"Innanzitutto dì a te stesso chi vuoi essere;
poi fa ogni cosa di conseguenza."
(Epitteto)
“La
coscienza spirituale è un argomento molto vasto e comprende la
coscienza umana nella sua interezza. La coscienza in se stessa è sempre
pura. È impegnata in tutte le azioni, buone e cattive, eppure resta
inalterata e immacolata. Una spada può recidere una foglia e macchiarsi,
ma in sostanza non cambia. La stessa cosa accade alla coscienza. Una
spada con la quale è stato ucciso un uomo innocente può essere
condannata come uno strumento del male. Una spada usata per distruggere
un nemico crudele è onorata come uno strumento della virtù.
Allo
stesso modo, quando la coscienza viene usata per compiere azioni buone,
è chiamata coscienza spirituale, e quando viene usata per compiere
azioni sbagliate, è chiamata coscienza del male. Così come tutti i fiumi
nascono da una sorgente, anche il fiume della coscienza trae origine da
una sorgente. Discende infatti dalla coscienza cosmica, ossia dalla
coscienza di Dio che esiste al di là di tutta la creazione.
Quando
la coscienza cosmica si manifesta nel regno della materia - in ognuno
degli atomi che compongono i pianeti, le galassie, le varie specie
vegetali ed animali e le forme della vita umana - prende il nome di
coscienza cristica. Quando la coscienza cristica discende nell'anima e
nella mente pura dell'uomo, viene denominata supercoscienza. Quando la
supercoscienza discende nel regno dell'immaginazione è chiamata
subcoscienza. Quando la subcoscienza discende nel corpo umano, è
definita coscienza umana o di veglia.
La
coscienza di veglia si immedesima nei sensi e nelle cose materiali, è
chiamata coscienza terrena e quando è usata per nuocere a se stessi o
agli altri, si trasforma in coscienza del male. Ma quando viene usata
per compiere azioni buone e per entrare in sintonia con Dio, allora
prende il nome di coscienza spirituale. Queste sono le fasi che la
coscienza cosmica attraversa per entrare nella coscienza umana,
discendendo dallo Spirito nel corpo e nei nostri desideri materiali e
spirituali. In tal modo la Coscienza cosmica, mentre fluisce verso il
basso e verso il mondo esterno, diviene la coscienza della materia.
Le
nostre anime fluttuano come relitti nel fiume della coscienza, e
allontanandosi sempre di più dalla loro sorgente nello Spirito si
dirigono verso le rocce dell'infelicità. L'unico modo per fermare il
fiume della coscienza, che nella sua continua evoluzione fluisce verso
il basso, è nuotare contro corrente, per ritornare alla sorgente nello
Spirito. Coloro che sono trascinati costantemente verso tendenze molto
limitate dal flusso della corrente che continua a scendere si dice che
abbiano una coscienza materialista; coloro che cercano di risalire la
corrente per ritornare alla sorgente, ossia allo Spirito, si dice che
abbiano una coscienza spirituale.
Periodicamente,
l'orientamento del pensiero umano e della coscienza può cambiare e
tendere o in alto verso il bene, o in basso verso la materia. Questo
fenomeno si determina nelle famiglie, nelle nazioni, nel mondo nel suo
complesso o nei singoli esseri umani. Come individui, gli uomini
attraversano diversi stati di coscienza, la stessa cosa accade, in senso
più generale, alle famiglie, alle nazioni e al mondo. L'India, durante
l'età dell'oro, ha raggiunto i più elevati livelli di intelligenza
pratica e di spiritualità...
L'India
ha fatto grandi progressi nella scienza della spiritualità più di ogni
altra nazione del pianeta. Il suo sviluppo spirituale è evidente nei
santi che hanno raggiunto la realizzazione del Sé. Prendete ad esempio
il Mahatma Gandhi, un piccolo uomo che detta le proprie condizioni al
potente impero britannico. Dovete rendervi conto che un grande potere
spirituale sorregge colui che governa milioni di persone non con la
spada ma in nome della verità, vivendo la verità.
L'autenticità
spirituale di una nazione o di un individuo è resa evidente dalla
conoscenza scientifica della vita e dell'arte di vivere in armonia con
le leggi cosmiche nonché dalla più grande e consapevole comunione con lo
Spirito di Dio. Questo sviluppo spirituale non proviene
dall'accettazione supina dei princìpi teologici, ma dalla comprensione
della verità che va oltre la teologia. Occorre essere capaci di mettere a
nudo l'essenza della verità liberandola dai dogmi e dalle teorie.
Le
verità non sono verità fino a quando non le realizzate personalmente.
Se non lo fate, rimangono soltanto idee. Per questo motivo, prima di
potersi evolvere spiritualmente, i singoli individui e le nazioni
attraversano periodi di dubbio spirituale: che cosa è la spiritualità? A
che cosa serve? Renderà più felici? Che cosa è la verità? Il dubbio è
allontanato soltanto dalla realizzazione. Così il laboratorio migliore
in cui è possibile esaminare la verità è la vostra realizzazione del Sé,
perché la percezione e la coscienza spirituali non si trovano nelle
vaghe idee teologiche, ma nel conseguimento della realizzazione del Sé.
