‘Tra l’aria condizionata e il Papa …
beh … io preferisco l’aria condizionata!’
Woody Allen
Se
le vicende narrate nei testi biblici altro non sono che resoconti
involuti sui rapporti terreni avvenuti tra esseri ‘alieni’ e popoli
nomadi pastorali, allora dovremmo trarne le necessarie conclusioni.
Dovremmo ricordare l’interessante vicenda dei CULTI CARGO ossia della divinizzazione di manufatti ed esseri (assai terreni) ad opera di popolazioni indigene residenti
da sempre in alcune isole del Pacifico, all’indomani della seconda guerra mondiale. Queste isole venivano adoperate dalla marina militare statunitense
come base di appoggio
logistica per condurre la guerra contro il Giappone. Le popolazioni
locali videro quindi aerei, navi cargo e militari in divisa con mezzi e
tecnologie a loro sconosciute, iniziando a commemorarli
una volta terminata la guerra, con rituali complessi che prevedevano
l’utilizzo di manufatti in legno a forma di aeroplano, oppure di nave o
container, in giorni prefissati che erano quelli
dettati dalle mere esigenze militari dell’epoca appena trascorsa.
Si era formata quindi una religione, ancorché allo
stadio larvale, completa.
Lo stesso è accaduto con le genti nomadi del Sinai e dintorni? Probabilmente la risposta non può essere che
affermativa. Religione e Tecnologia sono quindi da considerarsi la stessa cosa? Più o meno. Ricordiamoci che l’arrivo dei conquistadores spagnoli nelle terre
mesoamericane furono accompagnati in principio dalla certezza del ritorno degli dei da parte delle popolazioni locali.
Il dio biblico era quindi un essere dotato di apparati tecnologici alla nostra portata odierna ma impensabili
per l’umanità di pochi secoli orsono. Cosa accadrebbe se
potessimo tornare nel passato a noi prossimo (nel 1200?) con un SUV dai
vetri oscurati, con ricetrasmittenti, mitra, lampade a LED,
fiamme ossidriche, occhiali a specchio e vestiti completamente in
fibre sintetiche attillate? Verremo scambiati per dei? Probabilmente si.
Il livello di sviluppo tecnologico è un’arma potente. Il miracolo terreno della trasmutazione della materia è un abbaglio devastante. Alla ricerca dei codici segreti di quella tecnologia perduta si sono mossi tutti gli
esoterismi, proseguendo in forma occulta quello stesso abbaglio preso dalle religioni ufficiali?
Lingue
apparentemente oscure altro non erano che le istruzioni di un apparato
tecnologico? Anche in questo
caso potremmo rispondere affermativamente. Se così fosse, gli
ermetismi e le religioni sarebbero da considerarsi totalmente prive di
fondamento. Forse è per questo che hanno difeso con la
violenza (l’inquisizione) e l’astuzia (la propaganda) il loro
usurpato predominio terreno su di una popolazione ancora spaventata
dall’uso sprezzante che di quella tecnologia gli ‘dei’ avevano
fatto.
In conclusione però dovremmo chiederci se gli ‘dei’ abbiano
abbandonato il pianeta per trasferirsi altrove oppure continuino ad operare dietro le quinte,
servendosi dei
loro servi terreni, i moderni figli di Aronne, i sacerdoti
dell’antiumanità: la schiatta politica o chi comunque detiene il potere
terreno, adoperando proprio quei codici magici ed
esoterici, evidenti retaggi (in gran parte fraintesi) della lingua comune primigenia degli ‘dei’.
La cosiddetta Scienza invece meriterebbe un discorso a parte perché è la forma di pensiero
più dogmatica che esista. Prende le mosse dagli enunciati galileiani che la stessa
fisica quantistica ha provveduto a demolire. Scopriamo allora che il pensiero è cosa complessa e multiforme e che non esistono le categorie del sapere abilmente imposte
dal potere terreno per tenere le menti scisse ed occupate a ‘pettinare il vento’, elucubrando su problematiche inutili e fuorvianti, proprio come per millenni
l’umanità si è occupata solo di teologia, considerandola la somma delle saggezze. Dalla Royal Society in avanti, le menti del nostro contemporaneo stanno facendo lo
stesso?
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