Il numero di aerei da ricognizione intercettati lungo il confine della
Russia dal 12 al 18 giugno era senza precedenti, anche per gli standard
della guerra fredda, secondo l’esperto militare russo Konstantin Sivkov.
In precedenza, il quotidiano ufficiale del Ministero della Difesa russo
“Krasnaja Zvezda” aveva riferito che nell’ultima settimana
(12-18 giugno) gli aviogetti russi effettuarono 14 intercettazioni di
aerei da ricognizione stranieri vicino al confine russo.
Furono
effettuati complessivamente 23 voli di ricognizione nei pressi del
confine russo. In particolare, 10 da aerei statunitensi come RC-135 e
droni strategici Global Hawk. 4 voli furono effettuati
dall’aviazione norvegese con un aereo da ricognizione P-3C Orion.
L’aviazione svedese aveva effettuato 3 voli. Gran Bretagna e Francia 2
voli di ricognizione ciascuna.
Secondo il giornale, le intercettazioni
furono svolte dagli aviogetti MiG-31 e Su-27 delle forze d’allerta della
Difesa Aerea russa. Il Ministero della Difesa russo affermava che
l’equipaggio dell’RC-135 compì una manovra provocatoria verso il Su-27
russo, aggiungendo che il pilota russo reagì e continuò a scortare
l’aereo da ricognizione fin quando cambiò rotta fuggendo dal confine
russo.
Dieci minuti dopo l’incidente, un altro RC-135 entrò nella zona, e
fu intercettato dal Su-27 russo, secondo il Ministero della Difesa
russo. “Il numero è senza precedenti, soprattutto tenendo conto del
fatto che oggi non c’è la guerra fredda. All’epoca avevamo una media di
sette-otto intercettazioni alla settimana, ma oggi il numero è molto più
alto“, dichiarava Konstantin Sivkov, analista militare e
presidente dell’Accademia dei problemi geopolitici russa.
L’esperto
esprimeva preoccupazione per la situazione perché la maggior parte delle
intercettazioni avveniva nella parte europea della Russia. Sivkov
osservava che l’attività può essere legata all’equilibrio di potere nel
conflitto siriano, attualmente sfavorevole a Stati Uniti ed alleati. “Ora,
l’Esercito arabo siriano ed alleati potrebbero arrivare al confine
siriano-giordano isolando le forze d’opposizione dalle basi statunitensi
in Giordania, cosa inaccettabile per gli Stati Uniti, perciò il
Pentagono attaccava le forze siriane“, affermava Sivkov.
Suggeriva
che non andava escluso che Mosca appoggi le forze siriane, il che
significa rischiare il confronto militare tra Stati Uniti e Russia in
Siria. “Questa è la ragione per cui Stati Uniti ed alleati della
NATO hanno aumentato i voli da ricognizione nei pressi della frontiera
della Russia“, concludeva.
A sua volta, l’ex-comandante dell’Aeronautica russa Pjotr Dejnekin
dichiarava che l’aumento dell’attività da ricognizione della NATO può
essere spiegato con le recenti manovre dell’alleanza nel Mar Baltico. “Sul
Mar Baltico, la ragione è che la NATO aveva le esercitazioni ed aerei
statunitensi, tra cui RC-135 e bombardieri strategici B-52, sorvolavano
le acque neutrali. Inoltre, ci fu l’incidente con l’aviogetto che
trasportava il Ministro della Difesa russo“, dichiarava a Sputnik.
Il 21 giugno, un caccia F-16 della NATO tentò di avvicinarsi all’aereo
del Ministro della Difesa russo Sergej Shojgu sulle acque neutrali del
Baltico, ma fu immediatamente cacciato da un aviogetto Su-27 russo.
Inoltre, Dejnekin dichiarava che il numero di voli di ricognizione nei
pressi del confine russo è normale. “Tenuto conto delle dimensioni del territorio della Russia, è abbastanza normale“,
aggiungendo che gli aviogetti russi decollano ogni volta sia necessario
identificare un oggetto che si avvicina al confine russo.
Sputnik 25.06.2017
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/06/26/che-cosa-ce-dietro-le-intercettazione-aeree-russia-nato/
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