Spiacente
ma sono decisamente scettico. Non credo che una marcia, una
manifestazione, una "rivolta" per "bloccare tutto" possa servire.
Quanto
all'iniziativa del 9 dicembre ho provato a parlare con gente che pure
ci crede, ma mi hanno lasciato perplessi (non solo sul mezzo, ma anche
sul metodo con cui utilizzarlo). Mi sembra giusto decidere di fare
qualcosa, ma sul cosa sono molto scettico, ben sapendo che le élite
hanno sempre strumentalizzato, manipolato, infiltrato ogni rivolta:
mentre il popolo marciava sulla bastiglia credendo di lottare per la libertà, le élite occulte brindavano alll'ennesimo successo del loro piano.
Bloccare tutto, l'élite non credo che tremi a tale pensiero, anzi stanno già lavorando per bloccare l'economia con la crisi artificiale del debito pubblico.
Caos? All'élite non dispiace per niente ed anzi aspirano ad utlizzarlo per ottenere in seguito il loro ordine: "Ordo ab chaos"
Ribellione di persone non molto informate (tranne i pochi che la organizzano)? Cosa speriamo di avere un bel po' di persone che seguono più l'azione che non la riflessione? O forse di fare qualcosa di eclatante per avere un po' di pubblicità e quindi poter lanciare ad un pubblico più vasto lo slogan (giustissimo per carità) della sovranità monetaria?
Quanto alle manifestazioni contro le scie chimiche
non vedo che senso abbiano specie al momento attuale, e ho forti dubbi
su organizzazioni che a volte sembrano volere egemonizzare il movimento.
So
che molti attivisti che leggono i miei articoli sono convinti di potere
ottenere qualcosa di buono, e sono convinto della loro buona fede e
della loro sincerità. Ma non condivido l'idea di fare qualcosa adesso
perchè altrimenti è troppo tardi. O meglio è vero che sia tardi, ma non
per questo dobbiamo fare qualcosa che potrebbe essere utilizzata dalla
parte avversa.
Questo
è almeno quanto penso, e so bene che posso sbagliare. Voi che mi
leggete, ve lo ricordo sempre, avete il dovere di ragionare con la
vostra testa.
qui sotto riporto il
Comunicato di Peribenecomune in merito alla manifestazione del 9 dicembre
In merito alle iniziative di blocco del paese organizzate per il 9 dicembre prossimo, il coordinamento funzionale di Per il Bene Comune informa tutti gli aderenti che PBC non aderisce. La nostra posizione è sintetizzata nel comunicato riportato qui sotto.
La grande finanza, i suoi governi, partiti, media e logge vanno avanti nello svuotare le casse pubbliche e nel distruggere la sovranità politica, industriale ed alimentare dell’Italia.
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qui sotto riporto il
Comunicato di Peribenecomune in merito alla manifestazione del 9 dicembre
In merito alle iniziative di blocco del paese organizzate per il 9 dicembre prossimo, il coordinamento funzionale di Per il Bene Comune informa tutti gli aderenti che PBC non aderisce. La nostra posizione è sintetizzata nel comunicato riportato qui sotto.
La grande finanza, i suoi governi, partiti, media e logge vanno avanti nello svuotare le casse pubbliche e nel distruggere la sovranità politica, industriale ed alimentare dell’Italia.
Le persone, le famiglie e le imprese che entrano in crisi a causa di queste scelta politiche sono in continuo aumento, ma ancora milioni di loro vogliono illudersi che Alfano invece di Berlusconi o Renzi invece di D’Alema, vogliano e possano abbandonare i loro committenti e decidersi a passare dalla parte del 99% del loro popolo.
Altre persone, travolte dalla crisi o informatesi sul ruolo di banche, partiti e media hanno appena rinunciato ad illudersi sul centrodestra o sul centrosinistra e vorrebbero cacciare quanti occupano e opprimono questo paese.
In alcune Associazioni, che già fiancheggiavano partiti dl centrodestrasinistra, alcuni “capetti” o sedicenti “capipopolo”, in proprio o su amichevoli suggerimenti e istruzioni, pensano di poter gratificare il proprio ego, o cos’altro, e sgomitano per fare le mosche cocchiere.
Si susseguono in rete richiami a “ultimatum”, “occupazioni ad oltranza”, “inizio di mobilitazioni sine die…”; appelli già uditi e letti (rivoluzione viola, Catena Umana intorno al Parlamento, ecc…) e tutti consumati nel nulla (o tutt’al più con qualche tentativo elettorale).
Perché non si apre una discussione su queste lotte inutili e dannose ?
Perché tanta fregola di portare alla sconfitta chi ora sta prendendo coscienza ?
Perché ai “capetti” non interessa analizzare il funzionamento del sistema ed il modo di vincerlo?
Perché si chiama a “blocchi” che colpiscono gran parte del popolo, senza dire cosa si vuole fare?
Perché si vuole fare pagare ulteriori sacrifici alla popolazione, anziché lavorare a un vero e proprio piano politico?
La lotta per la liberazione degli italiani non è un gioco né un palcoscenico per guitti politici; è un’opera che va portata avanti con fermezza e con cautela, guardando bene dove si mettono i piedi e in che direzione ci si sta muovendo.
La lotta per la liberazione degli italiani non è un gioco né un palcoscenico per guitti politici; è un’opera che va portata avanti con fermezza e con cautela, guardando bene dove si mettono i piedi e in che direzione ci si sta muovendo.
La storia ci insegna anche che se non si ha un porto a cui attraccare si resta in balia dei venti e spesso si finisce nella tragedia …
Il movimento politico di liberazione Per il Bene Comune è solidale con gli italiani occupati e oppressi: militarmente, politicamente, finanziariamente e culturalmente, ma ritiene che un soggetto politico “sovrano” e libero da condizionamenti e ricatti debba, in primo luogo guardare agli interessi del 99% del suo popolo. Quindi le lotte giuste sono quelle che sviluppano consapevolezza e unità (invitare i promotori a nascondere i simboli del passato dai propri profili personali nei social network, non è ricerca di unità, ma inganno per chi non potrà capire con chi si sta mettendo).
Chi vuole cambiare davvero le cose deve dire parole di verità. Troppi gruppi, già da prima del 1968, sono infiltrati da servizi italiani e non, o imbottiti da finanziamenti di Fondazioni e Associazioni che fanno capo ai grandi finanzieri (da Soros, ai Rockefeller, dai Rothschild ai Sachs).
Il loro scopo è conoscere per reprimere e/o far compiere atti utili a coalizzare la popolazione contro il cambiamento. Le “rivoluzioni colorate” insegnano che in presenza di movimenti popolari in crescita culturale e di consenso vengono mandati allo sbaraglio proprio durante tale gestazione/formazione, per poterli facilmente distruggere e stroncare. Inoltre infiltrazioni possibili (se non probabili) rischiano di giustificare misure ancor più oppressive di quelle che già sono in essere, come dimostrano le ripetute esperienze greche.
“IL 9 DICEMBRE L’INIZIO DELLA FINE… PER I PARASSITI” non è un generoso pugno in cielo, ma occasione di divisione in seno al popolo e più durerà più si porterà dietro i disastrosi effetti di lotte (.. ma a chi ? Per fare cosa ? Alleati con chi ? ) sconfitte in partenza.
Il coordinamento funzionale di Per il Bene Comune
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