lunedì 19 giugno 2017

L’Oscar dell’innovazione allo scienziato capo della Glaxo

 
Il mondo scientifico non si smentisce mai.
 
L’Oscar europeo all’innovazione, ai brevetti e alla ricerca a chi poteva andare quest’anno? 

Elementare Watson: al padre delle più moderne generazioni di vaccini!
 
Il 65enne microbiologo di Siena, Rino Rappuoli, ha ricevuto nella suggestiva cornice dell’Arsenale di Venezia, lo European Inventor Award per il Lifetime Achievement

Sono i premi che ogni anno l’Epo (l’Ufficio europeo per i brevetti) assegna alle migliori innovazioni.
«A lui si devono le prime immunizzazioni di massa che hanno quasi azzerato i casi di difterite, meningite batterica e pertosse nei Paesi avanzati», così viene elogiato dal giornale degli industriali italiani (Confindustria), Il Sole24ore.
Il personaggio
 
Mentre fino agli anni ’90 il processo di sviluppo dei vaccini seguiva il concetto adottato da Louis Pasteur e cioè i medici iniettavano versioni “attenuate” o “inattivate” dell’agente patogeno, permettendo al sistema immunitario di riconoscerlo e preparare una difesa. 

Il Rappuoli ha applicato l’ingegneria genetica per creare degli ibridi che contengono proteine e parte del Dna del batterio, in modo da “attirare l’attenzione” del sistema immunitario…

Interessante venire a conoscenza che gli odierni vaccini non contengono virus attenuati ma sono addirittura geneticamente modificati, con tutti i rischi che la manipolazione del DNA comporta.
 
Uomo Glaxo
 
Il microbiologo per sostenere le vaccinazioni nei Paesi poveri e privi di risorse ha fondato il Novartis Vaccines Institute for Global Health, un’organizzazione senza fini di lucro (?) che sviluppa vaccini per i Paesi in via di sviluppo. E lavora come Chief Scientist (scienziato capo) della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines di Siena.
 
Toscana e le epidemie
 
Ricordiamo che la Toscana è una regione molto particolare da tanti punti di vista.
 
E’ la regione legata indissolubilmente all’ex premier Matteo Renzi e al suo partito il PD; è la regione in cui hanno sedi i due principali stabilimenti della Glaxo per la produzione di vaccini (soprattutto per il meningococco, ma non solo): Pisa e Siena. In uno si fa Ricerca e Sviluppo e nell’altro si producono fisicamente i sieri.
 
Infine la Toscana è la regione, guarda caso, dove sarebbe partita la finta epidemia di meningite...

Non ci vuole una mente sopraffina per unire i puntini...
 
Oscar alla Glaxo
 
Infine la ciliegina sulla torta è l’Oscar europeo all’innovazione, ai brevetti e alla ricerca che viene consegnato allo scienziato capo della Glaxo…
 
Esattamente nel momento storico in cui i vaccini rappresentano un dogma scientifico indiscutibile: un vero e proprio grimaldello per poter radiare tutti quei medici che alzano la testa mettendo in discussione un Sistema medico marcio e corrotto.
 
Nonostante la locuzione latina pecunia non olet, la puzza di denaro e soprattutto di zolfo è nauseante…


Marcello Pamio – 16 giugno 2017

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