mercoledì 14 gennaio 2015

L’esito dell’incontro di Berlino era prevedibile

L’esito dell’incontro di Berlino era prevedibile

Il successo dell’incontro di Berlino tra i “quattro della Normandia” è stato impedito dal clima. Ad ogni modo, tale è il commento fatto dal ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier a conclusione dell’incontro con gli omologhi di Russia, Francia e Ucraina. È stato comunque deciso di tenere un nuovo incontro la settimana prossima. Questo è l’unico accordo raggiunto dai quattro a Berlino.
 
I capi della diplomazia dei quattro paesi si erano riuniti a Berlino con lo scopo di riassumere i progressi nel campo dell’attuazione degli accordi di Minsk e di preparare il vertice dei capi di Stato. Questo formato è stato battezzato “di Normandia” dopo l’incontro del 6 giugno in Francia, dove i leader di Russia, Germania, Francia e Ucraina erano giunti per partecipare alle celebrazioni dedicate al 70° anniversario dello sbarco alleato.


Già prima dell’inizio dell’incontro di Berlino Steinmeier aveva riconosciuto che non era certo del sucesso del negoziato. Ciò nonostante è stato deciso di approfittare di questa possibilità per cercare di ravvicinare le posizioni, sebbene più vicine di così non potrebbero essere, perché tutti i paesi del “quartetto” sostengono che la chiave del regolamento è il rigoroso rispetto degli accordi di Minsk. Tuttavia l’Occidente (per non parlare di Ucraina) capisce questi accordi a modo suo. Dichiara che è Mosca che deve rispettare gli accordi, sebbene la Russia non sia neanche parte del conflitto, e allo stesso tempo chiude gli occhi su tutte le violazioni che vengono perpetrate dal regime ucraino. Le città del sud-est dell’Ucraina vengono di nuovo bombardate. Secondo alcune informazioni l’esercito di Kiev si prepara a un nuovo tentativo di risolvere con la forza la situazione nel Donbass. Sarebbe una catastrofe, ha osservato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov prima di partire per Berlino.
Occorre raggiungere quanto prima la cessazione del fuoco che deve essere totale e incondizionata. Ora si sta discutendo sulla linea di delimitazione. Credo che questa discussione sia ormai controproducente. Certo, le trattative devono essere continuate, ma ciò non significa che il mancato accordo su qualche chilometro del confine possa essere usato come pretesto per riprendere l’uso degli armamenti pesanti, dei lanciarazzi multipli Grad e di altro.
Va detto che il Protocollo di Minsk, firmato in settembre dell’anno scorso, sembrava più solido degli accordi di Ginevra e Berlino, dai quali è stato precedeuto e che entrambi sono falliti. Alle trattative nella capitale della Bielorussia per la prima volta hanno partecipato dei rappresentanti delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Il dialogo tra Kiev e le milizie è diventato possibile appunto grazie agli accordi raggiunti in precedenza tra i presidenti di Russia, Francia e Ucraina e il cancelliere della Germania. Grazie al Protocollo di Minsk nel sud-est è stata raggiunta una tregua, sebbene relativa, perché dei 12 punti del documento in realtà vengono rispettati soltanto 2.

Per dare un nuovo respiro agli accordi di Minsk alla fine di dicembre tra i “quattro della Normandia” è stato raggiunto un accordo per tenere un incontro dei ministri. Allora il presidente ucraino Petr Porosheko si è affrettato ad annunciare che il 15 gennaio ad Astana si sarebbe tenuto un incontro al vertice. In seguito tuttavia i rappresentanti del cancelliere della Germania e dei presidenti di Francia e Russia hanno precisato che l’incontro si sarebbe tenuto soltanto se fosse garantito un progresso reale. Questo approccio di cautela si è rivelato corretto, fa notare il politologo russo Andrey Kortunov.
Tutti capiscono che quello al vertice è un incontro assai impegnativo. Sarebbe impensabile tenerlo soltanto per parlare. Ci devono essere dei risultati concreti, un progresso reale. Ogni leader è consapevole che la sua partecipazione di per se è una grossa responsabilità.
Allo stesso tempo l’esperto rileva che entrambe le parti del conflitto ucraino hanno raggiunto dei punti di comprensione e una visione comune del modo da agire per superre la crisi. Capiscono che si possono usare soltanto dei metodi diplomatici e politici, mentre la soluzione armata non ha prospettive. Significa che tutti devono essere flessibili e fare delle concessioni. Trovare dei compromessi evidentemente sarà compito dei rappresentanti politici delle parti che dovranno preparare il nuovo incontro dei ministri degli Esteri, i quali – ci vorremmo credere – saranno in grado di creare le basi per lo svolgimento di un nuovo vertice nel “formato Normandia”.

 
Igor Siletskij 

fonte: http://italian.ruvr.ru/2015_01_13/L-esito-dell-incontro-di-Berlino-era-prevedibile-8407/

Nessun commento:

Posta un commento