martedì 26 luglio 2016

L’isteria antirussa arriva al massimo grado: i media statunitensi accusano Trump di essere “un agente di Putin”

Donald Trump candidato repubblicano alla presidenza USA

Le dichiarazionini  nello stile della real politik del candidato repubblicano Donald Trump provocano commenti “cospiratori” nella stampa nordamericana – “Trump si è rivelato come un agente del presidente russo”, afferma un giornalista.
 
Donald Trump, candidato ufficiale del partito Repubblicano alla Presidenza degli USA, ha concesso questa settimana una intervista al giornale The New York Times’ in cui affronta le tematiche internazionali e, fra quelle, il fallito golpe in Turchia e la cooperazione con i suoi alleati degli USA e nella NATO, sullo sfondo della convention del suo partito.


Dichiarazioni irritanti
Il candidato repubblicano si è mostrato molto pragmatico e si è astenuto dal fare commenti peggiorativi in relazione alle azioni che sta adottando il presidente turco Erdogn, in risposta al tentativo golpista in Turchia.

Credo che al momento parlare sui diritti civili, quando il nostro stesso paese ha molti problemi in questo ambito, è molto difficile per noi coinvolgerci nelle questioni interne di altri Stati”, ha detto Trump.
Quando tutti vedono la pessima situazione in cui ci troviamo come Stati Uniti (dove i poliziotti sparano ai neri ed i neri sparano ai poliziotti), ed allo stesso tempo, vogliamo dare lezioni agli altri sui diritti civili, non mi pare che possiamo essere proprio noi  un buon esempio istruttivo”.
Interpellato poi sugli alleati della NATO, Trump ha detto che vari membri dell’Organizzazione non effettuano i pagamenti necessari previsti nel trattato, cosa che sembra molto preoccupante. In questo senso, Trump crede che gli USA non devono proteggere necessariamente i propri alleati della NATO, in osservanza dell’accordo, mentre altri membri si permettono di rinunciare ai pagamenti.

Questo tipo di reazioni, che più sembrano essere parte di una strategia basata sugli interessi pratici del paese e nelle azioni concrete, invece della pura demagogia, ha provocato una ondata di commenti allarmistici nella stampa. In questo senso, Jeffrey Goldberg, corrispondente dell’Atlantic, ha scritto che Trump si è dimostrato come “un agente del presidente russo Vladimir Pututin”.
 
Nel contempo, Franklin Foer, della rivista ‘Slate, che ha battezzato Trump come “marionetta di Putin”, ritiene che il candidato repubblicano è un “sogno geostrategico” del presidente russo. Intanto, l’opinionista del “The Washington Post’, Jennifer Rubin, offre un suo articolo con tutta una sua compilazione di commenti di diversi politici preoccupati per il fatto che Trump ” fa il gioco di Vladimir Putin”.

Questi sono in sintesi  i commenti della stampa  ufficiale  statunitense, legata agli interesi di Wall Street e dell’apparato industriale militare, la più forte lobby che guida la politica estera USA e di cui la Hillary Clinton rappresenta il candidato ufficiale.  Si tratta di tutte le potenti lobby che vedono come il “fumo negli occhi” la possibilità che un candidato, al di fuori dell’establishment, possa arrivare alla presidenza della Casa Bianca e rendersi indipendente dal condizionamento agli interessi di Wall Street e dell’elite finanziaria USA.

Questo spiega la guerra mediatica dichiarata contro Trump dai grandi media e dai Think Tank che influenzano l’opinione pubblica.


Manuel De Silva


fonte: http://www.controinformazione.info/listeria-antirussa-arriva-al-massimo-grado-i-media-statunitensi-accusano-trump-di-essere-un-agente-di-putin/

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