L’associazione DECIBA richiede indagine alla Commissione Europea nei confronti di Banca Italia, il documento sottoscritto dal Presidente Gaetano Vilnò, Avv. Rosa Chiericati, il Segretario Ilario Fabiano, il Manager scrittore “lo so e né ho le prove” Vincenzo Imperatore.
Per la prima volta in Italia viene richiesta un’indagine simili, grandi professionisti che per una volta non lavorano per le lobby ma si schierano dalla parte del popolo, ecco i NUOVI EROI.
Si richiede a tutti i nostri lettori di diffondere l’informazioni, difficilmente avremo il supporto dei Media tradizionali, l’indagine richiesta si basa su presupposti giuridico matematico credibili, nel caso partisse un’inchiesta il nostro sistema economico potrebbe cambiare.
L’indagine è stata richiesta da queste persone, professionisti che hanno messo la faccia e si sono assunti piena responsabilità.
CI METTONO LA FACCIA
IL PRESIDENTE GAETANO VILNO’
Dopo la censura si espone e diffonde il video sull’usura Mutui arrivando ad oltre 60 mila visualizzazioni
VINCENZO IMPERATORE
ECCO IL TESTO COMPLETO
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Spett: Commissione Europea
Direzione Generale per gli Affari economici e finanziari (DG ECFIN)
D.G. MARCO BUTI DIRECTORATE GENERAL FOR ECONOMIC AND FINANCIAL AFFAIRS (DG) EUROPEAN COMMISSION B 1049 BRUXELESS BELGIO
Con la presente, l’Associazione D.E.C.I.BA. richiede l’apertura di un’indagine in merito al conflitto di interesse fra Banche e denaro pubblico.
La prima richiesta che desideriamo formulare è quella relativa alla valutazione della presunta legittimità della BANCA D’ITALIA nel campo delle attività di vigilanza sulle banche, considerato che essa stessa annovera tra i propri soci banche e compagnie di assicurazioni tra cui spiccano le partecipazioni di Unicredit S.p.a. e Intesa Sanpaolo S.p.a. per un totale stimabile in un 53% dell’intero capitale sociale.
Da quanto appena esposto, emergerebbe un lampante conflitto d’interesse: come è possibile che l’organo di controllo delle banche annoveri tra i propri soci di maggioranza colossi del mondo bancario quali i succitati Unicredit e Intesa Sanpaolo? Questo non pregiudica l’imparzialità medesima delle operazioni di controllo che la Banca d’Italia stessa è chiamata a garantire?
In secondo luogo, dando per scontato che il valore e la valutazione del tasso di interesse debbano essere espressione diretta dell’andamento economico proprio di una data Nazione, e dando per scontato che il regolamento riguardante la determinazione medesima del tasso di interesse debba essere di competenza di un organo super partes, come poter giustificare l’assolvimento di tale ruolo da parte di quell’organo la cui maggioranza è detenuta da istituti bancari privati (vedi Unicredit e Sanpaolo in Banca d’Italia)?
Attualmente, il tasso di interesse viene così determinato: la Banca d’ Italia esegue trimestralmente un semplice conteggio matematico assumendo informazioni riguardanti la consistenza dei vari prestiti in essere e, successivamente, stila le medie: il risultato di dette operazioni verrà assunto in qualità di tasso medio applicato per il successivo trimestre.
Quanto sin ora anticipato, consente di evince una palese verità: stabilire il costo del denaro è un’operazione a totale ed insindacabile appannaggio delle banche stesse. Infatti sarebbe sufficiente che le stesse, all’interno di un dato trimestre, decidessero, di comune accordo, l’applicazione di una maggiore percentuale del tasso d’interesse per far sì che, nel trimestre successivo, le medie subiscano un’impennata. E non è tutto! Si prenda, come ulteriore esempio, il fenomeno relativo all’usura bancaria: esso e’ stato fortemente influenzato dalle politiche emanate dalla Banca d’Italia nel corso del tempo. Ovviamente stiamo riferendoci alla stessa Banca d’Italia, unica detentrice del potere di fissazione dei tassi trimestrali della “soglia usura”. E fa particolarmente specie prendere atto di come sia lo stesso sistema bancario ad aver collezionato il maggior numero di condanne in sede processuale (civile).
Giunti a questo punto, non possiamo non domandarci quanto segue: se un reato – come quello dell’usura seriale – viene commesso per mano della stessa organizzazione (ABI), quale elemento osterebbe alla formulazione di accusa di associazione a delinquere? Il sospetto la Banca d’Italia, in quanto unica autorizzata a ritoccare al rialzo i livelli di soglia, agisca capziosamente per immunizzare le sue stesse partecipate dall’accusa di usura seriale, è molto alto. E rattrista assai constatare come alla cittadinanza, di contro, non sia dato scampo dal saldo di un tasso medio scandalosamente più elevato.
In conclusione, oltre a rimarcare ulteriormente il carattere di torbidità che avvolge quanto sin ora riportato (presunto conflitto d’interessi in primis), desideriamo rivolgere un vibrante appello a chi di competenza affinché avvii i controlli di rito riguardanti le modalità di determinazione dei tassi di interesse, dei tassi soglia usura, auspicando un netto intervento chiarificatore volto ad alienare le banche medesime dal processo di identificazione autonoma ed insindacabile del costo medio del denaro.
In Fede
IL PRESIDENTE DECIBA RAG.GAETANO VILNO’
VICE PRESIDENTE AVV.ROSA CHIERICATI
SEGRETARIO RAG. ILARIO FABIANO
DOTT. VINCENZO IMPERATORE
Ci mettono la faccia e vogliono cambiare il sistema perverso delle banche,una guerra che appartiene a tutti noi, vi chiediamo il massimo supporto per la diffusione di tale informazioni, pubblica sul tuo profilo o blog, parla con amici, solo attraverso la condivisione diventeremo più forti, questo l’invito ufficiale
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