Cibi contenenti molto zucchero e lievito, trattati, raffinati, fermentati e altamente proteici possono provocare l’acidificazione del terreno biologico con conseguenze negative per la salute, fino all’insorgere di malattie cardiovascolari o di patologie infiammatorie croniche. Carne suina e bovina, crostacei, molluschi e pesce in scatola, riso bianco e frumento raffinato, zucchero bianco, sale raffinato, aceto di vino e maionese, bevande energetiche, liquori e superalcolici sono alimenti estremamente acidi, mentre uova, formaggi stagionati e piccanti, yogurt, frumento e riso integrale, pesce d’oceano e d’acqua dolce, vino, birra, caffè e tè nero rientrano tra quelli moderatamente acidi.
Per contrastare tali effetti negativi e riequilibrare l’alimentazione, i sostenitori della recente dieta alcalina affermano la necessità di privilegiare il consumo di cibi alcalinizzanti. La distinzione tra questi due tipi di alimenti si deve al pH
dei residui organici non metabolizzati dall’organismo, che è acido se
compreso nei valori da 0 a 7, basico nell’arco tra 7 e 14. Val sempre la
pena ricordare che il pH dell’organismo ha un valore medio e normale di
7,3-7,4, una garanzia di equilibrio fondamentale per la sopravvivenza,
mantenuta dal sistema metabolico.
Risultano alcalinizzanti per l’organismo
tutti quegli alimenti – prevalentemente frutta e verdura – ad alto
contenuto di minerali alcalini quali sodio, potassio, calcio e magnesio.
Vediamoli nel dettaglio. Per quanto riguarda la frutta
sono estremamente alcalini uva, anguria, limone e melone, moderatamente
alcalini mela, pesca, pompelmo, mandarino, fico, caco, dattero,
albicocca, banana, pera, kiwi e ananas, lievemente alcalini arancia,
fragola, frutti di bosco, melagrana, ciliegia, oliva, mandorla, noce di
cocco, castagna e pinolo.
Nel settore della verdura
sono lievemente alcalini ravanello, porro, melanzana, pomodoro,
invidia, cipolla, scalogno, cicoria, cetriolo, carciofo, broccolo,
verza, rapa, peperone, patata, mais, funghi, cavolfiore e zucca,
moderatamente alcalini spinaci, sedano, lattuga, carote, bietole,
scarole e asparagi.
Passando ai legumi si rivelano moderatamente alcalini soia, piselli e fagiolini pinto e cornetto, mentre tra le spezie
e i condimenti possiamo distinguere tra estremamente alcalini (alloro,
maggiorana, erba cipollina, aglio, coriandolo, prezzemolo e peperoncino
cayenna) e moderatamente alcalini (curry, curcuma, paprica, timo, sale
marino, zenzero, salvia, rosmarino, basilico, aneto e aceto di mele).
Sul fronte delle bevande
sono estremamente alcaline le centrifughe e spremute di frutta o
verdura, moderatamente tutte le tisane di erbe, foglie e radici, oltre
al tè verde.
Tra i cereali o pseudo-cereali formano alcali solo
amaranto, miglio e quinoa, tra i latticini il latte vaccino o caprino
non pastorizzato, il latte acido fresco e il siero del latte, senza
dimenticare altri cibi alcalinizzanti quali i succhi di frutta freschi
non pastorizzati, il miele crudo non pastorizzato, il miso, il tuorlo
d’uovo, il bicarbonato di sodio, l’aceto di sidro di mele e l’acqua
minerale alcalina non gasata.
Secondo i promotori della dieta alcalina le malattie e i problemi di salute sono legati all’eccessiva acidità dell’organismo,
provocata da un’alimentazione sbagliata. Sarebbero proprio i fast food e
i cibi troppo zuccherati, proteici e raffinati i primi responsabili
dell’obesità e delle cosiddette “malattie di degenerazione cellulare”.
I
pro-alcali partono dall’assunto che il nostro sangue è leggermente
alcalino e quindi anche la dieta deve spingersi in tal senso. Si ricerca
di mantenere un equilibrio naturale tramite un’alimentazione
bilanciata, che non vieta del tutto i cibi acidi ma li pone in secondo
piano rispetto a quelli alcalini, in un rapporto generalmente del 20-30
contro il 70-80%.
Una dieta dove trovano ampio spazio cibi
sani (frutta e verdura) e poveri di grassi e zuccheri, che non prevede
calcoli calorici e promette di tenere sotto controllo il peso,
migliorare memoria, umore e concentrazione e, soprattutto, ridurre il
rischio di insorgenza di varie malattie, da quelle cardiovascolari fino
al cancro.
Il maggior consumo di tali alimenti,
poco calorici e a basso contenuto di grassi saturi e zuccheri, può
sicuramente esser correlato a uno stato di benessere fisico generale,
tuttavia è bene ricordare che questa dieta non è ancora basata su prove
scientifiche certe.
Senza dubbio gioverà alla nostra salute il consumo
prevalente di frutta e verdura, prodotti genuini e nutrienti molto
ricchi di fibre, minerali e vitamine, che generalmente migliorano le
funzionalità gastro-intestinali e cardiache, rinforzano il sistema
immunitario, disintossicano e depurano l’organismo e sono dotati di
numerose proprietà (antibatteriche, antiossidanti ecc.).
Redazione online di Marco Grilli
fonte: http://www.1channel.it/cibi-alcalini-il-primo-passo-per-prevenire-il-cancro/
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