giovedì 19 dicembre 2013

Putin in tv

Путин пресс-конференция 19.12.2013

© Screenshot: Vesti.Ru

Mosca sulla scena internazionale, programmi per rendere il paese piu’ appetibile per gli investimenti stranieri, la politica anticorruzione, l’Ucraina, gli Iskander e le offshore, il dossier nucleare iraniano e il destino di Snowden. A queste e tante altre domande ha risposto Putin nell’odierna conferenza stampa di fine anno che ha unito a Mosca 1300 giornalisti russi e stranieri.


 
Il primo argomento, seguendo l’ordine cronologico, e di primaria importanza per l’impatto mediatico delle ultime settimane sono stati i rapporti con l’Ucraina, alla quale e’ stato concesso un tangibile sconto sul gas e una serie di agevolazioni, fra cui l’acquisto dei bond ucraini per 15 miliardi di dollari.

Per commentare la situazione con l’Ucraina e smentire le voci a volte vicine alla fantascienza, ci sono voluti 25 minuti. Putin ha ribadito che gli aiuti all’Ucraina non sono legati alle manifestazioni in Piazza Indipendenza e alle trattative di Kiev sull’ingresso nell’Unione Europea.

Di frequente diciamo “paese fratello”, “popolo fratello”. Oggi vediamo l’Ucraina attraversare un periodo difficile, sul piano economico e politico. Questa situazione si e’ creata per una serie di motivi, pero’ oggi e’ un fatto obbiettivo. Se parliamo del popolo ucraino come popolo fratello, dobbiamo agire come si suole fare in famiglia, e sostenere il popolo ucraino nelle difficolta’. Credo che questo e’ il motivo principale della decisione presa.

Anche l’industria ucraina, strettamente legata a quella russa, si e’ trovata in difficolta’. L’eventuale ingresso nell’Unione Europea avrebbe un impatto molto negativo sull’economia ucraina e quindi non presenta alcun vantaggio per questo paese. I nostri tradizionali legami economici, ha sottolineato Putin, non devono essere distrutti, al contrario vanno intensificati.
Nel commentare le preoccupazioni occidentali sul dislocamento dei missili Iskander nella regione di Kaliningrad, Putin ha detto che nessuna decisione in materia e’ stata presa e che comunque sarebbe una risposta ai programmi americani sullo scudo spaziale in Europa. Un fatto che Mosca non puo’ ignorare.

Gli Isakender non sono l’unico mezzo della nostra difesa e della nostra reazione alle minacce che vediamo intorno a noi. Gli Iskander sono soltanto uno degli elementi della nostra eventuale risposta, e nemmeno il piu’ incisivo, anche se nel suo campo rappresenta l’arma piu’ efficiente al mondo.

Dalla sicurezza e’ logico passare all’intelligence. Nel rispondere alla domanda di un giornalista che si interessava al destino di Eduard Snowden, Putin ha detto di non averlo mai incontrato personalmente aggiungendo che Mosca non ha mai cercato di conoscere dall’ex agente dell’NBA i dettagli del lavoro dei servizi speciali americani sulla Russia. Nel contempo Putin ha sottolineato che quella di Snowden e’ stata una scelta tormentata, ma nobile in quanto le sue rivelazioni riguardano anche le telefonate intercettate dei massimi vertici politici.

L’intelligence americana ha intercettato e spiato i cittadini di vari paesi per contrastare il terrorismo. Pero’ anche qui devono esserci delle regole.

Sin dall’inizio bisogna limitare a livello politico le ambizioni dei servizi segreti, attraverso norme e regole. Ma in linea di massima e’ necessario. Bisogna tener sotto controllo non solo chi e’ sospettato di terrorismo, ma tutta la rete dei suoi contatti, tenendo presenti gli attuali mezzi di comunicazione. E’ praticamente impossibile se viene sorvegliato soltanto un sospettato. E’ una misura antiterroristica. Ma nel frattempo devono essere chiari gli accordi in merito, anche di carattere morale.

Nel commentare gli attuali rapporti con il presidente Obama (cioe’ dopo le rivelazioni di Snowden) Putin ha risposto sorridendo: Lo invidio. Puo’ far quel che vuole senza che nessuno gli dica niente”.

Quanto agli attivisti del Greenpeace e l’incidente sulla piattaforma Razlomnaja, Putin ha detto che le autorita’ guardano favorevolmente a chi si occupa della tutela dell’ambiente, ma non accetta che i problemi ecologici siano sfruttato per misure propagandistiche che ledono gli interessi legittimi della Russia.

Passando alla collaborazione internazionale, Putin si e’ soffermata in modo particolare sulla Cina.

Manteniamo molto alto il livello di cooperazione, anche nelle alte tecnologie. Con un particolare piacere posso constatare che la leadership cinese si adopera per aumentare il nostro interscambio proprio in questa sfera: la metalmeccanica, l’elettronica, il settore spaziale.

La Russia di concerto con i suoi partner internazionali, ha ribadito Putin, ha contribuito in modo tangibile alla soluzione della crisi siriana e al dialogo sul dossier nucleare iraniano. Nel sottolineare il ruolo primario delle Nazioni Unite nell’affrontare i problemi mondiali, la Russia punta ad una sempre intensa sinergia con i suoi partner, specie nel 2014, anno della presidenza russa nel G8.
 
 

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