lunedì 2 dicembre 2013

Israele interviene nella guerra in Siria

Le Battaglie avviate più di una settimana fa da Damasco hanno subito un assalto a sorpresa contro gli avamposti dell'esercito Siriano nel Ghuta orientale. Questo attacco potrebbe rivelarsi essere il primo coinvolgimento attivo dell'esercito israeliano nella guerra in Siria, al fianco di una delle due parti. La notizia viene segnalata, Sabato, dal quotidiano libanese Assafir.

 
Le fonti hanno detto al giornale che le truppe sioniste hanno fornito mappe e foto di ricognizione delle posizioni dell'esercito siriano alle forze d'attacco che nel frattempo provenivano dalla Giordania sotto la guida dell'intelligence saudita, coordinata da quella americano-sionista .

 
"Il contributo israeliano nella battaglia del Ghuta Orientale è stato il pilastro di tutto l'attacco." Secondo le informazioni di sicurezza, prima dell'inizio del primo attacco, gli israeliani sarebbero riusciti ad interrompere il sistema di comunicazione per ciascuna delle unità: dalla Quarta Divisione, alla Guardia repubblicana, alle forze di elite delle unità di Hezbollah e alle fazioni irachene Abu al Fadl al Abbas dispiegate nella regione.
 

 
Durante le prime ore dell'attacco, gli israeliani hanno usato mezzi elettronici di crittografia(Jammers), e sono riusciti a disturbare le comunicazioni radio tra i gruppi siriani e i loro alleati sulla prima linea di difesa, che è stata di conseguenza violata in modo rapido e ha portato alla caduta di sette villaggi e fattorie agricole della zona di Al-Marj .
 
Nel dettaglio, sono stati attaccati con successo, gruppi isolati della Guardia repubblicana e della «Brigate di Abu al Fadl al Abbas» sia gli uni che gli altri hanno perso molti dei propri elementi. I rinforzi sono arrivati nella zona e la riorganizzazione della linea di difesa è riuscita a respingere l'assedio, oltre che a riprendere contatto con molti gruppi. 
 
Le unità della quarta divisione di stanza nella regione hanno perso contatto con i propri comandanti  e le altre unità hanno protetto la ritirata degli altri gruppi "verso la seconda linea di difesa per impedire agli attaccanti avanzassero verso il loro obiettivo strategico di Otaiba".


 

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