La
conoscenza individuale e la conoscenza delle nazioni dovrebbero essere
messe alla prova in base a questo criterio. Si è fatto un tale abuso
della parola verità che oramai può significare qualunque cosa,
specialmente quando viene usata per definire le idee spirituali. Nella
vita di tutti i giorni, per verità intendiamo la coscienza guidata dalla
saggezza spirituale che ci spinge a fare alcune cose, non perché lo
dice qualcuno, ma perché sono giuste.
La
verità non appartiene a nessun gruppo e a nessuna persona e tutti gli
esseri umani hanno il diritto di esprimerla nella propria vita. Le
manifestazioni della verità possono essere diverse, ma la sua essenza
sarà sempre unica e la stessa. Questa caratteristica è ciò che la rende
così interessante. La verità non ha limiti. È eterna. Che la maggioranza
degli uomini l'accetti o no, continuerà sempre a manifestarsi, grazie
alla lega cosmica e agli esseri umani illuminati.
Fortunatamente
gli assoluti cosmici non dipendono dalle convinzioni e dal consenso
degli uomini. La coscienza spirituale implica il ricorso alla saggezza
suprema, ossia alla verità, per compiere quelle cose che vanno
esclusivamente a vantaggio vostro e degli altri. Riflettete su questo
concetto che comprende anche il servizio altruistico al prossimo, il
comportamento giusto, l'adesione alle norme igieniche e a tutte le altre
leggi della vita, l'esecuzione armoniosa di tutti i vostri doveri
materiali e spirituali, senza lasciare che entrino in conflitto fra
loro.
La
coscienza spirituale è una perfetta espressione interiore della verità
che si manifesta in una vita equilibrata e armoniosa, dandovi la vera
felicità che voi, a vostra volta, condividerete con gli altri. Una
coscienza che non ubbidisce a tutte le norme che rendono perfetta la
vita, non è spirituale. Gli artisti, ad esempio, nell'esercitare la loro
professione dimenticano a volte gli altri doveri pratici e spirituali.
Indubbiamente l'arte è una meravigliosa forma di espressione e può
trasmettere facilmente idee spirituali; eppure l'artista può non essere
spirituale.
Vivere
una vita contraddittoria, ossia eseguire un compito e usarlo come scusa
per trascurarne altri, non significa vivere spiritualmente. Quando
assolverete tutti i vostri doveri allegramente, senza che nessuno di
essi turbi la vostra calma interiore e la vostra felicità e quando
riuscirete a evitare che i doveri entrino in contraddizione l'uno con
l'altro, rendendo così la vostra vita poco equilibrata, avrete raggiunto
la vera felicità spirituale. La vostra mente e la vostra coscienza si
rivolgeranno allora verso la sorgente, verso Dio.
La
coscienza spirituale è quel supremo stato di coscienza che dovete
cercare di raggiungere per poter vivere una vita armoniosa e pacifica.
Senza questo equilibrio spirituale, è impossibile essere felici nella
vita. Vivere un'esistenza contraddittoria significa essere disarmonici, e
un'esistenza disarmonica conduce sicuramente all'infelicità. I sensi
sono le fondamenta della coscienza materiale. L'individuo comune è più
incline al mondo e alle cose materiali che a quelle spirituali perché il
fascio di luce dei suoi sensi è diretto verso l'esterno.
Egli
rivolge i cinque fasci di luce: vista, udito, odorato, gusto e tatto,
sugli oggetti materiali e sui piaceri. Questo è il motivo per cui tutte
le cose esteriori sembrano belle e piacevoli. Non vedrete mai il 'mondo
interiore' fino a quando questi fasci di luce non verranno indirizzati e
concentrati dentro di voi. Soltanto se imparerete a non essere travolti
dai sensi potrete godere della coscienza spirituale. Quando riuscirete a
interiorizzare la mente, comincerete a comprendere che dentro di voi
esistono cose molto più belle di quelle esteriori. Se pensate che la
musica sia bella, scoprirete che la musica astrale è molto più
affascinante.
Così
come godete la fresca carezza del vento e la calda luce del sole e
tutte le altre sensazioni naturali, allo stesso modo, non appena
interiorizzate la coscienza, sentirete dentro di voi le percezioni
estremamente piacevoli delle forze sottili, presenti nei centri
spirituali cerebrospinali del corpo. Tutte le cose più belle del mondo
sono soltanto la copia grossolana del radioso splendore del mondo
astrale. Nessuna cosa materiale può essere paragonata alle meravigliose
visioni del mondo interiore.
La
coscienza spirituale è accompagnata dalla percezione astrale della
saggezza e della bellezza nascoste dietro tutti i fenomeni materiali. La
bellezza della natura è simile a una fontana. Vedete la bellezza degli
spruzzi, ma non vedete le meraviglie racchiuse nelle goccioline. La luce
astrale e i colori di ogni atomo sono indicibilmente belli. In questa
splendida fontana naturale voi vedete soltanto l'aspetto esteriore, ma
non la sottile bellezza interiore, né il Potere che rende bella la
natura.
(Paramahansa Yogananda)
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/06/le-sfumature-della-coscienza-spirituale.html
Nessun commento:
Posta un commento