Quei demoni? Solo uno sporco trucco.
Siamo
tutti su di un percorso di consapevolezza, e il mondo che vediamo
intorno a noi ha l’unico scopo di agevolarci in questa ricerca, anche
quando ci mostra i suoi lati peggiori. Scopriamo in questo articolo come
possiamo affrontare a nostro vantaggio gli aspetti apparentemente
negativi della nostra vita.
La
meta ultima, ammesso che esista una meta, è quella di riscoprire la
nostra vera natura divina, per accorgerci della nostra divinità, una
divinità talmente potente che ci permette anche di creare un intero
mondo nel quale ci caliamo in un ruolo senza alcuna parvenza o ricordo
di quella divinità.
Le
avversità che incontriamo durante il percorso sono la giusta resistenza
che ci permette di crescere. Non ci sarebbe crescita senza resistenza.
Solo quando siamo a disagio iniziamo a farci delle domande, e cominciamo
quel sano e indispensabile lavoro di introspezione che ci permette di
entrare in profondità al nostro interno per scovare e illuminare le zone
ancora buie.
Pensiamo
di dover evitare le difficoltà, e spendiamo intere vite nella vana
ricerca di una esistenza tranquilla, rinchiusi all’interno del nostro
box di sicurezza, nel quale non può accadere nulla, ma proprio per
questo inutile per il fine che ci siamo preposti quando abbiamo creato
questo mondo duale, nel quale il bello e il brutto hanno lo stesso
diritto di esistere, e dove qualsiasi cosa o evento è sempre e comunque
finalizzato al raggiungimento della meta ultima, che è il
ricongiungimento con Chi siamo veramente.
E’ solo un trucco
Il
percorso va affrontato sempre a testa alta, altrimenti non abbiamo
alcun diritto di chiamarci Guerrieri della Luce. Siamo guerrieri prima
di tutto perché sappiamo che il nemico non è là fuori, non c’è nessuno
là fuori, se non i nostri demoni, nostre creazioni senza alcuna
consistenza reale, che ci spaventano a morte travestendosi da nemici,
apparentemente separati da noi.
Svelare
il trucco è il compito del guerriero, per scoprire alla fine che una
volta che troviamo il coraggio di affrontare il demone, ci accorgiamo
che è fatto di nulla.
Era solo un trucco, fatto solo di niente, e la
luce della nostra consapevolezza è l’unico mezzo che abbiamo per
spazzare via quell’oscurità in un attimo, basta saperlo riconoscere.
A volte spariscono con l’intero incasso…
A
volte prendono anche le sembianze di persone amiche, e può succedere
che coloro di cui ti fidavi ti voltano le spalle, come è accaduto a me,
per esempio, quando mi sono visto sottrarre l’intero incasso di un mio
seminario da una persona di cui mi fidavo.
E’ lì che comincia il lavoro,
un lavoro duro e doloroso, anzi dolorosissimo, alla spietata caccia dei
demoni che provano a tornare sempre più forti di prima, e se non sei
abbastanza fermo nel riconoscerli, si riorganizzano per sferrare il
prossimo attacco.
“Il guerriero comprende che il ripetersi delle esperienze ha un’unica finalità: insegnargli quello che non vuole apprendere.” Paulo Coelho
Non contrastarli, piuttosto amali
La
lamentela e la rabbia alimentano quei demoni, e la cosa più stupida che
si possa fare è sentirsi vittime di un sopruso. I demoni vanno
riconosciuti, non combattuti. La tua energia deve essere ad alta
frequenza, per illuminare i loro volti oscuri. La tua rabbia invece
servirebbe solo ad alimentare la loro energia a bassa frequenza.
Il
demone è solo un lato oscuro di noi che chiede di essere riconosciuto
ed accolto. E’ un bambino trascurato che vuole ritrovare l’amore del
proprio genitore.
Devi
essere quel genitore amorevole. Questo è il tuo compito, affinché tu
possa ribadire ad alta voce, e con fermezza, di essere un Guerriero.
Paolo Marrone
Il bene più prezioso che hai
Possediamo
un bene preziosissimo, attraverso il quale possiamo esprimere tutto il
nostro potere, ma il problema è che non lo utilizziamo e ce lo facciamo
rubare continuamente. Scopri in questo articolo di cosa stiamo parlando.
Probabilmente
pochi si rendono conto dell’estrema importanza di uno dei beni che
abbiamo fin dalla nascita, ma che nessuno mai ci insegna ad utilizzare
nel migliore dei modi.
Di cosa sto parlando? Dell’attenzione, naturalmente.
Ebbene
sì, l’attenzione è il bene più prezioso che abbiamo, ma nessuno gli
presta la necessaria cura, e quello che facciamo costantemente è farcelo
rubare dagli altri, da coloro cioè che conoscono benissimo la sua
importanza e sanno come rubarcela per utilizzarla per i loro scopi.
