I capi della diplomazia dei quattro paesi si erano
riuniti a Berlino con lo scopo di riassumere i progressi nel campo
dell’attuazione degli accordi di Minsk e di preparare il vertice dei
capi di Stato. Questo formato è stato battezzato “di Normandia” dopo
l’incontro del 6 giugno in Francia, dove i leader di Russia, Germania,
Francia e Ucraina erano giunti per partecipare alle celebrazioni
dedicate al 70° anniversario dello sbarco alleato.
Già
prima dell’inizio dell’incontro di Berlino Steinmeier aveva riconosciuto
che non era certo del sucesso del negoziato. Ciò nonostante è stato
deciso di approfittare di questa possibilità per cercare di ravvicinare
le posizioni, sebbene più vicine di così non potrebbero essere, perché
tutti i paesi del “quartetto” sostengono che la chiave del regolamento è
il rigoroso rispetto degli accordi di Minsk. Tuttavia l’Occidente (per
non parlare di Ucraina) capisce questi accordi a modo suo. Dichiara che è
Mosca che deve rispettare gli accordi, sebbene la Russia non sia
neanche parte del conflitto, e allo stesso tempo chiude gli occhi su
tutte le violazioni che vengono perpetrate dal regime ucraino. Le città
del sud-est dell’Ucraina vengono di nuovo bombardate. Secondo alcune
informazioni l’esercito di Kiev si prepara a un nuovo tentativo di
risolvere con la forza la situazione nel Donbass. Sarebbe una
catastrofe, ha osservato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov
prima di partire per Berlino.
Occorre raggiungere quanto prima la cessazione del fuoco che deve essere totale e incondizionata. Ora si sta discutendo sulla linea di delimitazione. Credo che questa discussione sia ormai controproducente. Certo, le trattative devono essere continuate, ma ciò non significa che il mancato accordo su qualche chilometro del confine possa essere usato come pretesto per riprendere l’uso degli armamenti pesanti, dei lanciarazzi multipli Grad e di altro.
Va detto che il
Protocollo di Minsk, firmato in settembre dell’anno scorso, sembrava più
solido degli accordi di Ginevra e Berlino, dai quali è stato precedeuto
e che entrambi sono falliti. Alle trattative nella capitale della
Bielorussia per la prima volta hanno partecipato dei rappresentanti
delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Il dialogo tra
Kiev e le milizie è diventato possibile appunto grazie agli accordi
raggiunti in precedenza tra i presidenti di Russia, Francia e Ucraina e
il cancelliere della Germania. Grazie al Protocollo di Minsk nel sud-est
è stata raggiunta una tregua, sebbene relativa, perché dei 12 punti del
documento in realtà vengono rispettati soltanto 2.
Per
dare un nuovo respiro agli accordi di Minsk alla fine di dicembre tra i
“quattro della Normandia” è stato raggiunto un accordo per tenere un
incontro dei ministri. Allora il presidente ucraino Petr Porosheko si è
affrettato ad annunciare che il 15 gennaio ad Astana si sarebbe tenuto
un incontro al vertice. In seguito tuttavia i rappresentanti del
cancelliere della Germania e dei presidenti di Francia e Russia hanno
precisato che l’incontro si sarebbe tenuto soltanto se fosse garantito
un progresso reale. Questo approccio di cautela si è rivelato corretto,
fa notare il politologo russo Andrey Kortunov.
Tutti capiscono che quello al vertice è un incontro assai impegnativo. Sarebbe impensabile tenerlo soltanto per parlare. Ci devono essere dei risultati concreti, un progresso reale. Ogni leader è consapevole che la sua partecipazione di per se è una grossa responsabilità.
Allo
stesso tempo l’esperto rileva che entrambe le parti del conflitto
ucraino hanno raggiunto dei punti di comprensione e una visione comune
del modo da agire per superre la crisi. Capiscono che si possono usare
soltanto dei metodi diplomatici e politici, mentre la soluzione armata
non ha prospettive. Significa che tutti devono essere flessibili e fare
delle concessioni. Trovare dei compromessi evidentemente sarà compito
dei rappresentanti politici delle parti che dovranno preparare il nuovo
incontro dei ministri degli Esteri, i quali – ci vorremmo credere –
saranno in grado di creare le basi per lo svolgimento di un nuovo
vertice nel “formato Normandia”.
fonte: http://italian.ruvr.ru/2015_01_13/L-esito-dell-incontro-di-Berlino-era-prevedibile-8407/
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