lunedì 19 giugno 2017

Bufale? Nessuno batte i media occidentali


Amo i media Sionisti occidentali, non tanto per quello che scrivono, ma perché hanno finalmente mostrato il loro vero volto. 

Dopo decenni passati a far finta di possedere elevati standard professionali o etici, dopo anni e anni di giornalismo pseudo-obiettivo, hanno finalmente gettato la maschera e stanno mostrando il loro vero volto. 

Abbiamo già visto la campagna d’odio isterica, veramente maniacale, contro Trump (e non è finita, neanche per sogno) e abbiamo visto la demonizzazione disonesta, da togliere il fiato, di Putin e di qualsiasi cosa fosse russo. Beh, ho un ottimo esempio per illustrare questo fatto.

Guardate la foto sotto:


Quello che vedete qui è una ricostruzione storica di un festival chiamato “Tempi ed epoche” in cui appassionati di storia ricreano ogni sorta di eventi storici. In questo caso, ciò che vedete sono ostacoli anti-carro in stile Seconda Guerra Mondiale (chiamati “ricci” in Russo) e barriere di sacchi di sabbia. Sembra piuttosto fico, no?

Beh no. Non per i “democratici” russi.

Aleksej Venediktov

Tutto è iniziato a causa di un tipo chiamato Aleksej Venediktov, uno dei “democratici” e “liberali” più importanti della Russia. Ecco cos’ha pubblicato sul suo account Twitter: “Via Tverskaja ora è pronta per la Giornata della Russia”.


Si tratta di una mossa molto subdola da parte sua, in quanto ciò implica, anche se non lo dice, che queste “barricate” sono state installate dal “regime” contro “il popolo”, e questo è esattamente quello che la macchina propagandistica occidentale ha capito:


Neil Buckley: La maggior parte dei paesi usa le trappole anticarro contro gli invasori, Mosca le usa contro il suo stesso popolo. Neil MacFarquahar: Questo è il blocco installato sul viale principale del centro di Mosca per impedire ai contestatori del Cremlino di raggiungere il Cremlino e la Piazza Rossa.

Altri hanno colto immediatamente la palla al balzo:


Ultim’ora! La polizia di Mosca sta erigendo barricate di sacchi di sabbia attorno al Cremlino. 

Aspettatevi delle violenze alle proteste contro il governo del 12 giugno.


Alla fine alcuni hanno dovuto ritirare le loro accuse:
Ho cancellato il tweet quando ho capito che le trappole anticarro erano parte di una rievocazione storica

Ma, naturalmente, il danno era fatto.

Tuttavia, alcuni hanno reagito con umorismo:


Scommetto 50 bigliettoni che prima della fine della giornata la CNN e il Washington Post diranno che quest’uomo è un attivista perseguitato dell’opposizione russa

Ora ecco la vera storia:

Gli organizzatori della protesta hanno ottenuto l’autorizzazione a tenere la loro dimostrazione a Piazza Sakharov. Ma il giorno prima hanno improvvisamente annunciato che il sistema audio non era a posto, e che si sarebbero spostati in Via Tverskaja. Senza ripetere tutto, vorrei indirizzarvi verso un recente articolo di Anatolij Karlin che spiega la strategia degli organizzatori [in Inglese]: http://www.unz.com/akarlin/bayonetting-putler/

Per farla breve, dato che sapevano che la manifestazione avrebbe richiamato una piccola folla, gli organizzatori hanno deciso di “invadere” letteralmente il festival storico nel centro di Mosca. Lo hanno fatto per due motivi:
  1. il festival solitamente attira folle enormi. Chi può dire che non sono venuti tutti per “protestare”, giusto?
  2. poiché la loro mossa era illegale, sapevano che sarebbero stati arrestati.
Per l’immensa delusione dei media Sionisti, tutti gli arresti sono stati pacifici e ben condotti (in particolare rispetto alla solita orgia di violenza che i poliziotti americani o francesi attuano contro qualsiasi manifestazione illegale). Un poliziotto ha subìto un’ustione ad un occhio (a causa dello spray al peperoncino di un manifestante “pacifico”). 

