lunedì 2 dicembre 2013

Tecnologia e Religione

 
‘Tra l’aria condizionata e il Papa … beh … io preferisco l’aria condizionata!’
Woody Allen
 
Se le vicende narrate nei testi biblici altro non sono che resoconti involuti sui rapporti terreni avvenuti tra esseri ‘alieni’ e popoli nomadi pastorali, allora dovremmo trarne le necessarie conclusioni.
 

Dovremmo ricordare l’interessante vicenda dei  CULTI CARGO ossia della divinizzazione di manufatti ed esseri (assai terreni) ad opera di popolazioni indigene residenti da sempre in alcune isole del Pacifico, all’indomani della seconda guerra mondiale. Queste isole venivano adoperate dalla marina militare statunitense come base di appoggio logistica per condurre la guerra contro il Giappone. Le popolazioni locali videro quindi aerei, navi cargo e militari in divisa con mezzi e tecnologie a loro sconosciute, iniziando a commemorarli una volta terminata la guerra, con rituali complessi che prevedevano l’utilizzo di manufatti in legno a forma di aeroplano, oppure di nave o container, in giorni prefissati che erano quelli dettati dalle mere esigenze militari dell’epoca appena trascorsa.
 
Si era formata quindi una religione, ancorché allo stadio larvale, completa.
 
Lo stesso è accaduto con le genti nomadi del Sinai e dintorni? Probabilmente la risposta non può essere che affermativa. Religione e Tecnologia sono quindi da considerarsi la stessa cosa? Più o meno. Ricordiamoci che l’arrivo dei conquistadores spagnoli nelle terre mesoamericane furono accompagnati in principio dalla certezza del ritorno degli dei da parte delle popolazioni locali.
 
Il dio biblico era quindi un essere dotato di apparati tecnologici alla nostra portata odierna ma impensabili per l’umanità di pochi secoli orsono. Cosa accadrebbe se potessimo tornare nel passato a noi prossimo (nel 1200?) con un SUV dai vetri oscurati, con ricetrasmittenti, mitra, lampade a LED, fiamme ossidriche, occhiali a specchio e vestiti completamente in fibre sintetiche attillate? Verremo scambiati per dei? Probabilmente si.
 
Il livello di sviluppo tecnologico è un’arma potente. Il miracolo terreno della  trasmutazione della materia è un abbaglio devastante. Alla ricerca dei codici segreti di quella tecnologia perduta si sono mossi tutti gli esoterismi, proseguendo in forma occulta quello stesso abbaglio preso dalle religioni ufficiali?
 
Lingue apparentemente oscure altro non erano che le istruzioni di un apparato tecnologico? Anche in questo caso potremmo rispondere affermativamente. Se così fosse, gli ermetismi e le religioni sarebbero da considerarsi totalmente prive di fondamento. Forse è per questo che hanno difeso con la violenza (l’inquisizione) e l’astuzia (la propaganda) il loro usurpato predominio terreno su di una popolazione ancora spaventata dall’uso sprezzante che di quella tecnologia gli ‘dei’ avevano fatto.
 
In conclusione però dovremmo chiederci se gli ‘dei’ abbiano abbandonato il pianeta per trasferirsi altrove oppure continuino ad operare dietro le quinte, servendosi dei loro servi terreni, i moderni figli di Aronne, i sacerdoti dell’antiumanità: la schiatta politica o chi comunque detiene il potere terreno, adoperando proprio quei codici magici ed esoterici, evidenti retaggi (in gran parte fraintesi) della lingua comune primigenia degli ‘dei’.
 
La cosiddetta Scienza invece meriterebbe un discorso a parte perché è la forma di pensiero più dogmatica che esista. Prende le mosse dagli  enunciati galileiani che la stessa fisica quantistica ha provveduto a demolire. Scopriamo allora che il pensiero è cosa complessa e multiforme e che non esistono le categorie del sapere abilmente imposte dal potere terreno per tenere le menti scisse ed occupate a ‘pettinare il vento’, elucubrando su problematiche inutili e fuorvianti, proprio come per millenni l’umanità si è occupata solo di teologia, considerandola la somma delle saggezze. Dalla Royal Society in avanti, le menti del nostro contemporaneo stanno facendo lo stesso?

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