martedì 2 giugno 2015

Il Calendario di Adamo: prove di una civiltà antica di 200 mila anni?

Potrebbe trattarsi della scoperta più importante nella storia del genere umano. Ma che cos'è il 'Calendario di Adamo'? E' davvero il cerchio di pietra più antico del mondo? È stato davvero realizzato dagli Anunnaki, gli dei alieni dei Sumeri, come avamposto terrestre per la ricerca dell'oro circa 200 mila anni fa? Oppure si tratta del primo calendario solare- lunare realizzato ben 75 mila anni fa?

L’area geografica dove è collocato il Calendario di Adamo si trova nei pressi Mpumalanga ed è stata scoperta nel 2005 da Johan Heine, mentre sorvolavano la zona nel corso di una missione per salvare il pilota di un aereo in avaria.

Negli ultimi anni, l’enigmatico cerchio di pietra è stato promosso, insieme alle piramidi bosniache, come una delle più antiche strutture umane del pianeta.

Il Calendario di Adamo è situato sulla cima di una scogliera in pendenza verso sud, nota come la scarpata di Transvaal, una zona ricca di quarzite e di giacimenti d’oro. Il sito è costituito da un gran numero di rocce apparentemente sparse a caso, di cui una piccola percentuale è stata posizionata per creare non tanto un cerchio di pietre, ma ciò che Heine ha valutato come una ‘cornice in pietra’.

 

Johan ha cominciato a misurare e calcolare la posizione dei monoliti. Forte dei i suoi anni di esperienza nel campo della scienza aeronautica e della navigazione, molto presto si è reso conto che la struttura circolare è stata volutamente progettata per allinearsi ai punti cardinali della Terra, e con gli equinozi e i solstizi.

In tutto ci sono circa una dozzina di pietre che sembrano essere state collocate in posizione verticale, tra cui due alte circa 2 metri e mezzo che si distinguono in mezzo al monumento.

Heine ritiene di aver individuato vari allineamenti solare, tra cui particolarmente interessante che riguarda tre pietre reclinate che, a suo parere, una volta erano orientate verticalmente verso le stelle della cintura di Orione. Niente di strano, dato che molti siti preistorici sembrano contenere questo tipo di allineamento.


L’unico problema è che Heine utilizza questo particolare allineamento per dimostrare che il Calendario di Adamo è antico almeno di 75 mila anni, dal momento che le pietre risulterebbero allineate con la costellazione di Orione nella posizione in cui sarebbe apparsa in quell’epoca così lontana della storia del genere umano.

Il ricercatore Michael Tellinger si spinge decisamente oltre, fino a suggerire che il Calendario di Adamo possa essere stato realizzato circa 200 mila anni fa, come centro delle operazioni degli Anunnaki, le divinità aliene riportate nella mitologia sumera, noti anche come Nephilim [Leggi: Chi erano i Nephilim della Bibbia?].

Costoro sarebbero giunti dal loro pianeta natale Nibiru in cerca di giacimenti d’oro. Una volta giunti sul nostro pianeta, gli Anunnaki crearono l’Homo Sapiens, modificando geneticamente un ominide (secondo alcuni l’Homo Erectus, secondo altri l’Homo di Neanderthal) e creare un lavoratore che estraesse l’oro per conto l’oro. Questo intervento degli Anunnaki avrebbe dato un colpo di acceleratore all’evoluzione umana, mettendo il turbo ad un processo che naturalmente sarebbe durato migliaia di anni. [Leggi: L’incredibile salto evolutivo dell’Homo Erectus].

Le idee di Tellinger si ispirano agli scritti di Zecharia Sitchin, filologo e studioso della mitologia sumera, il quale in diverse opere ha scritto che gli Anunnaki scavarono buona parte delle miniere d’oro in Sud Africa. Le fonti di Sitchin per le sue conclusioni partono da una serie di testi sumeri ed ebraici, tradotti in maniera non convenzionale rispetto all’interpretazione tradizionale.