Tuttavia, i giornalisti occidentali hanno avuto l’opportunità di vedere la “repressione” al lavoro (vedete, ad esempio, le foto scattate dal The Guardian [in Inglese]: https://www.theguardian.com/world/gallery/2017/jun/12/anti-government-demonstrations-in-russia-in-pictures). Ma, in fin dei conti, e considerando il livello di violenza in cui speravano gli organizzatori filo-occidentali delle proteste (vedi il tweet di Kokcharov qui sopra), tutto si è concluso con il solito flop.

Sono sinceramente dispiaciuto per i giornalisti occidentali in Russia: i loro capi gli chiedono segnali di proteste, di violenza, perfino segnali di un possibile crollo del “regime” al potere (che dire di tutti quei titoli su Putin che avvertiva il “calore” [in Inglese] di queste proteste?!). Ma il popolo russo ha disatteso le aspettative più e più volte: partecipano in numeri enormi agli eventi sportivi, ai concerti, ai festival, alle cerimonie religiose, ecc. ma non alle rivolte organizzate dalla minuscola “opposizione non di sistema” russa gestita dalla CIA. Peggio ancora, nonostante tutta la propaganda e la guerra economica, la popolarità di Putin è ancora attorno al solito oltre l’80%, mentre l’istituzione più rispettata del paese sono i militari. A quanto pare i Russi semplicemente “non ci arrivano”.

Questo desolante  stato delle cose spinge alcuni giornalisti a diventare creativi. Ad esempio, sul sito in lingua russa della BBC un ragazzo chiamato Vladimir Kozlovskij ha scritto un articolo intitolato “Come mi sono addormentato ascoltando la conversazione tra Oliver Stone e Vladimir Putin[in Inglese]

Il suo problema con quell’intervista? Stone non stava facendo domande difficili! Come se i giornalisti in Occidente facessero domande difficili ai loro politici! E comunque a chi importa quando e come dorme il Signor Kozlovskij?! Ma poiché questo articolo era contro Putin, e le cose contro Putin sono buone per definizione, questo articolo è stato non di meno pubblicato dalla (un tempo) prestigiosa BBC.

Comunque, in conclusione, un avvertimento: la città di Mosca ha deciso di rinnovare un lotto di condomini dell’epoca di Khrushchev. Coloro che vivono lì ora saranno trasferiti e compensati per le loro inevitabili spese, ma alcuni non sono contenti di questo. Ci sono, e probabilmente ci saranno, altre proteste a questo riguardo (pensate solo al valore di un metro quadrato di un immobile ad uso abitativo in qualsiasi parte di Mosca!). 

Ci saranno anche tentativi di organizzare una campagna per protestare contro la corruzione (ancora, ahimè, diffusa in Russia). Ancora una volta, saranno probabili delle dimostrazioni. Infine, e questo è stato proprio il caso della “Giornata della Russia”, quest’estate ci saranno diverse date in cui la gente di Mosca e delle altre città russe invaderà le strade. 

Alcune di esse saranno segnate da casi di violenza (come la Giornata delle Truppe Aviotrasportate – il 2 agosto – quando agli ex paracadutisti piace bere e talvolta agiscono come degli idioti, mettendosi in rotta di collisione con i poliziotti locali). I media occidentali presenteranno tutto ciò come proteste, rivolte, un “Maidan russo” e ogni altra sciocchezza immaginabile. 

Così, per risparmiarvi la fatica, vi faccio questa promessa: se in Russia ci saranno mai delle proteste *vere*, che partiranno dal popolo, o se ci sarà *qualsiasi* segnale di crisi o di “cambiamento di regime” in Russia, vi informerò immediatamente.


Ma se non dirò niente, e i media occidentali riprenderanno di nuovo a tirarsi la cacca come le scimmie, vi basterà  tirare lo scarico del vostro gabinetto mentale e godervi la vostra estate.

Saluti,

Il Saker

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Articolo pubblicato su The Saker il 13 giugno 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[Le note in questo formato sono del traduttore]

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