L’accordo
di pace Minsk-2 concluso alle condizioni dettate dal Cremlino, è una
chiara vittoria di Vladimir Putin. L’essenza di questa vittoria è nella
frattura netta tra Europa e Stati Uniti, con Washington che ha innescato
Euromaidan e poi ha tutto l’interesse di armare con armi moderne
l’Ucraina facendo continuare i combattimenti nel Donbas, e quindi in
Europa, rappresentata dalle grandi potenze economiche e militari
Germania e Francia.
Per ottenere ciò che si proponeva, il sottile Putin,
negli ultimi due mesi, ha compiuto un paio di magistrali mosse
scacchistiche che hanno steso gli statunitensi. Se con la Germania le
cose erano più semplici da risolvere, non era così con la Francia. Dopo
aver constatato il rifiuto di consegnare in tempo la portaelicotteri Mistral
(per volere di Washington), Putin è stato costretto a giocare in modo
tale da poter ripristinare i rapporti con la Francia senza che gli Stati
Uniti potessero intromettersi.
Nel dicembre 2014, Putin ha visitato
l’India firmando contratti per la realizzazione di 12 reattori nucleari,
per la consegna di petrolio per 10 anni e per la realizzazione
congiunta con la GAIL (la maggiore società gasifera indiana)
dell’estensione dei gasdotti russi all’India, pompandovi 30 miliardi di
metri cubi di gas all’anno. La Russia fornisce il 75% delle armi
dell’esercito indiano e vi ha costruito negli ultimi tre decenni
fabbriche di aerei, carri armati, missili e sistemi di artiglieria.
Ciò
ha permesso a Putin di diffondere la “voce”, subito ripresa dalla stampa
internazionale, che il Ministro della Difesa di Delhi non avrebbe
onorato il contratto di oltre 20 miliardi di euro per l’acquisto di 126
aerei multiruolo francesi Rafale, modificando l’opzione per la
versione più recente del Su-30, il Su-30SM (biposto e con radar tipo
AESA). Dal 1998 ad oggi, 137 aerei Rafale sono stati venduti,
tutti all’aeronautica francese. 26 altri possono essere acquistati
dall’esercito francese entro il 2019, ma solo se la catena di montaggio
di Merignac si dimostra capace di produrne 55 all’anno.
Questo è il
motivo per cui l’esportazione è fondamentale per la società Dassault.
Per la Russia, la costruzione di 126 aerei Su-30SM per l’India è una
cosa molto facile da realizzare, soprattutto perché dal 2002 l’India ha
costruito 200 Su-30MKI. Ma per il presidente francese Hollande la
perdita di questo contratto è un disastro. Pertanto, il giorno dopo,
Francois Hollande fece una visita lampo a Mosca per parlare con Vladimir
Putin.
Non possiamo dire esattamente di cosa abbiano discusso, ma si
può intuirne il contenuto. Il secondo colpo di Putin in questo gioco
degli scacchi ha avuto luogo il 12 febbraio 2015, durante la sua visita
in Egitto. Dopo l’accordo tra Hollande e Putin, a Mosca, il governo di
Cairo ha annunciato la firma di un contratto da 5 miliardi di euro con
la Francia. Il contratto in questione consiste nella consegna di 24
Rafale della Dassault, di una fregata classe FREMM prodotta dai cantieri
DCNS e di molti missili aria-aria prodotti dalla MBDA (i soli missili
hanno un valore di 400 milioni di euro).
Il cambio di rotta di Putin era
evidente, perché la sua visita è stata preceduta nel novembre 2014 da
quella del ministro della Difesa Sergej Shojgou, che ricevette l’elenco
delle richieste dagli egiziani, incluso un contratto da 3 miliardi di
dollari per l’acquisto di velivoli multiruolo MiG-35 o Su-30, per
sostituire 50 MiG-21R, MF ed RFMM fabbricati nell’URSS nel 1971-1974. In
ogni caso, la Russia non ha perso nulla, firmando in cambio un
contratto per la costruzione della centrale nucleare di Daba, con
quattro reattori da 1200 MW ciascuno.
Valentin Vasilescu, ACS-RSS – Reseau International 15 febbraio 2015
Valentin Vasilescu,
pilota dell’aeronautica ed ex-vicecomandante della base militare
dell’aeroporto Otopeni, laureatosi in scienze militari presso
l’Accademia di studi militari di Bucarest, nel 1992.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/02/16/la-pace-di-minsk-2-nuova-vittoria-di-putin/
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