Il Belgio e gli Stati Uniti hanno appena stipulato un accordo con
l’intento di applicare in Belgio una legge americana contro la frode
fiscale, il Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA).
La firma dell’accordo ha avuto luogo questo 23 aprile. Numerosi
paesi, quali il Regno Unito, la Francia, la Germania e il Giappone hanno
già firmato con gli USA un accordo che applica questa legge sul loro
territorio. A partire dal primo gennaio 2015, le istituzioni finanziarie
dovranno dichiarare alle autorità americane i movimenti dei conti
posseduti da cittadini americani. Dal momento in cui il montante supera i
50.000 dollari o si sono verificati un certo numero di movimenti con il
territorio americano, la banca deve fornire un resoconto preciso delle
entrate e delle uscite di fondi.
Se una banca non si
sottopone a questa procedura, tutte le sue attività con gli USA saranno
sopratassate fino al 30%. La sanzione può andare fino al ritiro della
licenza bancaria negli Stati Uniti.
Questi accordi firmati dai paesi membri dell’UE con l’amministrazione
americana violano le leggi nazionali di protezione dei dati personali,
nonché la Direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
24 ottobre 1995, «relativa alla protezione delle persone fisiche
riguardo al trattamento dei dati a carattere personale e alla libera
circolazione di questi dati», direttiva integrata
nel diritto di tutti gli Stati membri. L’applicazione del FATCA sul
suolo dell’antico continente viola il diritto nazionale dei paesi
europei, così come il diritto dell’ UE. Queste legislazioni non sono
soppresse, ma sospese. Conviene non tenerne conto nei rapporti con gli
USA.
Precedenti accordi che legalizzano la raccolta dei dati dei cittadini
europei da parte delle autorità USA procedevano ugualmente. Dopo
l’attentato dell’11 settembre 2001, Swift, società americana di diritto
belga aveva trasmesso clandestinamente, al Dipartimento del Tesoro
Americano, decine di milioni di dati confidenziali riguardanti le
operazioni finanziarie dei suoi clienti. Malgrado la flagrante
violazione dei diritti, europeo e belga, questa confisca non è mai stata
rimessa in discussione. Al contrario, l’Ue e gli USA hanno firmato
parecchi accordi destinati a legittimarlo [1].
Swift era soggetto al diritto belga e a quello della Comunità
europea, dal momento che la localizzazione della sua sede sociale è a La
Hulpe. Questa società era assoggettata ugualmente al diritto americano
dal momento che la localizzazione del suo secondo server (computer, ndt)
è sul territorio degli USA, permettendo così all’amministrazione
americana di impadronirsi direttamente dei dati. Quindi, la società ha
così scelto di violare il diritto europeo, per sottomettersi alle
ingiunzioni dell’esecutivo americano.
Però, dalla fine del 2009, i dati
Swift inter-europei non sono più trasferiti negli Stati Uniti, ma su un
secondo server europeo. Ma, se gli americani non hanno più accesso
diretto ai dati, questi vengono trasmessi loro, su loro richiesta, in
« pacchetti » e solo essi controllano il processo di elaborazione delle
informazioni. Inoltre, appena, firmati gli accordi, gli americani hanno
messo delle nuove pretese. L’amministrazione americana aveva già
dichiarato nel 2009 « che le transazioni tra le banche europee e americane avrebbero dovuto essere carpite, senza che ci fosse una necessità dimostrata.»
Similmente, l’UE non si è mai opposta alla consegna dei dati PNR
(Passenger Name Record – codice prenotazione passeggero, ndt) delle
compagnie aeree situate sul suo suolo. Le informazioni comunicate
comprendono nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, data di
nascita, nazionalità, numero del passaporto, sesso, ma anche gli
indirizzi durante il soggiorno negli USA, l’itinerario degli
spostamenti, i contatti a terra, nonché i dati medici. Vi sono riassunte
delle informazioni bancarie, quali i metodi di pagamento, il numero
della carta di credito ed anche il comportamento alimentare che permette
di rilevare le pratiche religiose. L’iniziativa unilaterale americana,
di impadronirsi di questi dati, è stata automaticamente accettata dalla
parte europea, che ha dovuto sospendere le sue legislazioni per
rispondere alle esigenze d’oltre-oceano.[2]
Nei due casi, passeggeri aerei e affare Swift, la tecnica è identica.
