martedì 5 luglio 2016

Le Sette condizioni della Salute e della Felicità


La Macrobiotica non è solo una filosofia proveniente dell’estremo Oriente che, poco più di un secolo fa, un giapponese, noto con il nome di Georges Ohsawa, fece conoscere al mondo occidentale (attraverso libri, conferenze e i ristoranti aperti dai suoi discepoli o associati), ma è un insieme di conoscenze ed esperienze che dall’antichità a oggi ci sono state trasmesse da grandi maestri di vita.
Con il termine Macrobiotica (dal greco Macros e Bios, Grande/lunga Vita) in passato venivano designati i popoli più longevi. Ippocrate, medico greco vissuto più di 2 mila anni fa, fu storicamente tra i primi a parlare della relazione esistente tra cibo e salute:
  • Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo.
  • Per alimentarsi in modo equilibrato e vivere in salute bisogna consumare principalmente cereali.
  • Quando la malattia è nel suo culmine, allora è necessario usare il regime più ristretto.
(Queste, e altre, sono citazioni e/o frasi prese dal Corpus Hippocraticum)

Per Ohsawa, infatti, la Macrobiotica era, in sostanza, la via per il ringiovanimento e la longevità.

Tuttavia, la Macrobiotica non è solamente un modo di alimentarsi, ma è anche uno stile di vita, uno stile di vita che comprende la consapevolezza e la realizzazione di se stessi e dei propri sogni. La base per la felicità e la realizzazione dei propri sogni è il cibo. Consumare un cibo sano, naturale e, nell’insieme, equilibrato, permetterebbe di avere una mente libera e dinamica.

Oggi sappiamo che i cibi industriali e raffinati, oltre che indebolire il sistema immunitario, cardiocircolatorio, etc., provocano seri danni al cervello. Le bevande gassate e gli zuccheri raffinati, secondo alcuni studi, possono provocare, a lungo termine, cambiamenti nel comportamento e una profonda modificazione nella chimica del cervello. Il fatto, in fondo, anche se confutato da qualcuno, non suscita in me alcun dubbio, visto l’aumento delle malattie mentali e psicofisiche.

Ohsawa ha speso molta parte della sua vita viaggiando per il mondo, per diffondere l’antica saggezza orientale. Nemmeno i suoi discepoli sono stati alla sua altezza, sebbene avesse insegnato loro l’antica arte della longevità, della felicità e la responsabilità etica e morale verso il prossimo; ma Ohsawa riferiva che l’arroganza era una malattia incurabile, e penso che la sua asserzione fosse in parte dovuta al comportamento di alcuni suoi discepoli (qualcuno evidentemente ha pensato bene che sfruttando le conoscenze del grande maestro giapponese poteva fare molti soldi).

Per quello che ho potuto leggere, sentire e conoscere sulla Macrobiotica di Georges Ohsawa (Sakurazawa Nyoiti), abbiamo solo un pugno di esempi che hanno portato avanti onestamente i suoi insegnamenti. Cito tra tutti il maestro Noboru Muramoto (in Italia è conosciuto per il libro: Il Medico di se stesso) e Mario Pianesi (Fondatore dell’Associazione Un Punto Macrobiotico). Entrambi hanno dato avvio concretamente a un sistema di produzione e vendita di alimenti naturali e a un regime dietetico basato sui principi Yin e Yang esposti e riesumati dalle antiche teorie cinesi da Georges Ohsawa.

E ora un test


Vorrei introdurre il concetto di vita sana e felice, attraverso le Sette condizioni della Salute e della Felicità esplicate da Georges Ohsawa nel suo libro: “Lo Zen Macrobiotico o l’arte del ringiovanimento e della longevità” (Edizioni La Pica). Ogni condizione o norma, ha un punteggio che va da 5 a 100. A seconda del punteggio che raggiungete, avrete modo di comprendere il vostro stato di salute e felicità.

