mercoledì 13 luglio 2016

La Stalingrado della Siria si chiama Aleppo

Combattenti siriani a Deir Ezzor

La Stalingrado della Siria si chiama Aleppo. Come avvenne nella epica battaglia della Seconda Guerra mondiale, le sorti della guerra si decisero quando le forze russe riuscirono a chiudere in un assedio la 6/a armata della Wermacht, comandata dal gen. Paulus.

La stessa situazione si sta verificando ad Aleppo dove le forze dell’Esercito siriano sono riuscite a chiudere il cerchio intorno alla città bloccando ogni via di rifornimento, grazie alla conquista della via del Castello che era l’ultima arteria ancora sotto controllo dei terroristi.

(foto a lato: Syrian army troops)

La chiusura del cerchio intorno ad Aleppo era pianificata già da tempo ma era stata ritardata per effetto delle pressioni internazionali da diverse settimane.

Alla fine il comando siriano, unitamente a quello russo, hanno deciso di procedere speditamente nella fase finale dell’offensiva per la liberazione della città’, ignorando le pressioni dei paesi occidentali, protettori dei gruppi di miliziani che si trovano all’interno della città’.

Cosi’ e’ stato e le forze siriane hanno utilizzato forze speciali e tattiche nuove per contrastare gli attacchi, molti con autobomba suicide dei terroristi, tanto da causare a questi un elevato numero di perdite in specie fra i membri del gruppo al-Nusra, di quello Nureddin al-Zinki e gli altri. Questa offensiva non viene limitata ad Aleppo ma, grazie anche agli alleati dell’Esercito siriano, principalemte el forze di Hezbollah, queste si stanno occupando di recuperare anche il controllo delle aree al sud di Aleppo e dei paesi della zona per tagliare qualsiasi interruzione con le linee di rifornimento dell’Esercito siriano.

La presa di Aleppo darà una svolta decisiva dopo oltre cinque anni di conflitto ed è facile prevedere che i nemici della Siria partiranno con una grande campagna propagandistica per creare “crisi umanitarie” prefabbricate in modo da aiutare i terroristi assediati in Aleppo, fra i quali è possibile che ci siano alcuni soldati ed ufficiali di reparti speciali turchi e britannici che fungevano da collegamento con i terroristi. I media che lanceranno la solita strumentale “campagna umanitaria” sono gli stessi che hanno nascosto i crimini dei terroristi che hanno bombardato le zone civili di Aleppo (sotto il controllo delle forze siriane) facendo centinaia di vittime fra i civili, donne e bambini in particolare. Soltanto lo scorso Sabato il bombardamento sui quartieri civili della città ha prodotto 60 morti fra i civili, strage di bambini, vittime di serie B  di cui i media occidentali non parlano, erano sostenitori dell’Esercito siriano e non meritano menzione nei grandi giornali come il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, ecc..

L’assedio diventa un “problema umanitario” soltanto quando questo è subito dai gruppi terroristi come al Nusra sostenuti di fatto dagli USA e dall’Unione Europea. Previsto che la Mogherini, John Kerry ed il ministro Gentiloni, lanceranno presto un altro appello alla tregua per consentire ai terroristi di ricevere rinforzi dalla Turchia ed armi sofisticate, come avvenuto durante l’ultima tregua.

Da ieri sono partiti anche alcuni inutili contrattacchi dei gruppi terroristi per riconquistare le posizioni nel nord di Aleppo, sulle fattorie di Maalah e sulla via del Castello, ma questi sono stati respinti grazie alla forte difesa ed  all’intensissimo fuoco sviluppato dalle forze siriane, tanto che dopo mezz’ora, i miliziani jihadisti di Al Nusra e degli altri gruppi che avevano tentato la sortita sono dovuti rientrare sulle posizioni interne.

L’Esercito siriano ha fatto grande uso di missili e di artiglieria contro gli assalitori che tentavano di rompere il cerchio e questo fuoco ha prodotto un gran numero di caduti dalla parte dei terroristi, dalle fonti locali si parla di 75 morti e 200 feriti, molti dei quali sono stati portati in Turchia dove abitualmente i terroristi ricevono assistenza e ricovero negli ospedali oltre la frontiera turca.

Alcuni osservatori ritengono che si possa arrivare ad un accordo simile a quello che fu fatto con l’assedio di Homs, quando intervenne la Croce Rossa internazionale per salvare i terroristi assediati dopo che la città era stata espugnata dalle forze siriane.

Le rovine dell'antico Castello di Aleppo distrutto dai terroristi
Le rovine dell’antico Castello di Aleppo distrutto dai terroristi
Aleppo è la città martire della Siria che ha subito l’onta e la barbarie della conquista e dell’assedio da parte di quei “ribelli moderati” (i nuovi barbari) appoggiati dagli USA e dalla UE che non si sono risparmiati nel distruggere l’antico patrimonio storico della città così come avvenuto anche a Palmira. Vedi: I “ribelli moderati” appoggiati dagli USA danneggiano l’antica Cittadella di Aleppo.

In ogni caso ad Aleppo i terroristi ed i loro complici  hanno ormai i giorni contati: la resa dei conti si avvicina.


Fonti: Al Manar
Al Ahed News

Traduzione e sintesi: Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/la-stalingrado-della-siria-si-chiama-aleppo/#

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