Infatti, non si tratta di accordi giuridici tra due parti, tra due
potenze formalmente sovrane. Non esiste che una sola parte,
l’amministrazione USA la quale, nei fatti, si rivolge direttamente ai
cittadini europei. Nei due testi, il potere esecutivo americano
riafferma il suo diritto di disporre dei loro dati personali e esercita
direttamente anche la sua sovranità sui cittadini dell’UE.
La supremazia del diritto statunitense sul territorio europeo è anche
una delle scommesse nelle trattative per la creazione di un grande
mercato transatlantico, il Trattato transatlantico sul commercio e gli
investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP,
ndt).
Grazie al TTIP, le imprese americane potranno, in nome della
libera concorrenza, querelare uno Stato che gli rifiuta dei permessi per
lo sfruttamento del gas di scisto o che impone delle norme alimentari e
degli standard sociali. Questo sistema di regolamentazione delle
controversie potrebbe permettere agli americani di far cadere dei pezzi
interi della normativa europea, creando dei precedenti giuridici di
fronte alla giustizia privata americana. Il principio di introdurre un
tale meccanismo è stato in effetti accettato dagli Europei nel mandato
di negoziato, consegnato a giugno 2013 dai ministri del commercio
europei alla Commissione. L’istanza privilegiata per tali arbitraggi è
il Centro Internazionale per il regolamento delle controversie relative agli investimenti
(ICSID, International Centre for Settlement of Investment Disputes in
inglese), organo dipendente dalla Banca Mondiale fondata a Washington, i
cui giudici, avvocati d’affari o professori di diritto sono nominati
caso per caso: un arbitro designato dall’impresa querelante, uno dallo
Stato di Washington, e il terzo dal segretario generale dell’ICSID.[3]
Se questa procedura, parzialmente accettata, entrerà in gioco nel
quadro del futuro grande mercato transatlantico, il diritto europeo si
eclisserà ancora una volta, di fronte ad una giustizia privata situata
sul suolo americano, nella quale la parte statunitense giocherà un ruolo
determinante.
JEAN-CLAUDE PAYE - Mondialisation.ca
Jean-Claude Paye, sociologo, autore de L’emprise de l’image. De Guantanamo à Tarnac (L’influenza dell’immagine. Da Guantanamo a Tarnac, edizioni Yves Michel novembre 2011, ndt)
Fonte: www.mondialisation.ca
Link: http://www.mondialisation.ca/lempire-en-construction-le-droit-etasunien-simpose-sur-le-territoire-europeen/5384195
[1]
Jean Claude Paye, « Les transactions financières internationales sous
contrôle américain (Le transazioni finanziarie sotto controllo
americano, ndt), Mondialisation.ca, 2 maggio 2008, http://www.mondialisation.ca/les-transactions-financi-res-internationales-sous-contr-le-am-ricain/8879
[2] Jean-Claude Paye, « L’espace aérien sous contrôle impérial » (Lo spazio aereo sotto controllo imperiale, ndt), Mondialisation.ca, 15 ottobre 2007, http://www.mondialisation.ca/l-espace-a-rien-sous-contr-le-imp-rial/7080
[3] Convention pour le réglement des différents relatifs aux investissements entre Etats et ressortissants d’autres Etats, International Centre for Settlement of Investissement Disputes ( ICSID) (Convenzione per il regolamento delle controversie relative agli investimenti tra Stati e cittadini di altri Stati, Centro Internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti, ICSID, ndt) , capitolo sull’arbitraggio articolo 37, https://icsid.worldbank.org/ICSID/StaticFiles/basicdoc-fra/partA-chap04.htm#s02
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANNA GRASSO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13502
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