Martedì 14 Giugno la NATO ha annunciato che se un paese membro della nato diverrà vittima di un cyberattacco da parte di persone in un paese non della NATO come la Russia o la Cina, allora la clausola sulla “difesa collettiva” dell’Articolo V della NATO richiede che ogni paese membro della NATO si unisca al paese membro della NATO sotto attacco, se questi decida di rispondere militarmente al paese attaccante. 

La decisione preliminare di ciò è stata fatta due anni fa dopo che la Crimea ha abbandonato l’Ucraina e si è riunita alla Russia, della quale era stata parte fino a quando non venne involontariamente trasferita all’Ucraina dal dittatore Sovietico Nikita Chruščëv nel 1954. Quella decisione della NATO è stata presa prima che l’Ucraina diventasse in definitiva un paese membro della NATO, cosa che non è ancora accaduta. Comunque, solo ora la NATO sta dichiarando che la cyberguerra debba essere considerata una vera “guerra” secondo i termini della clausola di “difesa collettiva” del Trattato della NATO.

La NATO ora sta dichiarando che, dato che degli hacker russi hanno copiato le email sul computer privato di Hillary Clinton, questa azione da parte di qualcuno in Russia che ha approfittato del fatto che lei abbia privatizzato le sue comunicazioni col Dipartimento di Stato americano nel suo computer privato non sicuro e che poi tale Russo abbia curiosato negli affari del Dipartimento di Stato americano che erano salvati in esso, questo fatto può costituire un attacco russo contro gli Stati Uniti d’America, e potrebbe, se il Presidente americano dichiarasse che questa è un’invasione russa degli USA, innescare la clausola di difesa comune della NATO, e questa richiederebbe che tutte le nazioni della NATO dovrebbero unirsi al governo americano per andare in guerra contro la Russia, se il governo americano decidesse in tal senso.

La NATO ha prodotto nel 2013 (prima della conquista dell’Ucraina) un video informativo di propaganda che affermava che i “cyberattacchi” da parte di persone in Russia o Cina che possono compromettere la sicurezza nazionale americana, potrebbero far iniziare un’invasione da parte della NATO, se il Presidente americano decidesse che il cyberattacco fosse un atto ostile da parte del governo russo o cinese. Nel video, un esperto di sicurezza nazionale inglese fa notare che questa per il Presidente americano sarebbe una “decisione assolutamente politica” da prendere, può essere presa solo dal Presidente americano, e che solo quella persona possiede l’autorità legale per farlo. La NATO, producendo questo video, rende chiaro che ogni leader di qualsiasi nazione membro della NATO che può affermare che la sua nazione è stata “attaccata” dalla Russia, possiede il potere per iniziare una guerra contro la Russia. 

Nel caso attuale, sarebbe il Presidente americano Barack Obama. Comunque, questo video dice anche che la NATO non poteva accettare automaticamente le accuse di un capo di stato che definiscono il cyberattacco un’invasione, ma invece il paese che è stato accusato di aver perpetrato l’attacco doveva aver affermato, o altrimenti aver provato, di averlo eseguito. Con la nuova politica della NATO, che è stata annunciata il 14 Giugno, secondo la quale un cyberattacco si qualifica automaticamente come “guerra” proprio come un attacco tradizionale, tali dichiarazioni o prove di colpevolezza da parte della nazione bersaglio non sono più necessarie. Ma questo non è stato esposto con chiarezza nelle notizie pubblicate riguardo questo argomento.

Nel contesto dell’annuncio della NATO il 14 Giugno che la cyberguerra ha lo stesso status della guerra vera e propria, Obama potrebbe dichiarare che gli USA sono stati invasi dalla Russia quando le email del Dipartimento di Stato dell’ex Segretario di Stato americano Hillary Clinton sono state copiate da qualcuno in Russia.

È un argomento caldo tra la Russia e gli Stati Uniti, e così, per esempio, lo stesso giorno, il 14 Giugno, la Reuters ha titolato “Mosca nega il coinvolgimento russo nell’hackeraggio del Comitato Nazionale Democratico americano”, e ha riportato che “la Russia martedì ha negato il coinvolgimento nell’hackeraggio del database del Comitato Nazionale Democratico che fonti americane hanno affermato abbia dato accesso a tutte le ricerche sull’opposizione al candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump”.

In epoche precedenti, lo spionaggio veniva trattato come parte della guerra, e, dopo che sono diventate pubbliche le rivelazioni sul fatto che gli USA stavano intercettando le conversazioni telefoniche del Cancelliere tedesco Angela Merkel, lo spionaggio è diventato riconosciuto semplicemente come una parte della normale diplomazia (almeno per gli Stati Uniti); ma, adesso, secondo la nuova politica della NATO, potrebbe essere trattato come equivalente ad un’invasione fisica da parte di una nazione nemica.

Nel futuro summit della NATO l’8-9 Luglio, che avverrà nel contesto delle esercitazioni militari della NATO più grandi mai avvenute e nei pressi del confine russo, chiamate “Atlantic Resolve“, verranno discussi i piani in prospettiva della NATO per invadere la Russia, così da arrivare ad un piano di consenso per l’intera alleanza. Comunque, anche se questo accadrà. non verrà reso pubblico, perché i piani di guerra non vengono mai resi pubblici.

L’origine di questo scontro tra USA e Russia risale alle promesse che l’Occidente fece nel 1990 all’ultimo leader Sovietico, Michail Gorbačëv, di non espandere la NATO fino ai confini della Russia, e alle susseguenti infrazioni dell’Occidente di queste promesse fatte ripetutamente. Gorbačëv sciolse l’Unione Sovietica e il suo Patto di Varsavia, sulla base di queste false rassicurazioni da parte dei leader occidentali. E così adesso la Russia è circondata da nemici, incluse ex nazioni del Patto di Varsavia e perfino qualche ex regione della stessa Unione Sovietica, come l’Ucraina e le repubbliche baltiche, che ora ospitano forze della NATO. 

La NATO sta interpretando l’approvazione russa del desiderio dei Crimeani di abbandonare l’Ucraina e riunirsi alla Russia in seguito al colpo di stato del 2014, come un’indicazione dell’intenzione della Russia di invadere le nazioni della NATO che in precedenza erano parte dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, come la Polonia, l’Estonia, la Lituania e la Lettonia; e questo è il presunto motivo per l’Operazione Atlantic Resolve americana, e del rapido aumento di truppe e armi americane in quelle nazioni che confinano con la Russia.

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Articolo di Eric Zuesse pubblicato da Thesaker.is il 15 Giugno 2016.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it