Cosa
accade alle anime se sono costrette in contenitori fisici sempre più
compromessi? Cosa accade se il contesto naturale con cui interagiscono viene
vilipeso con mezzi e procedure disumane?
Come
reagisce l’anima mundi alle procedure in atto di inquinamento intenzionale
della biosfera e della compromissione profonda della società degli uomini?
Il
contesto in cui viviamo è sotto attacco. Siamo un bersaglio indifeso perché
sommamente inconsapevole. Continuiamo a condurre esistenze sempre più costrette
in ambiti sociali ogni giorno più angusti ed ingiusti. Ci siamo accorti che è
in atto un’operazione senza pari di inquinamento intenzionale di tutta la
biosfera che si avvale delle ferali irrorazioni chimiche aeree e dei micidiali
apparati di produzione di radioonde.
L’inquinamento
non è solo quello ambientale degli inceneritori e delle scorie radioattive ma
anche quello sociale, contesto in cui osserviamo dipanarsi immense menzogne,
ridicole messinscene e miserevoli performance, il tutto in un crescendo di
ingiustizie e violenze del tutto gratuite ed evitabili.
L’orrore
di cui siamo consapevoli è forse addirittura poca cosa rispetto a ciò che si
muove al di sopra ed al di sotto di noi. Con queste premesse, cosa ne è delle
anime?
Sono
esse sempre più motivate ad abbandonare i nostri corpi come un giovane del Sud
Italia di belle speranze è pronto ad espatriare?
Anni
orsono il Prof. Corrado Malanga ci faceva notare come i sali di bario ed
alluminio presenti nelle scie chimiche fossero presenti anche nella nostra
ghiandola pineale. La possibilità che sia in atto un processo di sostituzione del
supporto naturale con uno artificiale, al fine di rendere il tutto più docile e controllabile, è alta.
E’ lo
stesso scopo dell’orrido transumanesimo ed è l’obiettivo del meschino nuovo
ordine mondiale che ‘tradotto’ in parole più veritiere, suona come: spregevole
e subdola dittatura imposta con l’inganno da personaggi oscuri e feroci,
predatori.
Se è
l’anima l’obiettivo di questo affannarsi ferino ed inconsulto sulla mangiatoia
planetaria, come possiamo difenderci? Non c’è difesa dalle scie chimiche, come
non c’è difesa dal N.O.M. . Quale contromisure possiamo adottare quando il
campo di battaglia ci è addirittura ignoto? L’Arte della guerra presuppone una
conoscenza approfondita del teatro campale, noi non sappiamo neanche quale sia
l’oggetto del contendere!
Questo
è il motivo per il quale la battaglia si svolgerà soprattutto dentro di noi.
Ognuno di noi. Questo è il motivo per cui occorre adottare l’unica contromisura
valida in questi apocalittici frangenti: conoscere se stessi.
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