lunedì 12 gennaio 2015

EUROPA SENZA LIBERTA’

Strasburgo: scie chimiche - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Con il pretesto della strage nella redazione di Charlie Hebdo, anche l’Unione europea ha improvvisamente avvertito la necessità di garantire - solo in teoria - una maggiore protezione dei cittadini e prevenire futuri attacchi terroristici. A promettere una serie di misure restrittive ovviamente mascherate, è stato lo stesso presidente della Commissione Jean Claude Juncker, che da Riga ha annunciato la presentazione di alcune proposte al Consiglio Affari esteri di febbraio, mentre a quello di gennaio, previso per il 19, i ministri degli Stati membri si limiteranno ad uno scambio di pareri. Lo yesman Junker non è stato eletto da cittadine e cittadini.
 
 Parigi: scie chimiche
 
Nel mirino della riforma c’è l’accordo di Schengen, che consente ai cittadini europei di viaggiare liberamente all’interno dell’Unione. Già oggi esiste lo Schengen Information Sistem, una rete che consente rapidi scambi di informazioni tra Stati, polizia, frontiere e autorità doganali. Infine è tornato alla ribalta il Pnr (Passenger Name Record) che obbliga le compagnie aeree a registrare e a comunicare alle autorità nazionali i dati di tutti i passeggeri dei voli di linea. Si tratta di una proposta del 2011 che però non ha mai visto la luce a causa di alcune difficoltà dal punto di vista delle tutela della privacy.
 
L’Unione europea non può agire concretamente nella difesa del territorio perché non ne ha la competenza giuridica. Quello che può fare è creare le condizioni per una migliore comunicazione delle informazioni sensibili tra gli Stati membri. Ma, ha ricordato lo stesso Juncker, servono anche politiche di prevenzione del radicalismo che partano dalle comunità locali. E’ in fase di sperimentazione un sistema di sorveglianza centralizzato, sullo stile di quello statunitense, o meglio sotto il controllo della NATO, in cui la difesa esterna non è affidata ai singoli Stati, ma al governo federale, vale a dire a Washington.

 
Il Trattato di Lisbona (entrato in vigore nel 2009, firmato per l'Italia senza mandato parlamentare da Prodi e D'Alema nel 2007) ha annichilito gli Stati di diritto del vecchio continente. L’Unione europea non è l’Europa dei popoli, bensì degli affaristi telecomandati da oltre Oceano, proprio quei politicanti fantoccio che non vedono, non sentono e non parlano, precisamente alla stregua dei pidocchi negazionisti, sorta di parassiti analfabeti che narcotizzano la realtà a danno di tanti. 

Dal 1945 l'Europa è ostaggio degli Stati Uniti d'America, e l'arsenale nucleare a stelle e strisce impiantato illegittimamente dalla metà degli anni '50 in poi, è la spada di Damocle che incombe su di noi.
 
Gianni Lannes
 
 
riferimenti:

 
 

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