Venerdì 1 Luglio, migliaia di
persone si sono riunite pacificamente nelle strade di Zaria, una città
nella parte settentrionale della Nigeria. I partecipanti portavano
bandiere con sopra dipinte immagini della Cupola della Roccia a
Gerusalemme, così come cartelloni e bandiere che condannavano Israele.
L’ultimo venerdì del Ramadan, i
Musulmani di tutto il mondo sono scesi in strada per la “Giornata di
Al-Quds” per protestare contro Israele, e chiedere che “Al-Quds”
(altrimenti nota come Gerusalemme) venga restituita ai Palestinesi.
Quest’anno le dimostrazioni in Nigeria,
che sono procedute pacificamente nonostante le minacce delle forze
armate e dei terroristi di Boko Haram, sono state particolarmente degne
di nota. Le dimostrazioni sono state organizzate dal Movimento Islamico
in Nigeria, ma includevano anche Cristiani, Sunniti e altre persone che
si oppongono alle atrocità israeliane. Senza paura, i partecipanti
nigeriani all’Al-Quds non solo si sono radunati contro Israele, ma hanno
anche chiesto che il leader del Movimento Islamico in Nigeria, lo
Sceicco Ibrahim Zakzaky, venisse rilasciato.
Zakzaky, il più importante ecclesiastico
Sciita in Nigeria, rimane sotto custodia da parte dei militari dopo
essere rimasto coinvolto in un assalto al suo quartiere. L’incidente è
stato chiamato Massacro di Zaria, ed è stato condannato da un’ampia
varietà di voci, inclusa Amnesty International.
Almeno 300 civili disarmati vennero
massacrati il 12 Dicembre 2015, quando i militari nigeriani attaccarono
il quartier generale del Movimento Islamico in Nigeria. Lo Sceicco
Zakzaky viene tenuto in carcere dai militari senza che gli venga
presentata alcuna accusa penale da quel giorno. Molti dei suoi figli e
figlie furono tra quelli che vennero uccisi. I militari nigeriano ora
affermano che Zakzaky viene trattenuto, contro la sua volontà, “per la
sua stessa sicurezza”. I Musulmani Sciiti della Nigeria rifiutano questa
affermazione, e chiedono il suo immediato rilascio senza condizioni.
Le e-mail della Clinton discutono della “guerra settaria” come di “una cosa non cattiva”
Solo pochi giorni dopo che si sono
svolte le dimostrazioni per Al-Quds in tutto il mondo, i quartieri
Sciiti in Arabia Saudita sono stati scossi dalle bombe. Nessuno si è
ancora addossato la responsabilità di questi attacchi.
All’interno dell’Arabia Saudita, i
Musulmani Sciiti vivono come cittadini di seconda classe. Ad essi per lo
più non viene permesso di istruirsi, e vengono costretti a lavorare
come operai. Mentre la famiglia reale saudita vive nel lusso, sono i
Musulmani Sciiti che sudano nei giacimenti petroliferi e nelle
raffinerie, estraendo e raffinando i migliaia di barili esportati ogni
giorno dall’oppressivo regno.
La comunità Sciita in Arabia Saudita
ancora freme di rabbia per il fatto che il loro leader più importante,
l’Ayatollah Nimr Baqir al-Nimr, sia stato giustiziato a Gennaio.
L’organizzazione Hezbollah in Libano si è
ritrovata con le sue moschee prese di mira dalle bombe dell’ISIS, e i
suoi combattenti continuano a supportare il governo siriano sul campo di
battaglia. Gli Sciiti iracheni hanno affrontato un’ondata di terrorismo
dall’epoca dell’invasione americana dell’Iraq.
Uno dei luoghi più sacri
per gli Sciiti, il Santuario Al-Askari, ha subito un attentato nel 2006
che ha distrutto la sua cupola dorata.
Quasi ovunque i Musulmani Sciiti vengono
presi di mira e uccisi. La Repubblica Islamica d’Iran, l’unico paese al
mondo con un governo basato sull’Islam Sciita, sta affrontando
un’ondata di attacchi motivati dall’odio religioso.
