martedì 2 giugno 2015

ELETTROSMOG UNITED STATES OF AMERICA IN ITALIA


Premessa: il dna è un sistema biologico ricetrasmittente. Il male invisibile è sempre più visibile: la nocività ambientale come strategia globale di dominio. 
Nel 1978, uno studioso italiano, Franco Sarto, realizza un’indagine scientifica. 
 
E nel 1981, pubblica sulla rivista di Medicina del Lavoro, una prima conclusione sui danni provocati dai radar militari. L’anno successivo, per conto dell’Istituto di Medicina del lavoro dell’Università di Padova, Sarto dà alle stampe sempre sulle pagine del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro, lo studio “Aberrazioni cromosomiche nel lavoratori dei radar”.  
 
Il dottor Sarto ha documentato rotture dei cromosomi (anticamera del cancro) con una frequenza superiore alla norma su 41 sottufficiali preposti alla manutenzione di potenti radar contraerei Hawk nelle basi militari tra Mestre e Rovigo. Le sue ricerche  hanno inequivocabilmente documentato che l’elettrosmog bellico scompagina il dna umano. Non a caso, la legge quadro sull'elettrosmog (36/2001) fa una deroga proprio sui radar, che hanno licenza di uccidere impunemente.
Sul sito dell’ambasciata United States of America in Italia, il 13 febbraio 2013 è apparso il seguente messaggio: «Il MUOS è il programma di comunicazione satellitare a banda stretta di nuova generazione del Dipartimento della Difesa creato per sostenere le operazioni militari USA e NATO in tutto il mondo». In altri termini, una macchina per fare la guerra installata abusivamente in Sicilia, oltretutto pericolosa poiché sprigiona radiazioni elettromagnetiche che si riverberano sul territorio italiano, e quindi, a danno della popolazione italiana, in primis, siciliana.
 
Il 17 maggio 2013 una delegazione di onorevoli del movimento 5 stelle si è aggiudicata una gita premio nella struttura bellica a Niscemi. A tutt'oggi, i pentastelluti non hanno presentato un solo atto parlamentare in materia di guerra ambientale.
Eppure, l’articolo 11 della Costituzione repubblicana italiana stabilisce inequivocabilmente:
«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
 
Gianni Lannes
 
riferimenti:
 

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