lunedì 19 gennaio 2015

Dall'Europa nessuna alternativa al gas russo

Dall'Europa nessuna alternativa al gas russo

L'Europa sta cercando di trovare un fornitore energetico alternativo alla Russia. Negli ultimi anni sono stati annunciati diversi tentativi riguardo nuovi progetti infrastrutturali con altri esportatori di gas. Tuttavia al di là dei buoni propositi e della firma di qualche memorandum preliminare, non si è andato oltre ed i tentativi dell'Europa di diversificare le forniture di gas non hanno avuto mai successo.
 
Uno dei progetti più interessanti era il gasdotto "Nabucco", tuttavia è stato buttato nel cestino. Non ha impedito il fallimento nemmeno l'inserimento del gasdotto nella lista delle opere prioritarie e strategiche dell'Europa. Il gasdotto era destinato ad erogare gas dai giacimenti dell'Azerbaigian, Iraq e Turkmenistan, tagliando fuori così la Russia. Era stato previsto che la capacità di trasporto di "Nabucco" avrebbe raggiunto i 32 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Tuttavia i lavori di costruzione sono stati continuamente rinviati per le divergenze con i potenziali esportatori di gas. 


Proprio per questo motivo inizialmente la data di lancio del progetto era stata rinviata al 2018, dopodichè, l'anno scorso, il gasdotto è stato accantonato. Un altro motivo del fallimento era il valore dell'investimento. Man mano che il progetto si delineava sulla carta, il costo dell'infrastruttura è quasi raddoppiato fino a 14 miliardi di euro, fatto che ha lasciato delusi i fautori dell'opera. Sullo sfondo di un raffreddamento delle relazioni tra Mosca e Bruxelles era stato rilanciato il discorso su "Nabucco", tuttavia le probabilità di ripresa del progetto sono abbastanza piccole, ha notato l'analista senior della Z erich Capital Management Viktor Markov:
"L'Unione Europea naturalmente sta cercando di rimettere in piedi il vecchio progetto Nabucco per le forniture di gas dal Turkmenistan. Tuttavia questo progetto è di difficile attuazione perché è necessario costruire un gasdotto attraverso il Mar Caspio, scenario abbastanza difficile da un punto di vista tecnico. È necessario ottenere il permesso da parte dei Paesi che si trovano lungo la costa del Mar Caspio, fatto quanto mai improbabile in quanto la Russia e l'Iran sono contrarie. Ovviamente solo il Turkmenistan non è in grado di farsi carico del progetto.”
Le possibilità della ripresa del progetto si stanno lentamente affievolendo perché il Turkmenistan ha intrapreso stretti legami con la Cina e le forniture di gas in Asia sono diventate molto più interessanti rispetto alle complessità e all'incertezza delle rotte del gas in direzione dell'Europa, rilevano gli analisti. Al posto di "Nabucco", è diventato una priorità il gasdotto Trans-Adriatico, che dovrebbe collegare il giacimento di Shah Deniz, in Azerbaigian, con l'Italia. Tuttavia non è ancora chiaro se la portata di gas possa giustificare l'avvio del progetto.

Un'alternativa ai principali progetti infrastrutturali doveva diventare la costruzione dei rigassificatori per il gas naturale liquefatto (GNL). L'iniziativa era promossa attivamente da Washington. Tuttavia, per avviare le esportazioni di GNL dagli USA verso i Paesi dell'Unione Europea, serve superare una serie di ostacoli burocratici. In particolare l'assenza di un accordo di libero scambio e l'interesse americano verso l'Asia, evidenzia l'analista senior della compagnia russa BCS Kirill Tachinnikov:
"I costi di produzione e soprattutto i costi di trasporto per rifornire l'Europa di gas dagli Stati Uniti sono abbastanza alti. Corrisponde ad un prezzo di esportazione ancora più alto rispetto a quello di Gazprom, in particolare per i Paesi dell'Europa orientale. In più è necessario creare le infrastrutture di esportazione e un gran numero di rigassificatori e navi cargo, cose che inevitabilmente allungano i tempi ed incrementano i costi.”
L'Europa non sarà in grado di trovare nei prossimo 2 decenni una valida ed affidabile alternativa al gas russo, sono convinti gli analisti. Inoltre a eguito dei prezzi bassi del gas e del petrolio, i progetti costosi vengono automaticamente accantonati. E' improbabile che salti fuori un'alternativa a basso costo al gas naturale russo per l'Europa nel breve periodo.


Tatiana Golovanova   


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