Un’organizzazione terroristica chiamata
Jundallah opera sul confine afghano dell’Iran, finanziando le sue
operazioni col traffico di eroina. Nell’organizzazione si sono
infiltrati agenti della Polizia Portuale americana, che si è rifiutata
di rendere noti all’Iran gli imminenti attacchi terroristici contro i civili.
il 4 Luglio, 30.000 e-mail di Hillary
Clinton sono state rese pubbliche da Wikileaks. Alcune e-mail della
Clinton trattavano dell’Iraq. In alcune delle e-mail si può leggere di
come la Clinton e altri funzionari del dipartimento di stato si siano
affrettati a proteggere i residenti di “Camp Ashraf” o “Camp Liberty”.
Questo è un luogo in Iraq dove i Mojahedin del Popolo Iraniano (MEK),
un’organizzazione designata legalmente come terrorista fino al 2013,
basava le sue operazioni, lavorando per rovesciare in modo violento la
Repubblica Islamica d’Iran.
I Mojahedin del Popolo Iraniano sono
terroristi che si autodefiniscono “Islamo-Marxisti”. Dal loro campo in
Iraq hanno condotto molti assassinii e attacchi dinamitardi. La più nota
delle azioni recenti dei MEK è stata l’assassinio di pacifici
scienziati iraniani in coordinazione col Mossad.
Le e-mail di Hillary Clinton appena rese
pubbliche mostrano come il governo eletto iracheno si sia stancato di
ospitare un gruppo di terroristi assassini che stavano usando il suolo
iracheno come quartier generale delle loro operazioni. La Clinton e
altri funzionari del dipartimento di stato hanno negoziato col governo
iracheno, facendo tutto quello che potevano per assicurarsi che i
terroristi dei Mojahedin del Popolo Iraniano, che hanno ucciso decine di
migliaia di civili innocenti negli ultimi tre decenni, non venissero
arrestati e venissero evacuati al sicuro in una nuova località.
Gli Stati Uniti e Israele, in stretta
alleanza con l’Arabia Saudita, stanno attivamente supportando
l’uccisione dei Musulmani Sciiti nel mondo. Dal regime nigeriano
spalleggiato dagli USA, allo Yemen, l’Iraq e la Siria, le forze che
chiedono attivamente il massacro di quelli ai quali si riferiscono come
“Apostati Sciiti”, stanno ricevendo un supporto a volte passivo e a
volte vistoso.
Una delle e-mail della Clinton già rese
pubbliche indica che i leader americani stanno considerando i possibili
benefici di una guerra settaria tra Sunniti e Sciiti in tutto il Medio
Oriente. Una mail inoltrata ad Hillary Clinton riguardo alla Siria
conteneva questo passaggio profondamente disturbante: “La caduta della
Casa degli Assad potrebbe far partire una guerra settaria tra gli Sciiti
e la maggioranza Sunnita della regione vicina all’Iran, il che, secondo
i comandanti israeliani, non sarebbe una cattiva cosa per Israele e i
suoi alleati occidentali”.
L’ipotetica guerra discussa dalle e-mail
di Hillary Clinton non è esattamente quello che sta accadendo. È facile
congedare il conflitto tra Sunniti e Sciiti come un’altra rivalità
etno-religiosa di vecchia data. Gli osservatori occidentali sono tentati
di ripetere affermazioni sentite da tutti come “questi popoli si stanno
combattendo da migliaia di anni” e, “entrambe le parti hanno ragione”.
Comunque, se si guarda più in profondità al conflitto, si potrà notare
che questi cliché non si applicano.
Per esempio, nella Repubblica Islamica
d’Iran, governata da Musulmani Sciiti, i Musulmani Sunniti sono liberi
di praticare in pubblico la loro fede e fare proselitismo, così come i
Cristiani, gli Zoroastriani e gli Ebrei. A tutti coloro che credono nel
monoteismo viene garantita la libertà religiosa secondo la costituzione
iraniana, anche se il governo ha una prospettiva Sciita ed è condotto da
ecclesiastici Sciiti.
