lunedì 23 febbraio 2015

Grecia: Non cambia nulla... Almeno per ora.



Venerdì sera è stato raggiunto un accordo all’Eurogruppo. Dunque… soddisfazione. Nei primi minuti della sua conferenza stampa (in greco), Yanis Varoufakis perdeva un po’ le parole. “É la fatica”, ha spiegato da Bruxelles. Con un comunicato ufficiale il governo greco ha poi affermato che “la Grecia volta pagina”. Certo, la pagina è stata girata, ma il capitolo resta in bilico… e il libro non cambia per nulla. Almeno, per ora.
“Questo accordo riguarda solo un periodo di quattro mesi, mentre la nostra legislatura si svolge su quattro anni, non dimentichiamocelo”
ha voluto precisare Yanis. Il memorandum è morto… viva “la ristrutturazione intelligente”, espressione nuova che ha fatto la sua comparsa quella sera.

Ovviamente i negoziati riprenderanno realmente fra quattro mesi: o, per meglio dire, allora le decisioni diventeranno urgenti. Ed è per questo che le nuove misure greche e… sicuramente più moderne saranno attese dall’Eurogruppo per la conferma.  

“Non prenderemo più ordini sulle pensioni, sull’IVA, sulla Sanità, per fare qualche esempio, molto semplicemente in questo periodo le nostre misure non toccheranno l’equilibrio budgetario. La Grecia esce così dall’isolamento causato da cinque anni di memorandum”
ha dichiarato ancora il nostro Yanis… un po’ meno esitante.
Infine, ha considerato che  
“siamo riusciti a conciliare il rispetto delle regole dell’Eurogruppo con quello della Democrazia, e questo vuol dire che è stato fatto un grande passo in Europa. La Grecia si lascia il memorandum alle spalle e diventa co-protagonista delle riforme e del suo destino”, 
e ha poi terminato… con grande tecnicismo: “pensiamo di ridurre il debito con degli swaps”, ovvero contratti di scambio di flussi finanziari fra due controparti, che generalmente – com’è noto – sono delle banche o delle istituzioni finanziarie.

Credo che gli altri, Christine Lagarde, Jeroen Dijsselbloem e Pierre Moscovici, siano usciti ben più sorridenti e rilassati dei nostri.
“Questa serata è stata un momento importante nel processo di negoziato con Atene. È stato un momento importante per riguadagnare la fiducia. L’esito è davvero positivo”, 
si è felicitato Jeroen Dijsselbloem… Gran Scudiero dell’Eurogruppo.
“Questo accordo mette fine a un periodo di incertezza per la Grecia. Un accordo era possibile solo se tutti adottavano un approccio ragionevole. Bisognava dar prova di logica, non di ideologia. L’accordo raggiunto è equilibrato”, 
 ha detto Pierre Moscovici, commissario (politico) europeo all’economia. Il quale ha fatto certamente prova d’ideologismo liberale mortifero e di logica europeista!

Quattro mesi sono brevi e allo stesso tempo lunghi. In realtà, la Grecia… Tzipriota ha pagato caro per avere un po’ di tempo. Il problema sarà mettere a profitto questo tempo per cambiare davvero passo. Riuscirà a farlo? Nel frattempo i rapaci di Atene e i … Proconsoli dell’europeismo metropolita faranno ogni cosa per indebolire il governo SYRIZA/ANEL, fino alla sua caduta, se sarà necessario e se sarà possibile.

Aspettiamo dunque fino a giugno, perché 
“abbiamo strappato un accordo che non ci obbliga più a praticare l’austerità”,
 come dice il comunicato del governo greco.

Se non fosse per le due donne morte, una ad Atene e l’altra nella Grecia del nord, venerdì 20 febbraio, a seguito del «malfunzionamento dei loro sistemi di riscaldamento», come si usa ormai dire da quando il memorandum dell’Eurogruppo 2010 e 2012 ha fatto sparire il riscaldamento centralizzato per buona parte delle case in Grecia (giornale radiofonico di 105,5, 21 febbraio). Loro due non vedranno più nessun’altro Eurogruppo, non aspetteranno il prossimo giugno.

Il mio amico Th., disoccupato e disincantato, vede le cose un po’ diversamente:
“da questa sera abbiamo un nuovo governo. Una coalizione SYRIZA/ANEL/Dijsselbloem! Speriamo che a giugno… Dijsselbloem non faccia più parte del governo”. 
Per Pablo Iglesias di Podemos,
“in mancanza di un accordo con la Grecia, è possibile che fra qualche mese avrebbero dovuto negoziare con Marine Le Pen”
come da intervista rilasciata alla CNBC negli USA. In ogni caso, una prima grande crepa è ormai comparsa sul muro europeista.

In altri tempi, altrettanto incerti, gli accordi di Locarno nel 1925 avevano suscitato un’immensa speranza. Secondo un articolo dell’epoca apparso su Times: “Austen Chamberlain, il ministro degli Affari Esteri britannico, tremava e piangeva di gioia, così come il ministro degli Affari Esteri francese, Aristide Briand. Benito Mussolino ha baciato la mano della signora Chamberlain. La banda suonava. Tutta la folla riunita in piazza danzava”.
Per Aristide Briand, quegli accordi dovevano portare all’Europa del dopoguerra una nuova era:
“se gli accordi di Locarno non corrisponderanno ad uno spirito nuovo, se non segneranno l’inizio di un’era di fiducia e collaborazione, non produrranno affatto l’effetto che ci attendiamo. È necessario che da Locarno nasca una nuova Europa. L’accordo di Locarno che consacriamo con le nostre firme ha qualcosa di incoraggiante: procede da un altro spirito, allo spirito della precauzione e del sospetto sostituisce lo spirito di solidarietà”.
Il seguito è cosa nota, ma la storia non si ripete. Dunque… soddisfazione.

Greekcrisis si concede (infine) tre giorni di riposo. Il «lunedì puro» (quest’anno cade il 23 febbraio) segna l’inizio della grande quaresima ortodossa. Quaranta giorni… come quattro mesi!

 
Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr
Link: http://www.greekcrisis.fr/2015/02/Fr0412.html#deb


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARTINO LAURENTI
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14693

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