di fluoruro si combinano con l’alluminio per formare fluoruro di alluminio, che viene assorbito dal corpo. Nel corpo, l’alluminio si combina infine con l’ossigeno per formare ossido di alluminio o allumina. L’allumina è il composto di alluminio che si trova nel cervello dell’Alzheimer”. Ronsivalli, LJ (“Aggiunta di fluorizzazione delle forniture di acqua pubblica”).
8. In uno studio di Fotuhi e colleghi ( Fotuhi M et.
al 2009) il consumo di pesce ha ridotto lo sviluppo dell’Alzheimer. In
individui non portatori di APOE-4, che mangiavano pesce 2 o 3 volte alla
settimana, si è ridotto lo sviluppo di demenza del 50% su 4 anni (
Barberger-Gateau P. et al 2007). In uno studio prospettico di follow-up,
899 persone senza demenza sono state studiate per più di 9 anni,
constatando una riduzione del 47% nello sviluppo di AD nei soggetti con
livelli plasmatici elevati di DHA (Schaefer EJ et al 2006).
9. “Topi vecchi da laboratorio alimentati con una dieta integrata con un composto di frutti di bosco e uva chiamato pterostilbene ottengono risultati migliori nelle sfide mentali rispetto alle loro controparti senza integrazione. I risultati indicano che nei ratti anziani, il pterostilbene è efficace per invertire il declino della funzione cognitiva che arriva naturalmente con l’età, e precede malattie come l’Alzheimer. I risultati hanno anche mostrato un miglioramento della memoria di lavoro degli animali”. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 56(3):636-641, 2008.
10. “Una causa comune di perdita della memoria è l’insufficiente approvvigionamento di sostanze nutritive necessarie al cervello. Se il sangue è “inspessito” da colesterolo e trigliceridi, diminuisce la quantità di sangue ricco di sostanze nutritive che può passare attraverso la barriera ematoencefalica. Può verificarsi malnutrizione del cervello, specialmente se la condizione è cronica in natura. Altre cause modificabili della demenza sono le carenze di aminoacidi e vitamine del gruppo B, in particolare le vitamine B6 e B12. La carenza di vitamina B12 produce sintomi simili all’Azheimer”. Dott. Michael Lam MD
11. “Anche i livelli di antiossidanti vitamina A, E, ed di carotenoidi (tra cui il beta-carotene) sono bassi nelle persone con demenza e Alzheimer. Questi nutrienti agiscono da spazzini dei radicali liberi, la mancanza di questa funzione potrebbe esporre le cellule cerebrali ad un maggiore danno ossidativo. Studi longitudinali di lungo termine in Svizzera, che abbracciavano 22 anni, dal 1971 al 1993, e coinvolgevano 442 soggetti da 65 a 94 anni, hanno dimostrato che livelli plasmatici maggiori di acido ascorbico e beta-carotene sono associati a migliori prestazioni in termini di memoria e di richiamo”. Dott. Michael Lam MD
12. “Troppi farmaci e interazioni tra di essi: La persona media di 65 anni rischia di avere tra le 8 e le 10 prescrizioni diverse oltre a farmaci da banco. L’interazione tra farmaci, insieme con una dieta povera di nutrienti, si traduce spesso in sintomatologia mentale, oltre ai problemi fisici. L’abuso cronico di alcol può portare a sintomi molto simili all’Alzheimer. Soluzione: Ridurre il numero di farmaci il più possibile”. Dott. Michael Lam MD
13. “Abbiamo scoperto che la nattokinasi degrada tre diverse forme di fibrille: A-beta-40, legate all’Alzheimer, le fibrille di insulina, legate a complicanze diabetiche e le fibrille di peptide prione, responsabili di malattie da prioni”. (Ruei-Lin Hsu et al)
14. “Le persone con Parkinson hanno maggiori probabilità di essere carenti di vitamina D rispetto agli adulti sani della stessa età o dei pazienti con Alzheimer. Secondo uno studio su 300 persone provenienti dal Sud-Est degli Stati Uniti, il 55% dei pazienti con Parkinson avevano livelli insufficienti di vitamina D, rispetto al 36% e al 41% delle persone sane e dei pazienti con Alzheimer”. Marian Evatt et al, Emory University School of Medicine.
15. “Siamo progettati in modo così sbagliato da non poter essere felici o concentrarci o ricordare le cose senza pillole? La depressione è una carenza di Prozac? L’ADHD è una carenza di Ritalin? L’Alzheimer è una carenza di Aricept? Io credo di no”. Doctor Mark Hyman, MD
16. “Un maggioe livello plasmatico di omocisteina è un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di demenza e Alzheimer”. NEJM 2002.
17. “L’Alzheimer è presente più del doppio tra le donne con livelli più alti di omocisteina rispetto a quelle con livelli più bassi, e il rischio per qualsiasi tipo di demenza é del 70 per cento più alto. Ciò apre la possibilità per un futuro trattamento preventivo in un momento molto precoce”. Dott. Dimitri Zylberstein, Università di Göteborg
18. “La curcumina e la vitamina D3 possono aiutare il sistema immunitario ad eliminare le placche di proteine legate all’Alzheimer”. Journal of Alzheimer’s Disease.
19. “Le recenti ricerche dimostrano che i mirtilli possono essere un grande alleato nella lotta contro l’Alzheimer. I mirtilli limitano i danni cerebrali causati da ictus ischemico. I mirtilli funzionano proteggendo il cervello contro il danno ossidativo e l’infiammazione. Le due cause principali alla base del declino mentale”. Doctor Al Sears MD
20. “In uno studio svedese, ogni aumento dei livelli ematici di vitamina B12 di una singola minuscola unità (chiamata “picomole”) ha portato a un calo del 2 per cento nel rischio di Alzheimer, secondo lo studio in Neurology. Di più, i ricercatori hanno scoperto che ogni aumento micromolare nell’omocisteina, marcatore dell’infiammazione, aumenta il rischio di Alzheimer del 16 per cento”. Doctor William Douglass MD. Nota: l’omocisteina è tenuta a bada in parte dalla vitamina B12.
Riccardo Lautizi
fonte: https://www.dionidream.com/prevenire-e-trattare-alzheimer/
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