In Siria, i Musulmani Sciiti di
Hezbollah e delle Guardie della Rivoluzione iraniane sono fianco a
fianco con i Cristiani siriani, gli atei Comunisti e i Nazionalisti
russi Cristiani Ortodossi per combattere contro l’ISIS. La schiacciante
maggioranza dei soldati dell’Esercito Arabo siriano fedeli al governo
siriano riconosciuto a livello internazionale, è Sunnita.
In Yemen, l’organizzazione Sciita
Zaydista dei Partigiani di Dio, noti anche come Huthi, si è allineata
sia con i Sunniti che con i Laici in un Comitato Rivoluzionario per
combattere contro l’attacco al paese condotto dai Sauditi.
I Musulmani Sciiti semplicemente non
stanno spingendo per il settarismo in Medio Oriente. Né lo stanno
facendo i Sunniti. La chiamata alla violenza contro persone sulla base
della loro provenienza religiosa ed etnica viene da uno specifico gruppo
di fanatici Sunniti che hanno alle spalle parecchio denaro.
La campagna di violenza che ha come
bersaglio principale i Musulmani Sciiti non può essere descritta
veramente come un conflitto “Sunniti-Sciiti”. In realtà, questa è una
guerra alla civiltà mossa da fanatici Wahhabiti. I bersagli più evidenti
dei fanatici Wahhabiti sono i Musulmani Sciiti, ma anche molti Sunniti e
Cristiani sono stati uccisi da essi. Con i terroristi Wahhabiti che
diventano più forti, non solo gli Sciiti sono in grande pericolo, ma
anche i Cristiani, i Drusi, gli Yazidi e perfino i Sunniti moderati.
Le Big Oil e il Wahhabismo
Il Wahhabismo è un’interpretazione
fanatica dell’Islam Sunnita creata da Muhammad ibn Abd al-Wahhab. Le
idee di al-Wahhab vennero sposate dalla monarchia saudita nel ‘700. Ad
iniziare dalla fine dell’800, l’impero britannico cominciò a finanziare e
proteggere la famiglia reale saudita e la loro ideologia wahhabita,
vedendola come un utile strumento contro l’Impero Ottomano. Gli Stati
Uniti cominciarono a cooperare con l’Arabia Saudita e il Wahhabismo
durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il motivo per il quale i governi
americano e inglese promossero e si allinearono con i Wahhabiti è ovvio:
il petrolio. La Penisola Arabica è una delle regioni del mondo più
ricche di petrolio. Solo il Venezuela ha giacimenti petroliferi più
grandi dell’Arabia Saudita, e questo lo si è scoperto solo di recente.
Gli Inglesi sconfissero l’Impero
Ottomano nella Prima Guerra Mondiale. Con i Wahhabiti sauditi come loro
alleati, i banchieri inglesi come i Rothschild si assicurarono l’accesso
al petrolio della regione del Medio Oriente. Dopo la Rivoluzione russa,
i banchieri Anglo-Americani erano alla disperata ricerca di petrolio,
perché l’Unione Sovietica gli aveva tolto dalle mani i giacimenti
petroliferi di Baku e dell’Azerbaigian.
Il controllo del petrolio dell’Arabia
Saudita fu la chiave per assicurare la vittoria alleata durante la
Seconda Guerra Mondiale. La grande debolezza dei Nazisti fu la loro
dipendenza dal petrolio importato per rifornire la loro macchina da
guerra.
Il Wahhabismo cominciò a diffondersi
attraverso il pianeta durante gli anni ’70, dato che gli esorbitanti
prezzi del petrolio resero l’Arabia Saudita molto più ricca. La CIA
aiutò Osama Bin Laden a costituire un esercito Wahhabita in Afghanistan
per combattere contro il Partito Democratico Popolare durante gli anni
’80. Tra quelli che si allinearono con i fanatici Wahhabiti in
Afghanistan ci fu Mir Seddique Mateen, il padre dell’omicida di massa di
Orlando.
Due pericolosi gruppi di terroristi
Wahhabiti controllano ora grandi porzioni del territorio siriano. Il
cosiddetto Stato Islamico (chiamato ISIS o Daesh) descrive sé stesso
come il più sincero aderente all’ideologia Wahhabita. Anche l’altra
organizzazione Wahhabita nota come Fronte al-Nusra controlla grandi
parti del territorio siriano. Tra i cosiddetti ribelli “moderati”, la
maggioranza è composta da Wahhabiti di qualche genere.
