mercoledì 18 febbraio 2015

L’evasione fiscale è una preziosa alleata della democrazia?

 
Questa volta ho deciso di picchiare duro. Picchiare duro contro il muro di disinformazione che rende la maggior parte dei cittadini completamente incapaci di comprendere, anche solo minimamente, quanto sta drammaticamente accadendo sotto i loro occhi..

Siamo al capolinea della democrazia costituzionale e non riusciamo a concretizzare alcuna forma di valido dissenso, siamo costantemente persi nell’abbaiare alla Luna.

Occorre alzare i toni contro le “false flags” che distraggono dal problema che resta uno ed uno solo: l’oscena dittatura finanziaria che controlla l’Europa e la gran parte dell’occidente.

Entriamo nel tema dell’articolo. L’evasione fiscale e’ un problema macroeconomico? L’evasione fiscale è la causa della crisi? La risposta per una persona, anche solo minimamente consapevole, e’ semplicemente no!

L’evasione fiscale non potrà mai essere un problema di cassa per uno Stato, ma unicamente un problema di giustizia sostanziale e redistribuzione dei redditi o, al limite, un problema per il corretto sviluppo di una sana politica monetaria. Lo Stato, in sostanza, deve semplicemente fare in modo che nessuno rimanga con troppo poco mentre altri hanno troppo, avendo sempre un chiaro obiettivo: la piena occupazione ex art. 1 Cost.
 
Ma vi è di più. Oggi la realtà è tale che l’evasione fiscale, ogni forma di evasione, è diventata addirittura macroeconomicamente vantaggiosa per l’economia nazionale, in quanto consente di contenere gli effetti recessivi delle politiche monetarie ed economiche imposte attraverso il cd. “Vincolo esterno” UE. 
 
Politiche criminali poichè costituiscono atto palesemente ostile verso la personalità dello Stato e ciò in quanto ne impongono la cancellazione.

Qualcuno, schiavo della propaganda mainstream, penserà che sono completamente impazzito ed allora proverò a spiegare il più semplicemente possibile quanto succede.

Gli Euro che avete in tasca non sono cresciuti nei campi! Questo credo che tutti lo possano comprendere, anche gli elettori di Renzi. I “vostri” Euro arrivano nelle vostre tasche solamente in tre modi:
1. Attraverso la spesa pubblica (già, anche attraverso i soldi che lo Stato paga al dipendente pubblico fannullone o quelli che spende per pessime agende);
2. Attraverso i guadagni ottenuti dal paese con le esportazioni (dunque attraverso i soldi ottenuti impoverendo qualcun altro! L’Africa ringrazia sentitamente per i secoli di sfruttamento…);
3. Attraverso il credito privato (prestiti ottenuti dalle banche commerciali – metodo di creazione che avviene da quando ad esse è stato conferito il potere di creare moneta dal nulla all’atto del prestito)
Lo Stato non stampa più moneta e, dopo la perdita della sovranità monetaria (ovvero dal 1981 in poi), ottiene ogni singolo Euro di spesa non finanziata a deficit esclusivamente dalle nostre tasche e ciò per mezzo del prelievo fiscale (ovviamente nei limiti della moneta realmente esistente ed, in mancanza, erodendo i risparmi accantonati in anni di politiche espansive). In alternativa, se vuole alzare la base monetaria, lo Stato può chiedere moneta a deficit in prestito dai mercati (ovvero dalle banche che quella moneta la creano dal nulla grazie alle demenziali regole oggi esistenti).

Come ho più volte spiegato, attualmente, i vincoli Europei impongono un limite all’aumento del debito pubblico e pertanto lo Stato deve tassare più di quanto spende. Nello specifico l’Italia non può fare deficit in misura superiore al 3% del PIL. Visto il costo degli interessi passivi sul debito rispettare questo parametro comporta, non già un incremento della base monetaria, ma una costante diminuzione della stessa. Insomma, mi ripeto, lo Stato deve tassare ogni anno più di quanto spende.

A quel punto la differenza da dove viene presa, visto che la moneta non cresce nei campi?

Ovviamente si verificano le ipotesi n. 2 e n. 3 di cui sopra. Ovvero si “ruba” moneta agli altri paesi con le esportazioni, sperando che essi siano meno imbecilli ed aumentino la base monetaria costantemente sostenendo i consumi (l’attivo della bilancia commerciale tedesca vi dice nulla? È avvenuto sulla nostra pelle…),oppure si ricorre ad un costante incremento del debito privato. Ovvero i cittadini, per pagare le tasse e mantenere i loro consumi ed investimenti, chiedono moneta in prestito alle banche commerciali (che la creano dal nulla all’atto dell’emissione oppure attraverso il finanziamento diretto ottenuto dalla banca centrale europea che emette liquidità secondo la propria discrezione a tassi non accessibili all’economia reale ed oggi sostanzialmente pari a zero).

