venerdì 29 luglio 2016

“AMAQ” è il nuovo SITE. Di Katz & Company

I due sgozzatori - sigla Amaq in alto a destra.
 I due sgozzatori – sigla Amaq in alto a destra.

I due posseduti che hanno sgozzato il vecchio prete “erano soldati dell’ISIS”. La prova? La più sicura: è stato diffuso “il video del loro giuramento all’ISIS”, scrive il Corriere. Vediamo. In alto a destra, il logo della Amaq News Agency: che è, ci spiegano seriamente i giornali – l’agenzia di stampa di Daesh.

Nientemeno. E’ una novità, adesso il Califfo ha l’agenzia, la sua Reuters… 

Piccolo particolare: Amaq è in intimi rapporti con Rita Katz.

Lo suggerisce la rivendicazione che l’ISIS fece di Omar Mateen, colui che nella discoteca per gay di Orlando. Dove si legge che “l’attacco contro il nightclub per omosessuali è stato sferrato da un combattente dello Stato Islamico”. Ed è stata Rita Katz a “scoprire” la rivendicazione. Postando il comunicato del Califfato con tanto di logo del suo SITE.

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Ora, sappiamo con certezza che la notizia era falsa. Omar Mateen non era un jihadista, ma un invertito che frequentava quel locale per invertiti. Ma c’è di peggio: come mai il Califfato, se ora ha una agenzia di stampa sua, deve diffondere le rivendicazioni (false) attraverso Katz?

Infatti, Amaq ha persino una sua app per Android. Che si chiama, come apprendiamo, Amaq News.  

Essa stessa si annunciò così: “Da oggi sarai capace di seguire le ultime notizie dei video più recenti”  dell’ISIS, scaricandola. Ma non sperate di scaricare la app su Google Play. No, no: essa si scarica solo manualmente – e dunque solo su invito. Oltretutto, secondo la MSNBC, forse nemmeno funziona “al difuori delle zone sotto controllo ISIS”.

La misteriosa, irraggiungibile app è stata scoperta, apprendiamo, da un  gruppo chiamato Ghost Security Group, il quale si autodefinisce “un’organizzazione non-profit a base internazionale, specializzata nel combattere il terrorismo sul fronte digitale, usando internet e i social media come armi per il cambiamento. 

Le nostre operazioni consistono nel raccogliere intelligence in tempo reale, riportando di potenziali attentati terroristici contro governi e cittadini, nel rallentare il reclutamento online dei terroristi, e nel silenziare il diffondersi di propaganda ed odio”.

Un benemerito gruppo di volontariato, la cui attività somiglia però molto al SITE di Rita Katz, che anch’esso ricerca insonne le “Entità terroristiche” su internet. Che bisogno c’è di un doppione?

Provate a cercare la risposta sul sito stesso del Ghost – che esiste: eccolo Ghost Security Group: e scoprirete che non porta da nessuna parte.  “Firefox non riesce a contattare il server www.ghostsec.org.”.

Ma allora, da dove è che abbiamo appreso tutte le informazioni che vi stiamo fornendo sull’agenzia  del Califfato? Semplice: dal MEMRI.

MEMRI, del colonnello Carmon e di Meyrav Wurmser
L’App dell’ISIS offerta dal MEMRI, organo di propaganda israeliana
Il MEMRI sta per “Middle East Media Research Institute.
Basato a Tel Aviv, da anni fornisce ai media occidentali traduzioni di articoli apparsi sui media arabi, iraniani, turchi. Da qualche tempo, ha aggiunto alla sua sigla un’altra: MEMRI JTTM, ossia Jihad and Terrorist Threat Monitor, osservatorio delle minacce del Jihad e del terrorismo.

Il MEMRI è stato fondato nel 1988 da due persone che meriterebbero più fama: una è Ygal Carmon, un colonnello della Israeli Defense Force (settore intelligence) che è stato addetto all’amministrazione civile dei Territotri Occupati dal ’77 all’82: l’altra è Meyrav Wurmser, una neocon  estrema, sposata a David Wurmser, esponente dell’American Enterprise Institute (uno dei nidi neocon che prepararono le guerre per Sion) ed è stato al Dipartimento di Stato durante la presidenza Bush jr. – Wurmser è uno del gruppo che con Douglas Feith, Elliot Abrams, John Bolton e Richard Perle (tutti j) produsse la “informazione veridica” secondo cui dietro l’11 Settembre c’era Saddam Hussein, che aveva aiutato Bin Laden. Una incredibile menzogna che fu fatta durare il tempo necessario per far che, “dunque”, l’America doveva invadere l’Irak.

Il MEMRI, come diffusore di notizie, è della stessa levatura. “Una macchina di propaganda israeliana”, secondo Brian Whitaker, corrispondente del Guardian per il Medio Oriente. Ma per molti giornalisti occidentali  (il MEMRI fornisce traduzioni in inglese, italiano, francese, spagnolo..) è la fonte principale sul “terrorismo Hezbollah”. Il MEMRI è coadiuvato e in connessione col Gatestone Institute, massimo diffusore sulle notizie sui fatti più odiosi (stupri eccetera) commessi dagli immigrati islamici in Europa: di cui è presidente John Bolton (ex ambasciatore allONU), affiancato da Nina Rosenwald, Neomi Perlman, Alan Dershowitz, Lord Finkelstein OBE, Lawrence Kadish, Rebecca Sugar, figure note dell’ebraismo britannico o nord-europeo.
ISIS App: 5 Fast Facts You Need to Know

Ordunque, è stato da questo MEMRI e da questo background che abbiamo avuto tutte le notizie di cui disponiamo sulla nuova agenzia di stampa del Califfato. Abbiamo appreso che AMaq è stata la prima agenzia a collegare il massacro nella scuola di San Bernardino, commesso da due coniugi Syed Rizwan Farook and Tashfeen Malik, all’ISIS: la terrorista, mentre sparava, avrebbe proclamato il suo amore per il Califfato in vari tweets. Anche sulla versione ufficiale di quella strage ci sono forti dubbi, che purtroppo non saranno mai chiariti, essendo stati i due coniugi debitamente uccisi  anziché catturati vivi.

Il messaggino della moritura
Il messaggino della moritura: mentre fa’ strage, scrive all’ISIS: Ti amo, grazie!
Insomma ci pare di poter concludere quanto segue: Amaq sostituirà il SITE. Oppure è il nuovo SITE di Rita Katz. Probabilmente ormai troppo nota, la Katz deve tramontare, e AMAQ sorgere.

Alla prossima rivendicazione di strage in Europa, non troverete più Katz; Amaq è ormai il nuovo SITE.

E’ proprio vero, è una religione che ci fa guerra, e gestisce la strategia della tensione in Europa e la sua narrativa.

Bisogna capire quale.


Maurizio Blondet 


fonte:  http://www.maurizioblondet.it/amaq-e-il-nuoo/

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