La riunione dei ministri degli Esteri della Shanghai Cooperation Organization
(SCO) a Mosca è un momento chiave per la preparazione del vertice del
raggruppamento del 9-10 luglio a Ufa, Russia. Viene seguita da una
conferenza di alto livello a Mosca cui hanno partecipato i ministri
degli Esteri di SCO e Stati osservatori ed interlocutori sul tema “Sicurezza, stabilità e futuro comune dell’Area SCO“.
La riunione non sembra aver rilasciato alcun comunicato finora (come
promesso in precedenza). Ma le osservazioni del Presidente Vladimir
Putin in una riunione con i ministri illuminano ciò su cui si lavora.
Allo stesso modo, il Ministero degli Esteri russo ha pubblicato un lungo
commento sul prossimo incontro dei ministri degli Esteri. Il commento
del Ministero degli Esteri russo evidenziava l’importanza attribuita al
documento che verrà messo a punto per l’approvazione al vertice di Ufa e
dal titolo Strategia per lo sviluppo della SCO nel 2015, che appare
essere un “documento di visione” che delinea le priorità del
raggruppamento e i progressi futuri nel “rafforzarne ruolo e influenza negli affari regionali e globali.”
Inoltre, il commento ha rivelato che il vertice di Ufa prenderà in
considerazione altri tre documenti: Programma di cooperazione nella
lotta a terrorismo, separatismo ed estremismo per il prossimo triennio
fino al 2018; Accordo di cooperazione sui confini; e Dichiarazione
congiunta sul traffico di droga. Il commento ha confermato che il
“lancio” del processo di espansione della SCO sarà al centro dell’agenda
di Ufa, rivelando che una dozzina di Paesi ha trasmesso l’intenzione di
partecipare alle attività della SCO
“in un modo o nell’altro“; “Consultazioni sono in corso su come avviare le procedure di adesione di India e Pakistan“; “L’Iran è tra i candidati più vicini all’adesione“.
La Bielorussia, interlocutore finora, cerca lo status di osservatore; e
Azerbaijan e Armenia cercano di diventare partner del dialogo. Il
commento ha sottolineato che sullo sfondo delle “attuali turbolenze
nelle relazioni internazionali, l’accumularsi di tradizionali (sfide) e
la comparsa di nuove sfide e minacce”, la priorità assoluta dev’essere
il mantenimento di sicurezza e stabilità in tutta l’area SCO.
Contrassegnando come punti focali: Tendenze a sviluppi regionali in
vista dell’aggravarsi di sfide e minacce a stabilità e sicurezza
regionale; e Necessità d’intensificare la cooperazione nella SCO contro i
movimenti terroristici, “prima di tutto lo Stato islamico”, così come
organizzazioni estremiste, traffico di droga e criminalità organizzata.
Significativamente Putin ha detto ai ministri degli Esteri che la SCO “lavora attivamente sulla convergenza tra due grandi progetti”:
la Cintura della via della seta della Cina e l’Unione economica
eurasiatica di Mosca, sottolineando la grande importanza nel collegare i
due progetti ai piani della Russia per sviluppare le infrastrutture dei
trasporti in Siberia ed Estremo Oriente russo, valutando che
“siamo certi che questa collaborazione (con la Cina) sia in piena sintonia con i nostri interessi”.
Sui piani di espansione della SCO Putin ha osservato,
“Eravamo d’accordo che avremmo esaminato la possibilità che India e Pakistan aderiscano all’organizzazione. Altri Paesi cercano legami più solidi con la nostra organizzazione. Questo è comprensibile, perché la SCO guadagna peso ed importanza nel frattempo, in quanto affronta questioni della massima priorità per i nostri Paesi e l’intera regione“.
Dal punto di vista indiano, la linea di fondo è che l’adesione alla SCO,
che sembra sarà approvata al vertice di Ufa, richiederà grande
creatività e lungimiranza per armonizzare le strategie regionali con le
aree cruciali del raggruppamento, in particolare Russia e Cina.
Un’opportunità e una sfida per i responsabili politici di Delhi. Ciò
implica l’urgenza di chiarire il pensiero dell’India sulla situazione
mondiale e regionale nel momento in cui gli Stati Uniti sostengono che
la Visione strategica congiunta Obama-Modi su regione Asia-Pacifico e
Oceano Indiano (Gennaio 2015) “riunisce” la strategia del Pivot degli
Stati Uniti in Asia con la Politica ad Est dell’India, “che il primo ministro Modi ha rafforzato“.