È ampiamente confermato che l’Arabia
Saudita, così come alcuni paesi occidentali hanno attivamente supportato
il Fronte al-Nusra. David Petraeus ha di recente testimoniato davanti
al Congresso che pensava che gli Stati Uniti avrebbero dovuto unirsi in
modo diretto a questi sforzi, e inviare armi ad al-Nusra,
precedentemente nota come Al-Qaida in Siria.
La televisione saudita non solo promuove
il Wahhabismo, ma si fissa sull’odio per i Musulmani Sciiti. La
propaganda dell’Arabia Saudita diretta ai Musulmani del mondo predica il
fatto che l’Iran sta tentando in qualche modo di creare una “mezzaluna
Sciita” e far diventare il mondo un impero Sciita. La propaganda Saudita
liquida tutte le forze che resistono al terrorismo Wahhabita in Medio
Oriente come facenti parte di una qualche genere di enorme cospirazione
iraniana, nonostante il fatto che si siano riunite in una delle
coalizioni militari più diverse dal punto di vista religioso e politico
della storia del mondo, contenente Comunisti, Rivoluzionari iraniani,
Nazionalisti arabi, e Cristiani, tutti uniti contro i terroristi
Wahhabiti.
Il governo nigeriano che ha massacrato i
Musulmani Sciiti a Dicembre, il Regno Saudita-Wahhabita e Hillary
Clinton hanno tutti una cosa in comune: lavorano tutti da vicino con le
principali compagnie petrolifere americane.
La British Petroleum, la Royal Durch
Shell, la Exxon-Mobile e la Chevron sono le quattro più grandi compagnie
petrolifere del mondo e vengono comunemente chiamate “Supermajor”.
Funzionano quasi come un trust o un cartello, coordinandosi l’un l’altra
sulla produzione e i prezzi. Tutte e quattro comprano petrolio saudita.
La fondazione personale di Hillary
Clinton (assieme al Consiglio sulle Relazioni Estere che sviluppa le
strategie per la CIA, e ad altri importanti think tank americani sulla
politica estera) viene apertamente foraggiata dalla Exxon-Mobile e da
altre grandi corporazioni petrolifere.
Il governo nigeriano coopera a stretto
contatto con la Shell e la Chevron in qualità di principale paese
esportatore di petrolio del continente africano. La Shell mantiene
perfino il proprio esercito privato nella regione del Delta del Niger
ricca di petrolio. Non è una coincidenza che i terroristi Wahhabiti di
“Boko Haram” stiano terrorizzando la gente in Nigeria da oltre un
decennio.
La diffusione intorno al mondo del
fanatismo Wahhabita dell’Arabia Saudita dipende dalla sua relazione con
le grandi corporazioni petrolifere di Wall Street. Ovunque vanno le Big
Oil, il Wahhabismo non è molto lontano.
I terroristi Wahhabiti stanno lavorando
per rovesciare la Repubblica Araba Siriana, un paese che coopera da
vicino con la Repubblica Islamica d’Iran, e che stava discutendo di
oleodotti e iniziative congiunte quando iniziò la guerra civile cinque
anni fa. I terroristi Wahhabiti stanno lavorando per combattere la
rivolta democratica in Yemen e rimettere al suo posto il dittatore
sostenuto dai Sauditi ‘Abd Rabbih Mansur Hadi. I terroristi Wahhabiti
hanno preso di mira la Russia, e hanno perfino scatenato un’ondata di
accoltellamenti sui treni nella Repubblica Popolare Cinese. I bersagli
dei fanatici Wahhabiti sono anche i più grandi nemici di Wall Street.
La distruzione della Libia nel 2011 con
una campagna di bombardamento della NATO, i il rovesciamento del governo
Socialista Islamico ha scatenato le forza Wahhabite nel paese. Al-Qaida
e l’ISIS non erano quasi presenti in Libia prima del 2011, ma dalla
campagna di bombardamento della NATO sono diventati più forti che mai.
lo stesso si può dire per l’Iraq e l’Afghanistan. La politica estera
americana, eseguita in nome di una “Guerra al Terrorismo”, sembra
rendere più potenti i terroristi Wahhabiti.
