Quando ci troviamo di fronte ad un amico, ritrovato magari tramite
Facebook, che non vedevamo fin dai tempi dell'infanzia, fatichiamo a
riconoscere le sue fattezze fisiche. Cerchiamo, nell'immagine del volto
di oggi, l'amico che conoscevamo ieri. Più in fretta riusciremo a
riconoscere in lui le fattezze giovanili, più a nostro agio ci
ritroveremo nel tornare a relazionarci con lui. Nel momento in cui
"vediamo" nel volto che ci sta di fronte l'amico d'infanzia, ci sembrerà
di avere di fronte la stessa persona, e quindi ci sentiremo nuovamente a
nostro agio con lui. Viceversa, se il volto sarà cambiato a tal punto
da faticare a riconoscerlo, ci sentiremo a disagio e faremo una certa
fatica a comportarci con lui come se fosse il nostro amico di gioventù.
Quando
ci spostiamo a vivere da una città all'altra, non abbiamo nessuna
familiarità con i luoghi che circondano la nostra nuova casa. Avremo
sempre sotto casa una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di
alimentari, ma il fatto che questi non siano i negozi originali a cui
eravamo abituati ci rende più difficile relazionarci con il nuovo
ambiente. Se avremo trovato una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di
alimentari che assomigliano da vicino a quelli della nostra città
d'origine, ...
... faremo abbastanza in fretta ad abituarci
alla nuova città. Se invece questi negozi saranno collocati magari a
distanze diverse - può darsi che il tabaccaio sia ad 1 km da casa,
mentre nella nostra città stava proprio sotto l'angolo - allora ci
sentiremo a disagio, e diventerà più difficile per noi relazionarci con i
nuovi luoghi in cui siamo venuti ad abitare.
Quando di colpo
qualcuno ci propone un'idea, un'ipotesi od un ragionamento che non
avevamo mai fatto prima, noi ci troviamo spiazzati, e facciamo una certa
fatica ad accettarlo. Finché si ragiona su argomenti e secondo
parametri per noi già noti e collaudati, la nostra mente si muoverà
agilmente da un passaggio all'altro, non farà la minima fatica a
raggiungere le proprie conclusioni, e ci donerà un senso di "comfort
della conoscenza" sempre piacevole e rassicurante. Se invece ci troviamo
di fronte ad uno schema mentale completamente nuovo, ad un'ipotesi che
non avevamo mai affrontato prima, ad un ragionamento per noi
sconosciuto, il nostro istinto iniziale sarà quasi sempre quello di
respingerlo come "una stupidaggine", "una follia", o "una cazzata
colossale".
In realtà, è soltanto la nostra pigrizia mentale che
ci impedisce di esplorare nuovi territori e nuove frontiere del
ragionamento e della conoscenza. "L'uomo è un animale abitudinario" dice
il vecchio adagio, e questo è assolutamente vero, non soltanto per quel
che riguarda le nostre attività fisiche ma anche, e soprattutto, per
quel che riguarda le nostre consuetudini mentali.
Nel momento in
cui noi riuscissimo ad accettare l'adulto che ci sta di fronte non come
un "vecchio compagno di scuola", ma semplicemente come una nuova
persona, tutta da scoprire e da esplorare… Nel momento in cui noi
riuscissimo ad accettare la nuova città come un territorio nuovo da
conoscere ed esplorare, e non come una "replica sbagliata" di quella
vecchia… Nel momento in cui riuscissimo ad accettare le nuove idee che
ci vengono proposte come una possibilità di ampliamento del nostro
conoscere, e non come qualcosa di scomodo che viene a disturbare le
nostre abitudini mentali……
Massimo Mazzucco
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4373
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