Naturalmente, la retorica dei funzionari di medio livello degli Stati
Uniti non è necessariamente conforme alla realtà, ma resta il fatto che
lo sviluppo futuro della SCO è incentrato sull’intesa sino-russa in
Eurasia. Per la prima volta, Russia e Cina convengono nell’essere la
“forza vitale” della SCO. L’importanza strategica del riferimento di
Putin al collegamento cruciale tra il progetto UEE e la Cintura e Via
come leitmotiv dell’integrazione della regione SCO, non può che essere
sottolineata. Chiaramente, la propaganda occidentale volta ad inserire
dei cunei tra Mosca e Pechino invocando lo spettro della crescente
presenza della Cina in Asia centrale, ha fatto fiasco.
La centralità
dell’Intesa sino-russa nella geopolitica dell’Asia centrale (tra cui
l’Afghanistan) esce ravvivata nel nuovo rapporto intitolato Verso il Grande Oceano – 3: Creare l’Eurasia centrale, preparato congiuntamente da studiosi russi e cinesi sotto gli auspici dell’istituzione di Mosca, Valdaj Club
(che, curiosamente, ha diffuso il documento in coincidenza con il
vertice dei ministri degli Esteri della SCO). Il rapporto analizza le
prospettive della partecipazione della Russia all’iniziativa della Cina
che mira a stabilire la rete di rotte terrestri e marittime che
collegheranno le regioni occidentali della Cina con i principali mercati
dell’Asia centrale e dell’Europa. La sua tesi principale è:
“I progetti Cintura economica della Via della Seta ed Unione economica eurasiatica di Russia, Kazakistan e Bielorussia, possono diventare le principali forze che guidano la trasformazione dell’Eurasia centrale in una zona di sviluppo congiunta. La Cintura economica della Via della Seta non è solo un progetto dei trasporti, è un complesso piano di sviluppo economico tra vari Stati, comprendente numerosi progetti di sviluppo per infrastrutture, industria, commercio e servizi. Nel 2015 possiamo segnare l’avvento del “momento dell’Eurasia Centrale”, una svolta unica negli eventi politici ed economici che consentono la realizzazione delle potenzialità di cooperazione e sviluppo congiunto degli Stati regionali”.
Ovviamente, l’adesione alla SCO costringe
l’India a rovesciare la propria ambivalenza strategica cui si ritrovai
nella situazione mondiale contemporanea, riguardo la crescita della
Cina, in particolare. L’India non può correre con la lepre e con i
segugi. Se sostiene infatti ordine mondiale multipolare,
democratizzazione del sistema internazionale, rigoroso rispetto del
diritto internazionale, primato di sovranità nazionale ed integrità
territoriale degli Stati nazionali, e centralità della Carta delle
Nazioni Unite, non ha ragione d’ingraziarsi gli Stati Uniti parlando di
“valori” condivisi, metafora sottilmente travestita della strategia del
contenimento degli Stati Uniti contro Russia e Cina.
Ma d’altra parte,
se l’ascesa della Cina è l’ossessione continua della politica estera del
governo del Primo ministro Narendra Modi, come dei compagni di viaggio e
dei propagandisti delle sedicenti pretese della dirigenza indiana;
infatti, se il documento della Visione di Obama-Modi (gennaio 2015) sarò
il faro della politica “Agire a Oriente” nel vasto spazio tra Australia
e Mongolia, l’India si troverà ad essere il terzo incomodo nella SCO.
Si tratta di una scelta che il governo Modi deve fare e il cui momento
si avvicina con il vertice di Ufa che invita l’India ad aderire alla
SCO. A dire il vero, il principio del consenso guida il funzionamento
della SCO, ma la puntigliosità in stile Uzbekistan non illustrerà
l’immagine dell’India quale potenza regionale capace e desiderosa di
andare avanti.
Paradossalmente, il Pakistan non affronta tali contraddizioni, entrando con grazia nella SCO. Il robusto appoggio della SCO alle iniziative Cintura e Via della Cina equivale al deciso sostegno regionale al Corridoio Economico Cina-Pakistan (di cui l’India risente). Il Pakistan può guardare avanti sfruttando in modo ottimale la posizione geografica per diventare un centro regionale vitale per lo sviluppo economico dell’Asia centrale.
L’adesione alla SCO contribuirà in modo
significativo ad accelerare la cooperazione russo-pakistana. Allo stesso
modo, l’India dovrà aspirare a sfruttare i processi della SCO per
collaborare con Cina e Russia sulle questioni regionali e sviluppare una
consistente condivisione di preoccupazioni e interessi su stabilità e
sicurezza regionale. Naturalmente, nello scenario emergente
l’appartenenza alla SCO presenta per l’India l’opportunità d’impegnarsi
in modo costruttivo anche verso Cintura e Via della Cina.
MK Bhadrakumar Indian Punchline 4 giugno 2015
https://aurorasito.wordpress.com/2015/06/04/ladesione-alla-sco-dellindia-ha-un-avvertimento/
Nessun commento:
Posta un commento