La
Russia è in procinto di fare un altro passo importante verso la
liberazione del Rublo dal sistema del dollaro. Il Ministero delle
Finanze ha appena rivelato che valuta l’emissione di titoli del debito
pubblico russo in Yuan. Questo sarebbe un modo elegante per disancorarsi
dalla dipendenza e reagire alle pressioni del terrorismo finanziario
del Tesoro USA, rafforzando allo stesso tempo i legami tra Cina e
Russia, il peggior incubo geopolitico di Washington.
Il Viceministro
delle Finanze russo Sergej Storchak ha annunciato che il suo ministero
studia attentamente ciò che sarà necessario per emettere obbligazioni
russe denominate in yuan. L’ultima novità rientra nella strategia a
lungo termine di Russia e Cina, colpendo al cuore l’egemonia degli USA,
il ruolo del dollaro come principale valuta di riserva mondiale delle
banche centrali. Il dollaro è circa il 60% delle riserve delle banche
centrali oggi, seguito dall’euro.
Ora chiaramente la Cina agisce con
attenzione, quale prima potenza commerciale mondiale facendo del
Renminbi o yuan cinese un’altra importante valuta di riserva, avendo
così enormi implicazioni geopolitiche. Finché il dollaro statunitense è
la prima valuta di riserva, il mondo deve di fatto acquistare buoni del
Tesoro degli Stati Uniti per le sue riserve in dollari, permettendo a
Washington di avere un deficit di bilancio dal 1971, quando il dollaro
lasciò il gold exchange standard.
In effetti Cina, Giappone, Russia,
Germania e tutti i Paesi con surplus commerciale finanziano il deficit
di Washington permettendole di condurre guerre in tutto il mondo. E’ un
paradosso che Russia e Cina, almeno, siano decise a porvi fine al più
presto possibile. L’anno scorso Russia e Cina firmarono giganteschi
accordi energetici 30ennali per fornire petrolio e gas russi alla Cina. I
pagamenti saranno in valute locali e non in dollari. Già nel 2014
l’adozione delle moneta nazionale nel commercio bilaterale tra Cina e
Russia è aumentato di nove volte nel 2013. Lin Zhi, capo del
Dipartimento per l’Europa e l’Asia centrale del Ministero dello Sviluppo
Economico cinese annunciava a novembre che,
“Circa 100 banche commerciali russe aprono conti corrispondenti alle transazioni in yuan. L’elenco delle banche commerciali in cui i depositanti possono aprire un conto in yuan aumenta“.
Lo scorso 18 novembre la maggiore banca
russa, Sberbank, è diventata la prima banca russa a finanziare lettere
di credito in yuan cinesi.
Strategia a lungo termine
Tutto ciò significa che Russia e Cina progettano attentamente una strategia a lungo termine per uscire dalla dipendenza della valuta degli Stati Uniti, cosa che, come le sanzioni dello scorso anno hanno svelato, rendono entrambi i Paesi vulnerabili alle devastanti guerre valutarie statunitensi. Alla Cina è stata appena concessa, “in linea di principio” dal gruppo dei 7 ministri delle Finanze, l’adozione dello yuan nel paniere di valute del Fondo monetario internazionale che compongono i Diritti Speciali di Prelievo.
Tutto ciò significa che Russia e Cina progettano attentamente una strategia a lungo termine per uscire dalla dipendenza della valuta degli Stati Uniti, cosa che, come le sanzioni dello scorso anno hanno svelato, rendono entrambi i Paesi vulnerabili alle devastanti guerre valutarie statunitensi. Alla Cina è stata appena concessa, “in linea di principio” dal gruppo dei 7 ministri delle Finanze, l’adozione dello yuan nel paniere di valute del Fondo monetario internazionale che compongono i Diritti Speciali di Prelievo.
Oggi solo dollaro, euro e yen
giapponese sono inclusi nel paniere. Comprendere lo yuan sarà un enorme
passo per farne una valuta di riserva internazionale, al tempo stesso
indebolendo la quota del dollaro. Le riserve estere della Cina sono
prevalentemente crediti in dollari USA, principalmente obbligazioni del
Tesoro USA, una debolezza strategica perché in caso di guerra possono
essere congelati, come l’Iran sa fin troppo bene. E’ indispensabile per
la Cina aumentare la quota d’oro delle riserve e diversificare il resto
in altre valute.
La Cina ha inoltre concordato con la Russia di
unificare il nuovo progetto ferroviario ad alta velocità della Via della
Seta con l’Unione Economica Eurasiatica. Allo stesso tempo, Pechino ha
annunciato la creazione di un enorme fondo da 16 miliardi di dollari per
sviluppare le miniere d’oro lungo la ferrovia che collega Russia, Cina e
Asia centrale, suggerendo grandi piani per costruire banche centrali
con quote di riserva in oro. La banca centrale cinese ha notevolmente
aumentato le riserve auree negli ultimi anni, sebbene non sia ancora
noto se siano superiori alle presunte 8000 tonnellate riserve auree
della Federal Reserve. Ci si aspetta la Cina riveli le riserve d’oro una
volta formalmente accettata nel paniere DSP del FMI, forse entro la
fine dell’anno. Nel 2014 Song Xin, presidente della China Gold Association, dichiarò,
“Dobbiamo creare la nostra banca dell’oro al più presto possibile… Potrà inoltre aiutare ad acquisire riserve e darci voce e controllo sul mercato dell’oro“.
Un fondo settoriale per l’oro con i Paesi della Via
della Seta è stato istituito nel nord-ovest della Cina, a Xian, a
maggio, guidata dal Shanghai Gold Exchange (SGE) della Banca
nazionale cinese PBOC. La Cina è il maggior produttore mondiale di oro.
Tra i 65 Paesi lungo la Cintura economica della Via della Seta numerosi
avrebbero importanti riserve e consumatori di oro. Xinhua riferisce che
60 Paesi hanno investito nel fondo, aiutando le banche centrali degli
Stati aderenti ad aumentare le riserve in oro. Il dr. Diedrick Goedhuys,
ex-consigliere economico del Reserve Bank del Sud Africa, in una
intervista mi ha detto,
“voglio sottolineare la qualità unica dell’oro, se visto come risorsa finanziaria è un bene che non dipende da nessuno. Un buono del tesoro, per esempio, è un bene nelle mie mani, ma una passività o debito da rimborsare nei libri del tesoro. L’oro è un bene puro. Il piano di estrazione dell’oro cinese è di grande importanza; un piano a lungo termine che richiederà dieci anni prima che abbia effetti significativi“.
Ora, con Washington e Wall Street sempre più frustrati nell’indebolire
Rublo e Renminbi, le due potenze compiono passi da gigante per liberarsi
dalle catene dei dollari, una mossa che potrebbe liberare gran parte
del genere umano se fatta nel modo giusto.
F. William Engdahl New Eastern Outlook 06/06/2015
F. William Engdahl
è consulente di rischio strategico e docente, laureato in politica alla
Princeton University ed autore di best-seller su petrolio e
geopolitica, in esclusiva per la rivista online New Eastern Outlook.
https://aurorasito.wordpress.com/2015/06/06/la-russia-fa-sul-serio-con-la-de-dollarizzazione/
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