La Macrobiotica è un grande insegnamento, che ci permette ogni giorno di valutare e modificare la nostra condizione psicofisica attraverso l’autodiagnosi o l’autocritica.
  • Prima Condizione: Nessuna Stanchezza. Se si è in buona salute, ci racconta il Maestro Ohsawa, non mostreremo stanchezza e, anzi, affronteremo le difficoltà le une dopo le altre con lo stesso brio di un cane che insegue un coniglio. La stanchezza per Ohsawa è un sintomo di cagionevole salute fisica e mentale. (da 0 a 5 punti)
  • Buon appetito. Il buon appetito non è quello della voracità, dell’eccesso di cibo, ma è il piacere di assumere qualsiasi alimento naturale (sottolineo naturale) con la più grande gratitudine verso la vita. Chi ha buon appetito mangia alimenti di buona qualità, naturali. Il buon appetito è anche sessuale. Se un uomo o una donna non provano piacere dall’appetito sessuale, non sono in buona salute. Valutate bene. (0-5 punti)
  • Sonno profondo. “Se parlate dormendo o se avete dei sogni, significa che il vostro sonno non è buono” (dal libro Lo Zen Macrobiotico). Secondo Ohsawa sarebbero sufficienti, per una persona sana e felice, dalle 4 alle 6 ore di sonno. Nemmeno a me bastano, quindi, su questo punto, cado dal piedistallo come una trottola. Il buon sonno viene anche dalla capacità di addormentarsi facilmente, chi ostenta difficoltà non ha questo requisito. (0-5 punti)
  • Buona memoria. Per Ohsawa la memoria è il fattore più importante per la nostra vita (in futuro vedremo perché). Non mi dilungo su questo punto e vi rilascio allo Zen Macrobiotico. (0-10 punti)
  • Buon umore. Anche su questo punto non mi dilungo. Un uomo o una donna di buon umore affrontano con serenità e gratitudine gli alti e bassi della vita. Autocritica. (0-10 punti)
  • Rapidità di giudizio e di esecuzione. Cito le parole di Ohsawa dallo Zen Macrobiotico: “Un uomo in buona salute deve avere la facoltà di pensare, di giudicare e di agire correttamente con rapidità ed eleganza. La rapidità è l’espressione della libertà. Gli uomini che sono pronti e precisi, come quelli che sono preparati a rispondere a qualsiasi chiamata o sfida, sono in buona salute”. (0-10 punti)
  • Settima condizione, la più importante: Giustizia. Ecco i criteri per fare l’autoanalisi su questa condizione:
    • Non mentire mai per proteggere se stessi;
    • Essere precisi;
    • Amare tutto il mondo;
    • Cercare sempre le difficoltà, trovarle, combatterle, risolverle e conquistarle con tutta la propria forza;
    • Essere sempre più felici, distribuire la luce e la felicità nel mondo intero;
    • Non avere mai dubbi, tramutare l’infelicità in felicità. (0-55 punti)
Come è andata?

Conosco lo scetticismo. Spero che, per quanto difficile, i sette punti vi siano da stimolo per rafforzarvi e puntare dritto al vostro benessere che, poi, è il benessere per tutti.

Ohsawa ci dice, in linea generale, che se siete riusciti a totalizzare almeno 40 punti, siete abbastanza in forma e che raggiungere i 60 punti sarebbe già un grande successo. Il miglioramento della salute e della felicità, per Ohsawa, passa attraverso una dieta macrobiotica, ovvero un’alimentazione basata su cereali, verdure e legumi con le dovute proporzioni, la stagionalità e la naturalità dei cibi (quindi, alimenti non industriali, almeno certificati bio o altrimenti, meglio ancora, acquistati, per chi vive in Italia, presso Un Punto Macrobiotico). La dieta macrobiotica non è una dieta rigida come si crede, ma è dinamica e segue il ciclo della stagionalità degli alimenti. Ohsawa ci dice che con una buona salute fisica e mentale, se si segue la macrobiotica da lui insegnata, si può mangiare con piacere qualsiasi cibo naturale, ma a condizione che sia ben masticato e secondo le giuste proporzioni.

Ora sta a voi.

Piccole ricette per un buon appetito


Cosa vi serve?
Le quantità sono a vostro piacimento, a seconda se cucinate per voi stessi e/o per altri.

Preparazione
Il Riso Semi Integrale e il miglio vanno cotti con un rapporto cereale-acqua di 1 a 2 per almeno 20 minuti in pentola a pressione (vi suggerisco una Lagostina). Il risultato dovrebbe essere di un cereale (riso e miglio) sgranato, che si divide, non una pappa. A questo punto, cotto il cereale, lo stendete su una teglia a riposare. L’ideale sarebbe che il cereale riposasse nella pentola a pressione per almeno una mezz’ora. In questo caso, dato che è una preparazione estiva, sfiatate la pentola a pressione e stendete il contenuto. Appena il cereale è tiepido, condite con olio e sale.

Tostate i semi di sesamo. Che non superino il quinto del peso del cereale a crudo; quindi, se cuocete un chilo di riso, non andate oltre i 200 grammi di sesamo. Tostiamo il sesamo in padella, a fiamma media e continuando a girarli con un mestolo di legno finché scoppiettano e li potete rompere premendoli (uno alla volta) con i polpastrelli di pollice e anulare (lo so, all’inizio è difficilissimo, ma è un parametro che vi consente di capire la giusta tostatura, che verrà perfetta solo con l’esperienza).

Quando sono pronti, spegnete la fiamma e aggiungete il sale marino integrale (fino) mischiandolo con i semi. La quantità di sale è di uno a 30 (di sesamo) o uno a 35.

Grattugiate una buona quantità di carote (alla Julien) e conditele con olio e shoyu e, per i più temerari, un goccio (ma veramente un goccio) di aceto di mele.

A questo punto, mischiate al riso e miglio i semi di sesamo e le carote. Se la preparazione vi risulta poco saporita, potete aggiungere un po’ di Tamari.

In alternativa ai semi di sesamo, potete usare i semi di girasole.

To be continued…


By M

fonte: http://www.dionidream.com/macrobiotica-sette-condizioni-salute-felicita/

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