La
grande novità del "sessualmente corretto", che arriva a ridosso
dell'idea di iniziare l'educazione sessuale sin dall'asilo (vedi l'articolo sul quotidiano il giornale) è quella di cambiare il sesso ai bambini che giocano con le
bambole o alle bambine che giocano con le macchinine. Come si legge sul "Correre fiorentino"
Cambio di sesso, proposta choc: «Blocchiamo la pubertà e indirizziamola»
Chiesto il via libera alla Regione Toscana per aprire il fronte della diagnosi precoce nei bimbi che manifestano i disturbi
«Nei bimbi si tratta di capire se giocano ad esempio con le bambole o indossano i vestiti della sorella». Con questa diagnosi si potrebbe seguire la crescita prima dello sviluppo di tutti gli organi sessuali: «Ci sono farmaci - continua - che bloccano la pubertà precoce e abbiamo chiesto di estenderli anche sulla pubertà inadeguata, in modo da indirizzare subito la pubertà verso il sesso che veramente sente il paziente».
La
cosa più incredibile è che nell'articolo viene precisato che il
presunto "disturbo" può "non persistere in età adulta" e quindi tutto il
castello di carte costruito da questa gente non sta in piedi secondo
nessuna logica.
Quando ho mostralo loro questo articolo, diverse amiche mi hanno scritto che da bambine adoravano fare "giochi da maschi" senza per questo avere mai maturato tendenze lesbiche.
L'articolo
si conclude con la dichiarazione dell'assessore alla sanità della
Toscana Luigi Marroni, il quale ha affermato:
«Un argomento delicato, bisogna valutare molto bene ed infatti al
riguardo si esprimerà anche il comitato bioetico». E che diavolo! Poteva
dire che è una grandissima idiozia no? E invece non l'ha detto, e ciò
mi sembra molto sintomatico.
Nonostante la grande distanza che mi separa dalla signora Alessandra Mussolini, come fare a non essere d'accordo con lei quando chiede al ministro Lorenzin che blocchi la sperimentazione del farmaco?
"Si deve impedire questo tentativo di sperimentazione su minoriche devono essere tutelati e non violati nella loro integrità psicofisica con trattamenti devastanti ed irreversibili in una fase delicata della loro crescita"
Ma credete che sia finita qui?
No, si tratta solo di un piccolo tassello del puzzle.
Sul
Giornale d'Italia (diretto da Francesco Storace, non certo una delle
persone a me più simpatiche) leggiamo di altre storie incredibili:
In
tale articolo si parla di un progetto per le scuole materne del veneto
per insegnare ai docenti a palrare in modo "sessualmente corretto". Cito
solo alcune righe:
Se qualche insegnante vorrà quindi parlare di gay e generi sessuali, potrà farlo soltanto con l’assistenza di un tutor deputato a valutarne le parole onde correggere quelle eventualmente considerate non conformi alla linea di principio antidiscrimintoria. E non è finita qui. Gli organizzatori del progetto hanno infatti previsto, per i docenti, un percorso formativo articolato in sei incontri durante i quali “i maestri proveranno a liberarsi dei pregiudizi legati all’identità sessuale e a garantire una migliore offerta didattica ai loro studenti”. Con annessa revisione critica dei testi e del materiale didattico usato, fiabe comprese.
Articolo
che narra la storia di una scuola di Torino che rischia di perdere i
fondi perché "osa" promuovere una conferenza a difesa della famiglia
tradizionale (“La famiglia tradizionale minacciata dall’ideologia di
gender”). Le ire di Sinistra e libertà (Vendola) sono state fortissime.
E poi ancora altre storie che leggo su www.tempi.it
Non importa se l’Aler si trova ad avere un buco di 80 milioni di euro e le casse comunali sono in rosso. Il Comune di Milano ha deciso di donare un suo palazzo in pieno centro alla lobby Lgbt (Lesbo, gay, bisessuali, transessuali)


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