Mi hanno insegnato che tutto quello che dovevo diventare era un
ricco uomo d’azienda, con il gel, la cravatta, il cellulare che squilla
sempre e non un attimo libero per andare al parco, se non per fare
jogging.
Mi hanno insegnato che se passo avanti io è meglio che se passa un altro, che la vita è una lotta e che bisogna vincere e far fuori gli avversari.
Mi hanno insegnato che se vedi uno per strada che chiede l’elemosina non te ne devi occupare, sono fatti suoi, te non centri nulla.
Mi hanno insegnato a mandare giù il boccone, anche se non mi
piaceva, che è giusto così, che ciò che non uccide rafforza, che bisogna
essere pronti, che la fuori c’è una giungla, che mica puoi fare come ti
pare, che mica puoi permetterti di rispondere a chi ha l’autorità, che
esiste l’autorità, che esiste una scala e in quella scala te devi salire
con la fatica e con il sacrificio, e che comunque, in tutti i casi, non
c’è tempo per giocare e divertirsi quando ci sono le cose importanti da
fare. Non c’è tempo per star bene.
Mi hanno insegnato che devo stare seduto, un sacco di ore, e che devo accumulare un sacco di cose. Che cose terribili accadono se non lo faccio.
Mi hanno insegnato che non devo piangere se non quando sto da
solo, e poco se no mi hanno insegnato che si dice che sei depresso e
devono curarti con delle pillole che poi le prendi e sei felice.
Mi hanno insegnato che non posso dire di voler fare l’amore con
una donna se non mi ci fidanzo, che non posso dirle che è bella se non
mi ci sposo perché a lei hanno insegnato ad avere paura di chi dice la
verità.
Mi hanno insegnato che guai se dici tutte le cose che ti passano
per la testa, che guai se non stai ai patti, che guai se non raggiungi
compromessi, non rispetti i contratti, se non hai paura del nemico, non
soffri se gli altri soffrono, non gioisci se gli altri gioiscono, non
cadi se gli altri cadono e non stai dritto se gli altri stanno dritti.
Mi hanno insegnato che la cosa più importante è che io insegni tutto quello che mi hanno insegnato.
Si sono dimenticati però di insegnarmi che la mia volontà spacca e che se voglio smettere di insegnare tutto questo e iniziare ad insegnare altro loro non possono fermarmi.
NESSUN PENSIERO E' INIETTATO NELLA NOSTRA TESTA CON UNA SIRINGA
Tutto dipende da cosa decidiamo di essere
GIANPAOLO MARCUCCI
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