Misteriose rovine antiche dell’Africa meridionale
Il ritrovamento di Heine ha aperto un vero e proprio ‘vaso di pandora’ sull’Africa del Sud, permettendo la scoperta di numerosi insediamenti in pietra che rappresentato un nuovo affascinante ed enigmatico capitolo per l’archeologia contemporanea. Si stima la presenza di oltre 20 mila antiche rovine in pietra sparse sulle montagne del Sud Africa.

Gli archeologi e gli antropologi speculano sull’origine delle misteriose rovine, spesso etichettandole come ‘materiale di poca importanza’. Mentre la parte della comunità scientifica più attenta e possibilista intravede un quadro completamente nuovo e sorprendente sulla storia antica delle rovine africane e sulla storia dell’uomo più in generale.

La verità è che si sa davvero molto poco su questi spettacolari rovine antiche e che purtroppo molte di esse sono andate distrutte per pura ignoranza dalla silvicoltura, dagli agricoltori e dallo sviluppo urbano. Alcuni ricercatori sono convinti che alcuni di essi possano essere antichi anche di 100 mila anni.

E’ chiaro che ciò pone immediatamente un problema enorme per archeologi, antropologi e storici, dato che l’inizio della storia della civiltà umana è comunemente collocata non oltre i 12 mila anni fa, con la nascita dall’agricoltura. E diventa ancora più complessa quando ci si rende conto che non si tratta di semplici strutture isolate lasciate dalla migrazione di orde di cacciatori-raccoglitori. Fotografie aeree e satellitari mostrano che la grandezza e la vastità di questi insediamenti copre oltre 5 mila chilometri quadrati, e forse molti di più.

La maggior parte di questi insediamenti è ben sepolta sotto il suolo è può essere notata solo dall’altro da occhi esperti di un osservatore. Diventa ancora più sconcertante quando si osservano le antiche strade che collegano tutti questi insediamenti, con una rete viaria che sembra superare i 500 chilometri. La posizione degli antichi tratti stradali suggerisce che una volta collegavano la costa del Mozambico al Botswana e forse oltre. Un calcolo approssimativo indica che le strade originali avrebbero richiesto l’utilizzo di più di 500 milioni di pietre tra i 10 e i 50 chilogrammi ciascuna.

Forse stiamo osservando i più antichi insediamenti della Terra. Molti scienziati affermano che non dovremmo essere sorpresi di trovare tali rovine. Anzi, dal momento che il Sud Africa è considerato la culla del genere umani, dovremmo aspettarci questo tipo di scoperte. Gli indizi sembrano mostrare che ci troviamo di fronte a quella che forse è stata la più grande e misteriosa civiltà esistita sulla Terra.

Come si inserisce il Calendario di Adamo nel quadro delle rovine africane?

Secondo Tellinger, il Calendario di Adamo rappresenta il fiore all’occhiello fra queste rovine, poiché è possibile datare il calendario monolito, con relativa certezza, ad almeno 75 mila anni fa, sulla base di una serie di valutazioni scientifiche. Inoltre, rappresenta la prima prova tangibile che l’Africa meridionale è davvero la ‘Culla dell’Umanità’.

Il Calendario di Adamo era in origine una grande struttura circolare simile a quella di Stonehenge, ma anticipandola di molte migliaia di anni. La forma originale è ancora chiaramente visibile dalle immagini satellitari. Esso è costruito lungo il medesimo meridiano della Grande Piramide di Giza.

Tre monoliti sembrano essere allineati con le tre stelle della cintura di Orione, così come appariva nella volta celeste di 75 mila anni fa. Se ciò fosse vero, il Calendario di Adamo ci porta in un’epoca molto più vicina alla comparsa dell’Homo Sapiens, rispetto a qualsiasi altra struttura mai trovata fino ad oggi e che potrebbe costringere storici e archeologi a riconsiderare l’intera storia evolutiva e culturale del genere umano.


fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2013/11/18/il-calendario-di-adamo-prove-di-una-civilta-antica-di-200-mila-anni/

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