“La guerra della povertà contro la ricchezza”
Ha senso che le Big Oil si allineino con
i fanatici che odiano i Musulmani Sciiti. L’Islam Sciita, col suo
messaggio di giustizia sociale e opposizione al capitalismo, è un nemico
di Wall Street.
I Musulmani Sciiti onorano non solo il
Profeta Maometto, ma anche gli Imam che si sono distaccati da lui. Gli
Imam Ali ibn Abi Talib e Al-Husayn ibn Ali sono stati martirizzati in
battaglie contro persone ricchissime e potentissime. I giorni sacri
Sciiti come l’Ashura commemorano coloro che hanno sacrificato le loro
vite “per gli oppressi”. Le massime degli Imam Ali e Husayn contengono
molti sentimenti anti-capitalisti e populisti. Il testamento dell’Imam
Ali dice ai Musulmani “Non anelare alle cose mondane e non fatevi
sedurre da esse. Non risentitevi di tutto quello che perdete con esso.
Proclamate la verità; lavorate per il mondo che verrà dopo la vita.
Opponetevi all’oppressore e supportate l’oppresso”.
La Rivoluzione Islamica in Iran nel 1979
tolse dalle mani di Wall Street e Londra un importante paese produttore
di petrolio. Lo Scià, che aveva agito come burattino delle grandi
corporazioni petrolifere, e viveva nello splendore mentre il suo paese
rimaneva sottosviluppato e impoverito, venne detronizzato.
La Repubblica Islamica d’Iran nacque con
slogan come “Né Oriente né Occidente”, “Niente Capitalismo, ma Islam”
e “Guerra della povertà contro la ricchezza”. La Rivoluzione Islamica in
Iran ispirò le rivolte dei Musulmani Sciiti in tutto il mondo.
All’interno dell’Arabia Saudita, gli impiegati Sciiti dell’industria
petrolifera si ribellarono e combatterono la monarchia petrolifera di
Wall Street ispirati dall’esempio dell’Iran.
Gli Sciiti in Libano hanno creato
l’organizzazione militante Hezbollah, che agisce quasi come una comune,
prendendosi cura della gente e armandola per difendersi. Hezbollah ha
ottenuto una grande vittoria contro gli invasori israeliani nel 2006.
In Nigeria, Pakistan, Libano, Iran,
Iraq, Arabia Saudita e altrove, i Musulmani Sciiti sono obbligati dalla
loro fede a difendere non solo i principi religiosi, ma anche la
giustizia sociale. All’interno dell’Iran, si possono vedere funzionari
governativi che onorano Malcolm X e il Movimento per la Liberazione dei
Neri statunitense.
Il governo iraniano è andato in aiuto
dell’Irish Republican Army mentre combatteva l’impero inglese negli anni
’80. L’Iran ha continuato ad aiutare il popolo palestinese nella sua
lotta contro Israele, nonostante la maggior parte della leadership
palestinese sia davvero ostile ad esso, dato che ha una prospettiva
religiosa diversa.
L’attacco ai Musulmani Sciiti viene
portato avanti per proteggere i ricchi e potenti. L’Islam Sciita è
diventato un mezzo con il quale quelli che desiderano la stabilità e la
giustizia sociale possono esprimere loro stessi e organizzarsi per
combattere.
Tutti quelli che hanno a cuore la
giustizia e vogliono porre fine al terrorismo dovrebbero preoccuparsi
profondamente della crescente persecuzione contro i Musulmani Sciiti. Il
fatto che le e-mail di Hillary Clinton mostrino la loro indifferenza e,
in qualche caso, la partecipazione diretta alla persecuzione, dovrebbe
essere profondamente sconvolgente per le persone moralmente consapevoli
all’interno degli Stati Uniti.
*****
Libano
Articolo di Caleb Maupin pubblicato su New Eastern Outlook il 10 Luglio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
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