Probabilmente
non stai credendo molto a quello che sto dicendo, ma la cruda verità,
che piaccia o no, è che viviamo tutti in un costante stato di
addormentamento, frutto del rumore mentale che si esprime continuamente
attraverso quella vocina con la quale ci parliamo, convinti di essere
noi a farlo.
Difficilmente siamo in grado di mantenere la concentrazione
su di un pensiero o concetto per più di 5-6 secondi, senza che qualcosa
ci distragga e rubi la nostra attenzione che, non più sotto il nostro
controllo, vaga in modo del tutto casuale verso pensieri di ogni tipo,
riempendo la nostra testa di cose del tutto inutili.
Alzi la mano chi non si ritrova spesso a vagare col pensiero tra mille cose, del tipo:
“Chissà quanto traffico troverò oggi per andare al lavoro… a proposito, la macchina è sporca, forse dovrei lavarla… lo farò stasera dopo il lavoro, sperando di uscire per tempo… ieri sera mi sono dovuto trattenere fino alle 19, ma oggi non dovrei avere molto lavoro da fare… è difficile ultimamente trovare nuovi clienti… questa crisi sta mietendo sempre più vittime…”
…e
via discorrendo, in un dialogo con noi stessi senza fine, ma
soprattutto senza alcun senso, che ‘ci porta a spasso’, come bambini
trascinati per mano, attraverso concetti del tutto slegati tra di loro.
In balìa di un programma automatico.
E’
tutto normale, perchè quel dialogo interiore non è altro che il
risultato di un programma automatico preimpostato nel nostro cervello,
che in quanto macchina non può fare altro che funzionare eseguendo
meccanicamente ciò per cui è stata programmata.
Cos’è
quel programma? E’ semplicemente il risultato di tutti i
condizionamenti ricevuti fin dal nostro primo giorno di vita, che
abbiamo accettato come veri e che quindi abbiamo fatto entrare nella
nostra mente, creando così ciò che alla fine rappresenta la ‘strada a
minor resistenza‘ per i nostri pensieri.
Considerate quelle credenze
come se fossero dei solchi incisi sul terreno. Se voi gettate
dell’acqua, questa si incanalerà necessariamente lungo quei solchi, che
rappresentano proprio il percorso ‘a minor resistenza‘ tra tutti quelli
possibili.
Analogamente, quando siamo ‘assenti’ a noi stessi (il 95% del
tempo) immersi nel nostro stato di ‘dormienti’, i nostri pensieri non
possono fare altro che incanalarsi lungo i percorsi più comuni,
ripetendo all’infinito sempre lo stesso tipo di ragionamenti.
L’attenzione, la fonte di energia dell’Osservatore.
Dobbiamo
comprendere che tutta la nostra energia creatrice si esprime attraverso
l’osservazione. Così come ci insegna la fisica quantistica, siamo
l’Osservatore che crea il proprio mondo attraverso l’atto
dell’osservazione.
L’energia creatrice va dove va l’attenzione, è come
un raggio laser.
Il meccanismo è molto semplice: soffermandoci su di un pensiero, questo diventa più importante, visibile, familiare, e un pensiero trattenuto diventa col tempo una credenza.
La credenza è un pensiero ‘condensato’, che si è stratificato al nostro interno a forza di concedergli attenzione, fino a creare un percorso a ‘minor resistenza‘ all’interno del nostro cervello, un po’ come quei solchi di cui parlavamo prima nell’esempio dell’acqua.
Dovete
sempre tenere a mente però che i nostri pensieri creano il mondo che
sperimentiamo, dato che nulla può esistere senza che venga osservato.
Insomma, è attraverso l’attenzione che diamo il permesso alle cose di accadere.
Ecco perché è così importante riprendere in mano il controllo dei nostri pensieri.
La cosa più importante di tutte è essere coscienti dei pensieri che passano nella nostra testa, onde evitare che vaghino in modo caotico e incontrollato, creando di conseguenza un mondo altrettanto caotico e incontrollato.
La cosa più importante di tutte è essere coscienti dei pensieri che passano nella nostra testa, onde evitare che vaghino in modo caotico e incontrollato, creando di conseguenza un mondo altrettanto caotico e incontrollato.
Non importa a cosa stai pensando, l’importante è che tu ne sia cosciente.
Fermati
allora ogni tanto ad osservare i tuoi pensieri. Poni l’attenzione sulla
tua attenzione (perdonatemi il gioco di parole), e fatti la domanda: “A cosa sto prestando ora la mia attenzione?“.
E’ chiaro che la domanda non ha risposta, perchè se me la sto ponendo,
vuol dire che la mia attenzione è diretta su di essa. E’ solo un trucco
per riprendere in mano il controllo della nostra mente, e di conseguenza
della nostra attenzione.
Questo
è quello che deve fare un creatore consapevole se vuole riprendere il
controllo della propria vita, evitando che forze esterne gli sottraggano
l’attenzione. Egli sa che quello è il modo, l’unico modo efficace, di
diventare davvero il protagonista della propria esistenza.
Bene, ora sai come fare, non hai più scuse.
Paolo Marrone
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