Dunque è chiaro che, se lo Stato non stampa e non chiede neppure più moneta dai mercati, noi saremo costretti ad indebitarci sempre più con le banche private (guarda caso le azioniste della banca centrale europea, che coincidenza…) Questa situazione però non è eterna, ed appena le banche private chiudono i rubinetti del credito, la base monetaria comincia effettivamente a ridursi. Peraltro, dal punto di vista delle banche commerciali, è ovvio che i rubinetti debbano chiudersi. Infatti se lo Stato non stampa come ripaghiamo interessi mai creati? Insomma si può tranquillamente dire che ogni singolo Euro è una pesante obbligazione che pende sul nostro futuro. Una moneta davvero geniale… Ovviamente geniale per chi l’ha concepita come mezzo sostitutivo agli eserciti per sottomettere i popoli.

Questo è esattamente quanto e’ accaduto all’Italia ed agli altri paesi UE in questi anni. Ovviamente in tale sistema come può, l’evasione fiscale, essere un problema di cassa? L’evasione non incide in alcun modo nella quantità di moneta complessivamente disponibile che dipende unicamente dai tre fattori che vi ho indicato. Anche polverizzando i risparmi il debito pubblico e quello privato sono matematicamente inestinguibili.

Insomma l’evasione cosa comporta in concreto? In un momento in cui lo Stato italiano si impossessa della nostra moneta e la versa in favore di soggetti esteri, abbassando la base monetaria e demolendo l’economia reale, l’evasione rappresenta un semplice ostacolo a questa politica criminale. L’evasione oggi consente di avere in tasca qualche Euro per onorare ancora una parte del debito privato. Dunque grazie all’evasione fiscale una fetta della moneta circolante non viene annichilita, continua a passare di mano in mano consentendo di estinguere qualche obbligazione in più prima di tornare, in ogni caso, nelle mani dei banchieri privati che la creano dal nulla e senza limiti.

Sembra già di sentire le obiezioni: ma se tutti pagassero le tasse si potrebbero evitare i tagli alla spesa e diminuire la pressione fiscale?Assolutamente falso! Chi lo dice fa la stessa figura di colui che si mettesse a sostenere che la Terra e’ piatta. TSO per loro.

L’evasione non aggiunge un euro alle casse dello Stato, la quantità di moneta a disposizione dipende unicamente da quanta ne è stata stampata (o creata telematicamente dalle banche commerciali) e non da quanta ne viene raccolta con le tasse.

Se in Italia vi sono 200 mld di sommerso, significa che togliendoli a chi li detiene per darli allo Stato avremmo, sic et simpliciter, 200 mld in meno nell’economia reale, con conseguenze economiche semplicemente catastrofiche. Se lo Stato, anche recuperati quei 200 mld, provvedesse all’integrale reimmissione di quei soldi nel sistema (anche per mezzo della diminuzione della pressione fiscale) potremmo, al massimo, avere un saldo invariato per l’economia ma giammai un beneficio!

200 – 200 = 0 Qualcuno è capace di negare motivatamente questo dato? Solo una forma di evasione è dannosa, quella che porta i capitali all’estero (ma chi la fa? Non la piccola e media impresa, non gli artigiani e non i professionisti. Sarà, per caso, l’evasione dei grandi gruppi finanziari?).

Dunque con le tasse si pagano i servizi? Assolutamente no! Con le tasse si regola la politica monetaria, ovvero si contengono le spinte inflazionistiche e si regola l’occupazione. Se lo Stato emette troppa moneta ne sottrae un po’ con l’imposizione fiscale. Ecco cosa sono le tasse.

Quando vi dicono che con la lotta all’evasione si combatte la crisi vi prendono per veri imbecilli. Sono conscio che qualcuno potrebbe non avere ancora capito nulla, ciò che dico e’ controintuitivo. Smettere di credere a Babbo Natale non è facile…

Se esistono in circolazione 1000 monete e l’evasione stimata e’ 10000, perché ho un popolo di evasori incalliti che pagano le tasse solo una volta ogni cento transazioni, ritenete che espropriandogli anche le mutande avremo una singola moneta in più di quelle stampate? 
 
Sveglia!!!!!!! Vi prego.


Marco Mori

Nessun commento:

Posta un commento