mercoledì 20 luglio 2016

La spiritualità, vera sostanza della scienza


Solo l’ancoraggio al Sé Interiore permette di accedere alla percezione della Realtà, valicando i confini posti dai cinque sensi fisici, e consente di modificare l’equilibrio/squilibrio esistente tra le molecole della materia. In questo senso la guarigione è sempre possibile, perché la malattia corrisponde ad una organizzazione energetica ristrutturabile.

Per secoli in occidente scienza e religione si sono rese reciprocamente impermeabili, oppure si sono scontrate/incontrate alla ricerca di un ipotetico quanto insoddisfacente compromesso. In realtà l’impossibilità di un incontro produttivo tra questi due titani scaturiva dall’essere esclusivamente concretico l’uno e totalmente immateriale l’altro.

Rendere i risultati della ricerca sperimentale ripetibili in modo da garantirne l’oggettività, la veridicità e quindi la rispettabilità è sempre stato l’obiettivo elettivo della scienza occidentale. Nessuno però in Occidente si è mai reso conto che la religione, con tutti i suoi rispettabili valori, rituali e precetti, rappresenta la scuola elementare dell’evoluzione dell’anima e che la scienza non è statica ed assoluta, bensì una sorta di work in progress dove ogni assunto resta definitivo fino a prova contraria, ovvero fino a quando nuove scoperte non lo invalidino.

einstein_smalldynamiclead_dynamic_lead_slideUn eloquente esempio ci è fornito dai calcoli della teoria di Enstein che ha dimostrato matematicamente la relatività di spazio e tempo. La realizzazione dei nuovi strumenti elettronici ha poi aperto le porte a nuovi modi di guardare il mondo grazie ai quali la Fisica Quantistica ha successivamente dimostrato che tutto ciò che sembrava materia solida è in realtà costituito da spazio vuoto ed energia. Ma non solo, ha dimostrato che in un campione di saliva, il DNA reagisce nello stesso momento agli stimoli a cui viene sottoposto il suo proprietario, anche si trova ad oltre 15.000 km di distanza.

Tutto ciò significa che la mente convenzionale, che utilizza come parametri fondanti i cinque sensi fisici, può contare su una percezione del reale assolutamente parziale e limitata e che ogni ricerca scientifica oggi non possa più escludere le nozioni di sviluppo ed evoluzione transpersonale, scaturite dalla ricerca filosofica e dalla spiritualità.

Se pensiamo che gli orientali da millenni descrivono Dio come il Niente, lo Spazio Intermedio, il Grande Invisibile, ovvero Tutto Ciò che esiste e non esiste, ci rendiamo conto che i risultati della moderna fisica quantistica erano ben conosciuti e compresi dai Rishi Vedici molto tempo prima che venissero costruiti i microscopi elettronici.

I mistici d’Oriente sanno infatti da sempre che la materia non è solida, bensì pura energia potenziale, perché utilizzando le capacità della Mente Superiore – grazie alla quale attivano stati di coscienza sovramentale – vedono oltre ciò che è visibile all’occhio fisico ed accedono a “tecniche psichiche” che consentono loro di modulare e trasformare oggetti e situazioni che appartengono alla realtà fisica del quotidiano.

La grande differenza tra la scienza occidentale ed orientale sta infatti nell’aver rispettivamente escluso o incluso dalla propria ricerca l’Energia Creativa, che sottende tutto l’universo conosciuto e sconosciuto. Tale Energia Radiante (di cui la Luce né è una derivazione) permea infatti tutto il Cosmo sia in modo manifesto che potenziale ed è la sorgente da cui scaturiscono tutte le cose. Ed è solo includendo questo parametro che la scienza diventa veritiera ed affidabile. Ma le modalità di ricerca in questo ambito non possono ridursi a mere sperimentazioni strumentali perché nessun computer può misurare (almeno per il momento) la qualità della Luce che vibra tra materia e Spirito.

Copertina_Suoni_DiModugnoLa depressione come mancanza di Luce
Il pesante fardello esistenziale sopportato dalle persone che soffrono di depressione esprime proprio una carente connessione con questa Luce quantistica che, se percepita consapevolmente, dona un senso di benessere e di stabilità interna molto preziosa. I disturbi depressivi possono infatti essere letti da un punto di vista transpersonale come un intreccio di ombre che avvolgono la mente ed i sentimenti e trascinano verso il buio di un dolore represso, prodotto dalle frustrazioni accumulate. Portare Luce diventa quindi indispensabile per uscire dalle catene di un male temuto e definito oscuro, solo perché poco c compreso dal punto di vista energetico-quantistico.
 
Come affermano gli illuminati di tutte le culture, lo studio dell’Energia, delle sue leggi e di come accedervi è dunque la vera sfida del nuovo millennio. Ma affinché le leggi dell’Energia Creativa si rivelino, è indispensabile superare alcune fasi che preparano la psiche ad accogliere livelli di consapevolezza più ampie profondi.

La strada proposta dalla spiritualità Himalayana richiede infatti che prima di tutto si insegni alla mente ad osservare se stessa, in modo da ridurre le interferenze emotive e cognitive che impediscono di percepire il fondamentale senza tempo. Questa dimensione è il luogo dove materiale e immateriale si incontrano. E’ un non spazio colmo di amore incondizionato, la cui vibrazione sa mostrare, guarire e risolvere ogni cosa.

Ma per potervi accedere è necessario imparare a sentirsi a proprio agio nell’incertezza. E’ questa una condizione a sovramentale che dona vitalità, vigilanza, creatività ed apre ad infinite possibilità. Ecco perché la Psicomedicina Quantistica TM si propone di aiutare l’individuo a sviluppare la capacità di contattare la Supercoscienza, che sola, è in grado di donare la padronanza dell’esistere, unita alla consapevolezza che siamo tutti profondamente collegati a questo Universo che è tanto sconosciuto alla nostra mente cosciente, eppure così intimamente familiare alla nostra anima.

Dal punto di vista della Psicomedicina Quantistica TM possiamo di conseguenza considerare la storia dell’evoluzione scientifica come una progressione circolare, a spirale, in cui ogni livello procede in espansione e approfondimento dello stato precedente:

spirale

Il vero scienziato non può dunque essere che spiritualmente consapevole, capace cioè di allentare i cardini della logica lineare per aprirsi all’analogico, lasciando spazio all’intuizione e a quel sesto senso che è la matrice della maggior parte delle conquiste pionieristiche della storia umana.

 
di - lunedì 10 novembre 2014 
 
 

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