La mappa iridologica permette di identificare la disposizione degli organi nell’iride
La grande intuizione del fondatore dell’iridologia, Ignatz von Peczely, fu quella di immaginare l’intero organismo proiettato sull’iride, come un moderno computer di bordo sul cui monitor arrivano tutte le informazioni fornite dai sensori periferici. È questo uno dei concetti più difficili da accogliere da parte del mondo scientifico in quanto mancano esperimenti specifici per confermarne l’ipotesi di base.
Nel mondo della medicina naturale, però, l’iride non è l’unica zona di proiezione dell’organismo che è possibile analizzare e studiare per verificare lo stato di salute di un individuo. Autonomamente si sono sviluppate tecniche che prendono in considerazione altre zone corporee, tra cui la riflessologia plantare e l’auricolomedicina. Questi metodi di valutazione sono in uso da tempi lunghissimi e forniscono informazioni che si rivelano poi utilissime alla pratica clinica.
La differenza con l’iridologia è che queste tecniche sono basate sulla valutazione della sensazione prodotta da uno stimolo fisico in determinate zone del piede e dell’orecchio, mentre l’esame iridologico prevede una lettura diretta, non mediata dalla soggettività dell’esaminatore, del messaggio biologico presente sul tessuto irideo.
Di buon aiuto alla comprensione di questa mappatura potrebbe essere sapere che esistono diverse fibre nervose di provenienza periferica e centrale che arrivano all’occhio e non sono ancora state ben comprese nel loro ruolo biologico. Al di là di qualsiasi speculazione vediamo ora come quasi tutti i vari ricercatori abbiano posizionato organi e visceri del nostro organismo a livello dell’iride.
Abbiamo di fronte a noi la parte anteriore dell’occhio: le palpebre delimitano il campo della nostra osservazione e vediamo bene la sclera che circonda l’iride, l’iride stessa divisa in due settori circolari dal bordo della corona, e infine la pupilla.
Ora, per comprendere con facilità la mappa, cioè la rappresentazione generale sull’iride, dobbiamo immaginare il cerchio irideo come un quadrante dell’orologio, diviso in dodici settori corrispondenti alle ore. Tracciamo quattro linee che partono dal bordo dell’iride e vanno verso il centro della pupilla, fermandosi però sul bordo della corona. Queste quattro linee partono dalle ore 1.30, dalle ore 4.30, dalle 7.30 e infine dalle 10.30.
Si vengono così a delimitare quattro quadranti compresi fra il bordo dell’iride e il bordo della corona:
- uno in alto, chiamato frontale;
- uno in basso, chiamato ventrale;
- due laterali, definiti temporale (se dal lato esterno) e nasale (se dal lato interno).
Nel settore frontale è collocato tutto il sistema nervoso centrale, nella parte intermedia trova posto il torace, la parte ventrale invece ospita gli organi addominali. Le tre cavità dell’organismo (cavità cranica, toracica e addominale) trovano quindi collocazione sull’iride.
Si può notare come la cavità cranica, pur volumetricamente inferiore, trovi pari dignità di rappresentazione ospitando la struttura più importante e che più qualifica l’uomo, facendolo distinguere dagli altri animali: l’encefalo.
Questi settori naturalmente vengono ulteriormente divisi per far posto alle varie componenti dei tre apparati considerati.
Completiamo ora la mappa inserendo i visceri addominali all’interno del bordo della corona: lo stomaco occupa l’anello a ridosso della pupilla e l’intestino tenue e crasso si trovano fra l’anello gastrico e il bordo della corona.
Un’altra proiezione fondamentale è quella della colonna vertebrale che, secondo le indicazioni del dottor Rizzi, viene posizionata sul bordo della pupilla:
- la prima vertebra cervicale si trova alle ore 12 e la parte terminale della colonna, il sacro-coccige si trova alle ore 6;
- la colonna si proietta sia sul lato temporale che su quello nasale;
- i vari segmenti (cervicale, dorsale e lombare) coincidono con le proiezioni esterne del SNC, del torace e dell’addome.
La mappa iridologica permette di identificare quindi la disposizione degli organi nell’iride. Questa non va vista rigidamente, è un’approssimazione che tiene conto di esperienze collettive; ancora oggi molti studiosi stanno lavorando all’elaborazione della mappa. Si distinguono una mappa circolare e una a settori.
Mappa circolare
L’iride si può dividere in tre parti:
- zona pupillare;
- collaretta;
- zona ciliare.
L’iride si può dividere in sette anelli, due pupillari e cinque ciliari:
1. stomaco;
2. intestino;
3. endocrino;
4. organi, parte profonda;
5. organi, parte più superficiale;
6. linfatico, circolatorio;
7. pelle.
Si può immaginare l’iride come un sistema fluido, vedendo le funzioni. Due anelli pupillari:
- digestione;
- assorbimento del nutrimento.
Si possono individuare cinque anelli ciliari:
- trasporto e distribuzione: ghiandole, umori;
- utilizzazione delle sostanze;
- detossificazione;
- eliminazione.
Nella maggior parte dei casi è difficile separare la zona gastrica da quella intestinale. Questa dovrebbe arrivare fino a un cerchio immaginario situato a un terzo di distanza dalla pupilla e ai due terzi dell’estremità periferica dell’iride. Qualsiasi dilatazione rispetto a questo indica una dilatazione intestinale, qualsiasi contrazione segnala una contrazione intestinale anche se si devono tenere presenti, innanzitutto, le dimensioni della pupilla.
Mappa a settori
Per localizzare un segno irideo in modo preciso è necessario un sistema di riferimento. A questo scopo è stato adottato il quadrante di un orologio. Lo spazio tra un’ora e l’altra indica un settore definito entro il quale saranno descritte parti del corpo, in base a una sintesi di varie mappature redatte nel corso di decenni di osservazioni e di studio. Gli organi doppi appaiono in entrambe le iridi, mentre i singoli appaiono nell’iride corrispondente; ad esempio la milza è a sinistra nel corpo e perciò appare nell’iride sinistra, il cuore nel centro-sinistra e perciò appare in entrambe le iridi ma con prevalenza a sinistra.
Purtroppo in realtà non sempre le cose sono precise e si deve considerare una certa tolleranza nelle posizioni degli organi, poiché essendo ogni individuo unico e originale, potrebbe contenere una sfasatura di posizione dovuta, ad esempio, a un prolasso d’organo. Tutt’oggi esiste ancora qualche controversia su alcune posizioni, anche perché sono necessari ulteriori studi statistici su campioni molto più numerosi di popolazione. È necessaria una certa esperienza prima di poter emettere una “diagnosi” su un organo poiché vanno considerate attentamente anche le sovrapposizioni d’organo in alcuni settori.
È quindi importante memorizzare al meglio le posizioni degli organi e delle ghiandole più importanti. Le aree settoriali sono sempre da mettere in relazione con la topografia circolare dell’iride (anello della cute, zona ghiandolare, corona, ecc.).
Lucio Birello, Daniele Lo Rito, Catia Trevisani
Tratto da "Iridologia Naturopatica" di Lucio Birello, Daniele Lo Rito, Catia Trevisani
fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/iride-proiezione-organismo.php
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