lunedì 2 dicembre 2013

Attenti ai farmaci che causano l'osteoporosi


Numerosi farmaci, assunti spesso per anni, possono essere molto dannosi per le ossa e causare l'osteoporosi. Un motivo in più per ricorrere, quando è possibile, a farmaci e trattamenti naturali.

Steroidi
A questa categoria appartengono molecole come cortisone e prednisone, che ostacolano la formazione di nuovo tessuto osseo e aumentano il suo r
iassorbimento (cioè lo impoveriscono). Questo porta ad un maggior rischio di fratture. 

Le somminsitrazioni per via orale e per iniezione sono gravate da maggiori effetti negativi sulle ossa, mentre la via cutanea e quella inalatoria danno meno problemi. Sono utilizzati come potenti antinfiammatori in diverse condizioni patologiche, tra cui l'artrite reumatoide, la colite ulcerativa e l'asma.

Terapie antitumorali
Dopo un tumore al seno, la somministtazione di farmaci della classe degli inibitori della aromatasi (anastrazolo, exemestane, letrozolo) può influenzare
negativamente la salute delle ossa. Questi farmaci abbassano i livelli di estrogeno circolanti e aumentano il riassorbimento osseo (l'estrogeno lo blocca e mantiene le ossa forti).
Negli uomini che hanno avuto un tumore alla prostata, vengono invece sommnistrati framaci antiandrogeni, come il bicalutamide, il flutamide e il nilutamide. Questi farmaci bloccano l'ttività dell'ormone testosterone, rallentando la crescita del tumore prostatico, Tuttavia questi farmaci riducono la densità ossea e aumentano il rischio di frattura.
 
Antidepressivi
Farmaci utilizzati per combattere gli stati depressivi, come gli inibitori del reuptake della serotonina (SSRI) possono influenzare la salute delle ossa. Tra questi ci sono il citalopram, la fluoxetina, la paroxetina e la sertralina. Sono tutti farmaci che, stando agli studi scientifici, aumentano il rischio di frattura. Per altro, già lo stato di depressione è di per sé spesso associato all'osteoporosi. Uno studio ha mostrato che l'assunzione regolare di SSR aumenta del doppio il rischio di frattura. In un altro studio, si è visto che tra le donne depresse, quelle che assumevano gli SSRI avevano una osteoporosi più grave.

Inibitori della pompa protonica 
Gli inibitori della pompa protonica (IPP) sono farmaci utilizzati principalmente per la terapia dell'ulcera gastroduodenale e del reflusso gastroesofageo (GERD). Inizialmente erano nati per terapie di breve durata, ma nel caso di GERD ormai vengono somministrati “a vita”, essendo l'approccio medico convenzionale fondamentalmente incapace di guarire questo fastidioso disturbo, ormai quasi epidemico oggi giorno. Tra gli IPP possiamo citare l'esomeprazolo, il lansoprazolo e l'omeprazolo. Nel 2010 la FDA americana ha messo in guardia i consumatori sugli effetti negativi di questi farmaci sulle ossa: l'assunzione prolungata (che ormai è la norma) aumenta il rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale.

Antidiabetici
Recenti studi hanno messo in evidenza che farmaci antidiabetici come quelli della classe dei tiazolidinedioni hanno un pessimo effetto sulle ossa. Tra questo
citiamo il pioglitazone e il rosiglitazone.

Farmaci antiosteoporotici 
Sembrerebbe un controsenso, ma neanche i farmaci utilizzati per prevenire l'osteoporosi sono del tutto sicuri per il nostro tessuto osseo. Sono farmaci della classe dei bifosfonati, come l'alendronato, l'ibandronato, il risedronato e l'acido zoledronico. Diversi studi hanno mostrato che l'uso prolungato di questi farmaci aumenta significativamente il rischio di fratture atipiche del femore.


Bibliografia
- Kathleen Doheny. Do Your Medications Affect Your Bones? webmed.com

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